lunedì 29 giugno 2009

Madoff vs. Tanzi e l'economia in Italia

Madoff è stato condannato negli USA a 150 anni di carcere per aver rubati, si stima, 46 miliardi di euro. Dovrà farsi 150 anni di galera. Tanzi, in seguito al crack Parmalat (circa 14 miliardi di euro), invece è a piede libero e gestisce di nuovo una piccola impresa che sofrna cornetti.

Ho voluto sottolineare i destini diversi di due persone che sostanzialmente hanno fatto la stessa cosa: rubare i soldi ad altra gente per ottenere vantaggi personali. I destini sono diversi perchè i due paesi in cui sono avvenuti i fatti, USA e Italia, sono culturalmente ed eticamente diversi tra loro. Ma non solo. Purtroppo in Italia gli economisti sono inutili. Un economista per fare valide previsioni dell'andamento economico dei mercati deve dare per scontato che tutti gli attori del mondo del mercato seguano le stesse regole. Ciò potrebbe essere vero negli USA, ma sicuramente non lo è in Italia. Perchè? Perchè in Italia, chiunque voglia fare soldi deve trovarsi un santo in paradiso. In altri termini, deve pagare mazzette a qualche boss politico. Il vantaggio è reciproco: il politico si intasca i soldi che usa poi per comprarsi i voti e farsi pubblicità; l'imprenditore gode di qualche "scorciatoia" che gli permette di evitare le lungaggini burocratiche e i fastidi della concorrenza. Il problema è che questa "simbiosi" rischia di far saltare l'intero sistema se il rapporto imprenditore-politico viene, in qualche modo, incrinato. Anche negli USA si fanno giochi di questo tipo, ma fino ad un certo punto. Il fatto che Obama sia riuscito a far passare al congresso la legge per la riduzione del tasso d'inquinamento, mette a dura prova l'industria americana, dato che d'ora in poi le industrie che inquinano verranno tassate, e con le tasse si pagheranno nuovi posti di lavoro. Molti industriali avrebero preferito pagare mazzette, piuttosto che vedersi passare la legge di Obama. In Italia la simbiosi imprenditore-politico, che è stata scoperchiata nel 1992 con tangentopoli, è un'arma a doppio taglio: se scompaiono i referenti politici, l'imprenditore risulta spiazzato, perchè senza appoggio politico può fare fatturato. Nello stesso modo, anche il politico senza la mazzetta dell'imprenditore si trova in difficoltà, poichè senza soldi il politico italiano non può comprarsi i favori della gente, e pagare i giornalisti di tv e giornali che gli facciano buona pubblicità. In Italia il politico è amato solo se paga.

Quindi?

Quindi in Italia nuovi Tanzi cresceranno, mentre negli USA è probabile che qualcuno ci pensi due volte prima di fregare il prossimo. Questo non migliora il sistema economico italiano, anzi lo peggiora, perchè:

1. Il sistema basato sulle mazzette elimina la concorrenza. Viene meno il principio di "seleziona naturale" essenziale per la buona salute, in questo caso, delle imprese italiane.
2. Il sistema economico viene "inquinato" dalla politica. Diventa necessario, per le imprese, sostenere quei politici che possono costituire buoni referenti. Quanti soldi bisogna dare ai politici, invece di reinvestirli in attività produttive, per aiutare il politico?
3. Il costo della vita dei cittadini, a causa dell'assenza della concorrenza delle imprese e della necessità di pagamenti extra ai politici, aumenta. Ne è un bell'esempio Alitalia (adesso privatizzata). Quanto costa il volo aereo da Milano-Linate a Roma-Fiumicino? Il prezzo del biglietto è motivato solamente dalla qualità del servizio? Per non parlare di Telecom, Eni, Trenitalia, Tirrenia, ecc...
4. Le imprese italiane diventano succubi del politico che ha il potere. Se il politico cade in disgrazia, va in malora l'impresa che non si vede più concedere appalti o rimborsare i debiti.

Quindi?

Quindi, finchè in Italia ognuno non ricopre solo il suo ruolo, e cioè il politico fa il politico e l'imprenditore l'imprenditore, la cose non miglioreranno. Il sistema economico italiani è un gigante dai piedi d'argilla.

