martedì 8 maggio 2012

antipolitica

Non so se sia tanto lecito definire gli esiti delle elezione amministrative del 6 e 7 Maggio come un trionfo dell'antipolitica. Ultimamente si sente, sia sui giornali che nei programmi televisivi il termine "antipolitica" che, secondo me, vien usato in modo arrogante dai vechi politici di professione che sono mantenuti dai loro partiti, con la paura di essere estromessi dalla stanza dei bottoni. Qualche giornalista pensa che si tratti solo di un "boom" estemporaneo. Tuttavia mi rendo conto che chi è pagato dal potere ogni tanto si senta in obbligo di rassicurare il potere costituito. Un pò come la mamma che cerca di rassicurare il proprio bambino che la puntura non farà poi tanto male. Abbiamo a che fare con una vecchia politica basata, sostanzialmente, sulla compravendita dei voti. I politici sono come vecchie puttane che in cambio di voti promettono tutto a tutti. Tuttavia i problemi reali non si risolvono con false promesse a tutti gli imbecilli. In un vero paese civile, il cittadino è informato, in modo esatto ed esauriente, sui problemi della sua città e nazione e, in base ai programmi dei politici, decidno qual'è il politico con il programma migliore. Occorre introdurre ora il concetto di Qualità. gli italiani non sanno cosa sia la qualità, anche se per anni il Made in Italy è stato presentato come un emblema della qualità italiana. Ma forse per i vestiti d'alta moda, le Ferrari e altri prodotti rinomati, gli italiani sanno cos'è la qualità. Quando si tratta di vita civile, forse gli italiani hanno qualche lacuna. Probabilmente gli italiani hanno sempre visto la politica come un affare di altri e, in fondo in fondo, hanno spemre visto i politici come persone soggette a spauracchi. Basta fare buh! quando il politico dice e non fa una cosa che piace e il politico, da vecchia mignotta, rientra nei ranghi. Lo stesso è capitato anche ai tecnici del goveno Monti: all'inizio sono partiti sicuri di sè e del fatto di essere sponsorizzati dalla BCE e poi hanno iniziato a cedere per evitare di perdere favori in parlamento e fuori dal parlamento. Tuttavia, è pissibile gestire un paese solo se il popolo di quel paese è autodisciplinato. Cosa che gli italiani non sono. Quando il popolo rumoreggia, tutte le certezze politiche cadono come castelli di carta. In Italia avviene perchè i partiti politici non hanno mai avuto, se non nei primi decenni del dopoguerra, quando i politici italiani erano persone che avevano combatutto e sofferto per i loro ideali politici, carisma. Con tangentoppoli è divenuto chiaro, anche se poi le cose sono ritornate come prima, che i partiti politici sono interessati ad arricchirsi per poter comprarsi i voti. Invece chi ha un programma che serve per migliorare la società, sebbene non necessariamente piaccia a tutti, bene o male gode di rispetto, perchè non si comporta da vecchia puttana, bensì come una persona che ha idee e iniziative. Chi mostra di avere un pò d'iniziativa in politica, in Italia è definito "antipolitico". Se questo è il vero significato della parola antipolitica, ben vengano gli antipolitici.

mercoledì 2 maggio 2012

i pesci da pigliare

Probabilmente Monti non riceverà alcuna pacca sulla spalla e nessun complimento per il lavoro svolto, a fine mandato. La situazione sta diventando, di giorno in giorno, sempre più incandescente. E sempre più si ha l'idea che il "governo tecnico" non sappia più quali pesci pigliare per sistemare i conti in Italia. C'è anche l'impressione che il governo vari in fretta e furia nuove tasse senza tener conto dei possibili problemi che possono nascere. Vedi il caso degli "esodati" e dell'IMU. In altri termini, più passa il tempo e meno sembrano efficaci e competenti i membri del governo Monti, tanto più che Monti continua a chiamare nuovi tecnici tra cui, per ultimi Biondi e Amato. D'altra parte, stanno sorgendo altri problemi. I partiti contrari a Monti (vedi Lega Nord) o i movimenti "antipolitici" (vedi Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle) possono sperare di ottenere tanti voti alle prossime elezioni grazie al malcontento della gente. E' vero che ci sono parecchie cose da aggiustare e che, su tali cose, il governo Monti, partito in quarta alla'inizio, sembra ora rallentare. Ad esempio, lo stesso Draghi propone di ridurre il numero di province, in modo da risparmiare un pò di soldi ed evitare di creare nuove tasse o di aumentare quelle già esistenti. Il costo della benzina è aumentato troppo, e questo a scapito della gente che guadagna pochi soldi. Qualcuno pensa a una tassa ai ricchi, ad una patrimoniale, per bilanciare il peso dele costo della vita per i redditi più bassi. Il problema della disoccupazione sta diventando un problema sempre più grave, soprattutto nei giovani ed anche il tasso di criminalità sta aumentando, probabilmente perchè aumentano le sacche di povertà. Per non parlare dei suicidi che si sentono ogni giorno di pensionati, lavoratori o piccoli imprenditori ridotti al lastrico. Pertanto, di fronte a questo problemi sempre più pressanti, il governo Monti sembra adesso che stia arrancando e stia perdendo terreno, forse per mancanza del coraggio sufficiente per abolire i privilegi di certe caste, o forse perchè non si hanno le idee molto chiare su quale strada intraprendere per la ripresa economica del paese. Bisogna ripristinare la microeconomia, la circolazione monetaria all'interno del paese al più presto altrimenti aumenteranno le sacche di povertà, l'emarginazione e la delinquenza. Fino a quando qualche voto a atto estremista non daranno l'avvio a un nuovo periodo di instabilità sociale.