lunedì 26 marzo 2012

Il "caro" Monti

Ormai è chiaro che il governo Monti è solo un governo di gente che cerca di far cassa. D'altronde, non dovendo poi chiedere il voto alla gente, è più facile fare i "cattivi". Tuttavia, è anche vero che gli attuali membri di governo si presentano come degli "esperti", ma, nel loro operato, non danno propriamente l'idea di essere dei veri esperti. Al di là della crisi finanziaria, iniziata nel 2008, degli effetti della globalizzazione e dei problemi dell'unità europea, rimane da capire il ruolo del capitaliamo moderno. Una società capitalista si regge se vi è, al suo interno, una forte circolazione monetaria. In altri termini, occorre che il denaro passi di mano in mano. Altrimenti la società crolla. E questo un esperto finanziario in stile Monti dovrebbe saperlo. Con le banche che non concedono prestiti e con le aziende che chiudono, chiaramente il paese Italia va in recessione. E poi? (domanda in stile Innominato). Questa domanda è stata sufficiente per fare ravvedere l'Innominato, ma sembra sia insufficiente per far ravvedere gli italiani e la loro cosidetta "classe dirigente". L'Italia sta per perdere il suo ceto medio, fatto di operai, professionisti, piccoli commercianti. Al suo posto si fanno largo gruppi di persone stanche e disilluse. Come la storia insegna, questi gruppi costituiscono i segnali premonitori dei radicali cambiamenti della società (non necessariamente di segno positivo). Speriamo che qualcuno capisca che esista un "reale" potere al di là di quello fittizio, raccontato da tv e giornali, il quale, anche se all'inizio si muove in maniera impercettibile, in seguito assume un movimento inarrestabile come quello di una frana o valanga.