Probabilmente l'organizzatore del golpe anti-Berlusconi sono proprio le imprese italiane, stufe di continue bugie, di debiti mai rimborsati e di appalti promessi ma mai mantenuti (dov'è finito il ponte sullo stretto?).

Forse è arrivato il momento del divorzio tra il politico e l'impresa, anche se, in Italia, il termine "concorrenza" fa troppa paura. E' meglio barare al gioco, piuttosto che dimostrare di essere più bravi e competenti.

Italia in crisi (6)

Quasi dappertutto (solo su internet, però) si leggono critiche alla manovrina del governo. Tremonti è come Quinto Fabio Massimo detto "Cunctator", Il "Temporeggiatore". Mentre Annibale devastava l'Italia con le sue truppe, Quinto Fabio aspettava. Alla fine la sua strategia si è rivelata come la più idonea (d'altronde, allora, non c'era il concetto di patria). La sua fu una strategia militare. Dal punto di vista economico non si può dire lo stesso. Più tempo si perde, più aumentano i rischi. La strategia del governo è chiara: tranquilizzare i cittadini e soprattutto le imprese facendo loro annusare l'odore dei soldi. Intanto si evita di concedere soldi "veri", come vorrebbe confindustria, che aspetta il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti dei privati e l'avvio di nuovi investimenti statali sulle infrastrutture, e si spera in un miglioramento futuro dell'economia.

La cosa più irritante è che Tremonti, nell'intervista all'Annunziata, ha detto chiaramente qual'è la riforma che cambierebbe radicalmente lo stato di cose in Italia: il federalismo fiscale. Ci sono già stati due governi Berlusconi, e il federalismo non è stato fatto. Adesso si continua a non fare il federalismo. Se ne parla tanto. La Lega continua a citarlo, ma poi? La verità è che il federalismo NON lo si vuole fare, e questo per i seguenti motivi:
1. Gestione centralizzata delle tasse: tutte le tasse vanno a Roma. Poi, i capi politici decidono quando e come distribuire i soldi pubblici. Ovviamente ciò comporta un enorme potere politico. Un esempio? La Sicilia: i voti dei siciliani vengono ottenuti in cambio di finanziamenti alla regione (che, poi, sappiamo dove vanno a finire). Vuoi gli ospedali? Votami. Vuoi le scuole? Votami. Vuoi strade e ferrovie? Votami. Vuoi un alloggio popolare? Votami. Con il federalismo non è detto che il voto di scambio scompaia, tuttavia sarà possibile fare i confronti con l'erba del vicino. Un altro esempio è il Veneto e il Trentino. Molti comuni veneti, al confine con il trentino, hanno promosso referendum per passare al trentino. Perchè? Perchè in trentino i soldi delle tasse si traducono in servizi efficienti per il cittadino. Quindi con il federalismo, sarà più difficile praticare il voto di scambio, perchè se la gente si rende conto che l'erba del vicino è più verde, inizia a protestare. E sarebbe più difficile per un capo politico locale proteggersi dalle proteste della gente o manipolare i mass-media per giustificarsi. Non solo: con il federalismo ogni regione ha un budget più ristretto da gestire. Avere meno soldi significa avere minore capacità di nascondere gli sprechi. Inoltre i capi politici locali sarebbero costretti a combattere la mafia: se i soldi vengono dai cittadini che lavorano in loco, e se molti cittadini chiudono bottega a causa della mafia, la regione va in bancarotta. Perciò bisogna fare qualcosa contro la mafia. O no?
2. La grandi imprese italiane utilizzano gli ammortizzatori sociali per trarne beneficio in tempi di crisi. In tempi di crisi si licenzia la gente che viene mantenuta con i soldi dello stato. Questa è sempre stata la strategia della Fiat, ad esempio. Un conto è chiedere allo stato italiano, che ha un grosso budget, un conto è chiederlo al comune di Torino, che, inevitabilmente, avrebbe maggiori difficoltà. Certamente avere un unico referente politico in grado di gestire (a proprio vantaggio) la crisi economica è un vantaggio per le grandi imprese. Questo è un grosso problema che ostacolerà fortemente la creazione del federalismo fiscale. Bene o male, con il federalismo fiscalo lo stato dovrà maneggiare meno soldi di prima, e bisogna vedere se riuscirà a mantenere pensioni e cassa integrazione.
3. Con il federalimo, anche le giunte e i consigli regionali dovrebbero essere eletti direttamente dal popolo. Il motivo principale delle rivoluzioni borghesi è sempre stato che chi gestisce le tasse deve essere, in una certa misura, controllato anche da chi è tassato.

Si parla anche di chi sposta i capitali all'estero. Sia gli Agnelli che Mister Big hanno spostato capitali all'estero. In Italia c'è il vaticano o San Marino che consentono questi spostamenti di capitali, oppure si fa un viaggetto a Lugano. Chiaramente ho poca fiducia nella capacità di questo governo el combattere la fuga di capitali. Non a caso il precedente governo Berlusconi ha fatto una legge contro le rogatorie, che sono stati utili nel caso della maxitangente Enimont, ha depenalizzato il falso in bilancio e ora ha fatto una legge contro le intercettazioni, tutti strumenti utili per i finanzieri per capire chi fa il furbetto. Si ritorna alla politica del "finto fare". A parole si dice che si sta lavorando, mentre nei fatti tutto rimane come prima.

L'unica soluzione è un nuovo partito politico, con nuove persone, giovani e soprattutto con nuovi ideali. Altrimenti Annibale continuerà a devastare l'Italia, e non è detto che stavolta venga sconfitto.

Post Scriptum: il nuovo Annibale potrebbe essere Gheddafino. Magari Mister Big sta aspettando che Mister G sganci qualche soldo allo stato italiano, comprando titoli di stato o di enti statali. Però Mister G è furbo e sicuramente sta preparando un lista di "desideri" da presentare a Mister Big. Alla fine chi ci guadagnerà?

sabato 27 giugno 2009

Silenzio!

Il fatto che Mister Big "consigli" a Draghi e all'Istat di non divulgare notizie pessimiste riguardo lo stato di crisi dell'Italia è un fatto grave.

Perchè?
Draghi, ma in particolare l'Istat, cercano di dare une descrizione delle condizioni del paese che sia la più vicina alla realtà. L'Istat conferma che il tasso di disoccupazione è dell'otto per cento. Un dato preoccupante. La disoccupazione colpisce maggiormente le donne (a parte le veline di Mister Big) e le persone con meno di 35 anni. Così come è preoccupante il dato di Bankitalia su una riduzione del PIL del 5%.

Ora, un cittadino normale informato sui fatti si chiederebbe "Che misure sta prendendo il governo contro il problema della disoccupazione?". In altri termini, controllerebbe l'operato del governo. L'efficientismo berlusconiano manifestato nella zona del terremoto rientra nella classe del "finto fare", dato che non è possibile nascondere la case distrutte dal terremoto. E' possibile, però, nascondere i disoccupati e le famiglie in crisi. Poi se qualche trasmissione come "Report" o "Annozero" rompe le uova nel paniere perchè va ad intervistare gente che occupa case o gente disoccupata, si vedrà di tappare loro la bocca. Ma ora anche altri seri istituti lanciano il segnale d'allarme. Un cittadino non informato, è un cattivo cittadino, perchè rischia di fare cattive scelte nell'unico momento in cui la sua volontà conta qualcosa nella politica del paese, cioè durante le elezioni. Questo, chi comanda, lo sa bene.

Nello stesso momento, chi comanda deve nascondere la sua incapacità nel far fronte alla crisi. Chi comanda non riesce a fare due cose: rilanciare l'economia delle imprese italiane e salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie italiane. Due pessime situazioni che rischiano di compromettere la solidità dello stato italiano.

Quindi chi comanda si vede nelle necessità di:
1. Nascondere la sua incapacità
2. Controllare l'opinione pubblica per garantirsi un certo consenso

Come andrà a finire?

venerdì 26 giugno 2009

Siamo uomini o mafiosi?

Mentre Draghi e l'Istat si preoccupano della crisi, per il fatto che con l'aumento della disoccupazione diminuiscono i consumi e quindi diminuisce la produttività e il PIL, facendo indispettire il Tremonti che, invece, non vuole incentivare la cassa integrazione (e chi è disoccupato s'arrangi) Mister big si preoccupa dei suoi affari. Quali? Quelli che non vengono detti nei maggiori tg (tranne alcuni). Vespa e Vinci farebbero un'audience pazzesca raccontando i retroscena di puttanopoli, altro che Cogne e Garlasco. Invece nisba. Quindi non è vero che è l'audience a stabilire i palinsensti dei programmi televisivi. Al di là di questo silenzio tombale emergono alcuni fatti. Alcune ragazze protagoniste della vicenda con Mister Big hanno subito "intimidazioni". A Barbara Montereale è stata bruciata l'auto, A Patrizia D'Addario è stato svaligiato l'appartamento. Un caso? Come si dice, uno è un caso due una certezza. Interessante la modalità che è quella tipica dei mafiosi. Se uno non paga il pizzo gli si brucia il danno o gli si svaliga in negozio e poi vedi di metterti in regola. Chi è il mandante? Chiaramente è difficile da interpretare perchè dietro tutto questo malaffare c'è un passaparola (sperando che passi la legge contro le intercettazioni, perchè senza telefonino il passaparola è più complicato). Dato, però, che 2 + 2 = 4, non credo occorra essere dei geni per capire chi ha il maggior interesse in tutto questo. Vi ricordate della Ariosto, il famoso teste omega nel processo di corruzione contro Previti? Anch'essa fu vittima di minacce ed intimidazioni per aver detto di aver visto Previti dare bustarelle al giudice Squillante. Sul Giornale di Milano tra il 1996 e il 1997 vengono riportate le seguenti affermazioni di Previti: "Previti: vorrei sapere chi c'è dietro Stefania" e come sottotitolo: "Qualcuno le ha promesso denaro o altro". Chi ci ricorda? Come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Torniamo a noi. Appurato che c'è in atto una strategia mafiosa per difendere "l'onorabilità" del premier, e dando per vero ciò che dice quest'ultimo, ossia che il 61% degli italiani lo apprezza così com'è, se 2 + 2 = 4, posto che Mister Big = mafioso e il 61% degli italiani ama Mister Big, allora il 61% degli italiani è mafioso. Parafrasando un vecchio film di Totò, in Italia siamo uomini o mafiosi? Qualcuno può rispondermi?

lunedì 22 giugno 2009

Golpe all'italiana

Un tesi di Aldo Giannulli sembra particolarmente interessante: "C'è un tentativo messo in atto da occulte forze per screditare il premier?". I dati a favore sarebbero:
1. Il rapido susseguirsi di episodi a sfavore dell'immagine del premier (sentenza Mills, divorzio con la moglie, il caso Noemi, in caso della D'Addario, le nuove dichiarazioni di altre ragazze, le indagni della prcura di Bari...)
2. La troppa "facilità" con cui reporter fotografano la villa di Berlusconi, o il modo in cui la gente entra a Palazzo Grazioli senza essere perquisita.
3. Il fatto che una escort decida di fare dei filmati del suo incontro con il premier, senza preoccuparsi poi di mantenere ignota la sua identità (importante per una escort)
4. Il fatto che un solo reporter, Zappadu, faccia migliaia di foto per anni, decidendo solo adesso di mostrarle (però bisogna considerare che quasi tutti i giornali di gossip sono in mano praticamente a Berlusconi). Ma se prima Corona cercava di ricattare Berlusconi per non pubblicare le foto della figlia...

C'è una qualche regia occulta dietro tutte questo? De Benedetti assieme a Repubblica, Fini, Marcegaglia, Murdoch, Obama, il Papa. Chi c'è dietro a tutto questo? Siamo di fronte ad un ennesimo caso di golpe all'italiana, come lo fu il rapimento di Aldo Moro e la morte di Mattei?

Una tesi, come dicevo molto interessante. Possiamo fare alcuni ragionamenti:

1. Perchè fare un golpe? L'unica ragione che mi viene in mente è il rischio di una guerra civile in Italia come ora sta avvenendo in Iran. Mister Big, volente o nolente, non ha più le qualità psicofisiche necessarie per mandare avanti un paese. Questa sarebbe una ragione interna, ossia si fonda sui problemi interni dell'Italia. La ragione esterna sarebbe, come si dice, una troppa "familiarità" del premier con Putin. Ma questa sarebbe una ragione sufficiente? O forse, semplicemente, esercito, polizia, carabinieri, servizi segreti vogliono stipendi più alti e se ne fregano della sicurezza del premier?
2. Chi avrebbe interesse a fare il golpe? Chi se ne avvantaggerebbe? D'Alema? Di Pietro? Casini? Bossi? La mafia? Il Vaticano? Questa domanda si intreccia fortemente con la prima. L'unica idea che mi viene in mente è la seguente: se il rischio è la stabilità sociale del paese, allora devono esserci in ballo gruppi economico-politici italiani che hanno interesse a far ripartire il motore italiano. Ma chi c'è in Italia che ancora rappresenta un forte gruppo economico? Gli Agnelli, incattiviti per il fatto che i tedeschi preferiscono i russi agli italiani, perchè in Italia comanda Mister Big? Se fossimo in tempi di guerra fredda, allora le ipotesi da fare sarebbero più semplici. Anche a livello di politica internazionale le cose sono più complesse. Se prima c'erano solo USA e URSS, adesso ci sono altri protagonisti (Cina, India, Brasile, ecc...). Probabilmente, come si vocifera in giro, Mister Big, nell'ambito della politica internazionale, ha perso parecchio smalto. Con l'uscita di Bush, Mister Big non trova più grandi confidenti internazionali. Forse è arrivato il momento di assumere maggiore credibilità internazionale.
3. Oppure più che di golpe possiamo parlare di ammonimento? Tutto questo vociferare serve per convincere Mister Big a lasciare il ruolo di leader, ridursi a fare il senatore a vita (come Giulietto) e starsene buono buono per il resto della vecchiaia? Questa ipotesi sembra la più interessante. Fare in modo che l'attore, che ormai ha stancato il pubblico, esca di scena, altrimenti si rischia una cattiva reazione degli spettatori. Si, ma allora chi è il 35% di gente che vota pdl? Oppure basta una lieve flessione per dire che non si è più capaci di fare politica? Anche per Franceschini sembra essere successa la stessa cosa. Chi lo vede o sente più, ormai?

Forse sta succedendo qualcosa di nuovo. O forse no. Forse tutta questa speculazione non ha alcun senso. Resta il fatto che non si può continuare, in Italia, a vivere in una democrazia apparente, dove i veri movimenti si fanno di nascosto. L'Italia è il paese del babau. Come una volta si diceva ai bambini di stare attenti al babau, così, in Italia, ogni personaggio politico deve stare attento al suo babau. Rimane il mio interrogativo perenne: in Italia, chi comanda?

Legge del Menga e sistema elettorale

Legge del Menga: "Chi ce l'ha in c...lo, se lo tenga!". Di solito la legge vale per il cittadino italiano che tenta di vivere onestamente. Adesso vale anche per Mister Big. Non è gratificante vedere il polverone sollevato dalle dichiarazioni di donne (escort, ossia "accompagnatrici") che, incavolate, per non aver ottenuto ciò che avevano chiesto, stanno spifferando ai 4 venti con tanto di registrazioni video ed audio i loro incontri con il premier. Incontri tenutisi anche a Palazzo Grazioli, sede del capo del governo, ossia sede istituzionale. Complimenti per il rispetto alle istituzioni: trasformare anche i palazzi del governo in casini. Mister Big non ci sta facendo una bella figura e sta cercando in tutti i modi di bloccare l'informazione sui telegiornali principali. La strategia è sempre quella: Mister Big è vittima inconsapevole di macchinazioni occulte, volute o non. L'idea che lui si ritrovi prostitute a letto perchè altri gliele pagano è veramente ridicola. Poi, forse, ci sarebbero commenti politici da fare. Tempi fa, Togliatti cercò di nascondere la sua relazione con Nilde Iotti, dopo il divorzio dalla moglie, per non apparire come un i poveri cani italiani, visto che Mister Big, depenalizzando il falso in bilancio ha nascosto chissà dove i suoi miliardi, in chissà quale paradiso fiscale. Allora chi si fa?

E' ora di lanciare un serie proposta politica per cambiare il sistema elettorale italiano. Non a caso la legge elettorale si chiamo "porcellum" ossia porcello, dato che è una legge porcata. In poche parole, noi diamo i voti, ma chissà come, le persone elette in parlamento sono persone che spesso hanno problemi con la giustizia o sono creature inconsistenti, dei semplici pigia-bottoni. Come fare per evitare tutto questo. Ecco alcune idee:
1. Obbligare PER LEGGE ciascun partito a presentare una lista di candidati i quali devono fornire un curriculum vitae dettagliato e corrispondente al vero. In particolare devono dichiarare se sono stati condannati (anche se il reato è prescritto) e se hanno cause giudiziarie. In caso affermativo NON POSSONO ESSERE ELETTI. Inoltre, dichiarazioni false riportate nel curriculum devono comportare una condanna a 5 anni di prigione.
2. Il partito deve presentare un bilancio che deve corrispondere AL VERO. Ossia bisogna sapere come il partito politico si finanzia. Il bilancio deve essere pubblicato in tutti i comuni e su internet. In caso contrario, i candidati del partito non possono essere eletti. Inoltre, se il bilancio è falso, tutti i candidati devono andare in prigione.
3. La propanganda politica deve essere fatta, a livello dei media, in modo che tutti i partiti godano dello stesso livello di pubblicità. Quello che sostiene Mister Big, ossia che chi riceve più voti ha diritto a più spazio è una bestemmia. Quello che conta è che tutti i cittadini siano pienamente informati, e quindi tutti i cittadini devono conoscere i programmi di tutti i partiti. Il livello di conoscenza dei programmi deve essere ottimale per tutti i partiti. Quindi in campagna elettorale un solo canale televisivo può essere usato per fare propaganda politica, un solo sito internet e un solo giornale, e uguale spazio deve essere garantito a tutti i partiti. Occorre un garante dell'informazione, eletto direttamente dal popolo italiano, che controlli la qualità e quantità d'informazione erogata dai media e con poteri giuridici.
4. Qualora, ad elezioni avvenute, una persona risulti non avere dichiarato il vero a suo tempo, o faccia qualcosa di illegale, tale persona deve dimettersi immediatamente. Questo deve valere per qualsiasi carica istituzionale.
5. Una persona può essere eletta al massimo per due mandati. Poi perde ogni diritto a candidarsi.
6. I partiti non hanno diritto a finanziamenti pubblici. In altri termini, il finanziamento ai partiti DEVE ESSERE VOLONTARIO e CONSAPEVOLE.


Poi ci sarebbero altre questioni, più tecniche, da discutere, come se sia meglio il voto proporzionale o di maggioranza. Una cosa utile sarebbe eleggere direttamente le seguenti cariche: Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Presidente della Camera dei Deputati (non includo quello del Senato perchè io abolirei il senato), Garante dell'informazione, Presidente di Bankitalia.

Le cinque cariche rappresenterebbero le 5 forme di potere in democrazia: potere giuridico, esecutivo, parlamentare, dell'informazione ed economico, rispettivamente. Per i candidati a queste cariche vale quanto detto prima.

Gl italiani dovrebbero capire che quello che conta in politica è la qualità delle persone, e che i partiti dovrebbero essere manifestazione dei problemi e delle esigenze dei cittadini. Per questo sarebbe opportuno che gli italiani fondassero partiti autofinanziati in modo da partecipare attivamente alla vita politica, e non ridursi a scribacchini delle schede elettorali. Ma sarà così?

sabato 20 giugno 2009

Svengo dopo il tg

il tg1, tg2 e i tg di mediaset stanno offrendo un'immagione penosa come servizio informativo. Non un minimo accenno all'inchiesta di Bari. Cose che dovrebbero essere dette a tutti vengono taciute. Sappiamo che il cane non morde mai la mano di chi lo nutre, ma ora si sta esagerando. Bisogna ammettere, una volta per tutte, che i telegiornali non sono validi serivzi informativi. Mi sta anche bene che ci siano tg che parteggino per Mister Big, però il fatto di ignorare completamente il caso desta un enorme sospetto. Forse la strategia è: "Noi, tg schierati con Mister Big stiamo zitti e lasciamo quella parte di tv e di giornali schierati con l'opposizione. Cerchiamo di dare alla faccenda l'impressione che sia pettegolezzo di bassa lega. In qusto modo intortiamo gli italiani col solito slogan che la sinistra non ha altri argomenti con cui attaccare il premier." Peccato, però, che questa non sia solo faccenda da pettegolezzo. C'è di più, molto di più. Ma cosa? Facciamo un elenco:

1. E' chiaro che il voto degli italiani è una burla. I partiti, o meglio, i capi politici decidono chi candidare. La scelta del candidato non si basa sulla sua competenza ma sulla sua fedeltà. Ve bene anche uno con il QI di una formica o un mafioso, l'importante è che obbedisca alle direttive del capo. Allora perchè andiamo ancora a votare? Non è possibile avere come candidati gente con un curriculum serio, che non includa qualche nottata con il capo?
2. Se abbimo tanto tempo per feste e festicciole, ne abbiamo altrettanto per i veri problemi degli italiani? Che cosa sta facendo realmente la nostra classe dirigente per risolvere i problemi dell'Italia? Ricordiamoci della gente che mette in annuncio la vendita di organi per campare.
3. Che conseguenze abbiamo riguardo l'immagine dell'Italia all'estero? Il G8 sulla scienza annullato (doveva essere organizzato dalla Gelmini) per problemi ancora non dichiarati. La regina d'Inghilterra che si lamentava delle continue urla di Mister Big che voleva farsi la foto con Obama. Mister Big che si mette a parlare al telefono con il primo ministro turco snobbando un'importante cerimonia al G20. Mister Big che fa cucù alla Merkel. Ma questi sono comportamenti di una persona seria o di un deficiente? Ma se gli altri capi di stato pensano (sicuramente) che Mister Big è un cialtrone, che penseranno allora degli italiani che l'hanno votato? Che saranno dei... Talis pater, talis filius. Perchè i tedeschi non hanno voluto che la Opel andasse alla Fiat? Meglio i russi degli italiani? Gli slavi sono più affidabili degli italiani?
4. Infine, come dice giustamente Fini: di chi possiamo ancora fidarci? Varrà d'ora in poi il motto "ognun per sè e Dio per tutti"?

Questi, per chi non l'avesse ancora capito, sono problemi seri che richiedono soluzioni serie. Peccato che sull'orizzonte non si profili ancora l'arrivo dei nostri.

Perchè paghiamo le tasse?

A volte mi chiedo perchè paghiamo le tasse. In Italia ci sono tante persone che pagano le tasse, anche perchè non hanno la possibilità di fare il contrario. Una volta una persona mi disse che paghiamo le tasse per consentire ai politici di andare con le puttane. Eravamo ancora nella cosiddetta prima repubblica. Io, all'epoca un pò più giovane, non presi sul serio quell'affermazione perchè facevo fatica a immaginarmi i politici andare nei bordelli a spendere i soldi delle tasse. Invece ora la realtà ha superato ogni fantasia. Ci troviamo di fronte non al caso di una o due ragazze, ma di fronte ai casi di decine e decine di ragazze che vengono pagate per andare alle cene e anche (ovviamente) per fare sesso. E il protagonista di tutto questo è sempre una sola persona. I soldi per pagare i viaggi e i prenottamenti delle ragazze ci sono. Quelli per pagare la cassa integrazione no. Intanto in Italia si moltiplicano i casi di persone che per poter andare avanti sono disposti a vendere parti del proprio corpo. Qualcuno conosce Osvaldo Morotti? Riporto una lettera spedita a vaol.it e che in un primo momento fu addirittura considerata uno scherzo dal personale del sito.

La lettera:
Ero titolare di una società chiusa per fallimento, della quale ho portato personalmente i libri al tribunale di Monza, nell' ottobre 2006. Fallimento causato da un assegno protestato, dove avevo chiesto al fornitore di attendere qualche settimana in attesa di un finanziamento, anche nei suoi interessi. Il fornitore ha presentato l'assegno e al sottoscritto è caduto il mondo addosso.

Ho intrapreso con mia moglie un'attività di rappresentanza commerciale nel settore edile, visto che con la precedente esperienza producevo prodotti per l'edilizia. Alla mattina servono soldi per il carburante, potevo saltare il pasto, ma per la macchina - ricevuta in regalo - serve carburante, quindi quando potevo giravo alla ricerca di clienti per vendere i prodotti che rappresentavo.

Il mantenimento della famiglia costa molto: non potrei farvi fronte con un reddito di 200 euro al mese. C'è da pensare al vitto, alla scuola per il figlio (Statale), aiutare la figlia rovinata perché ha firmato assegni con la sua firma, quindi anche lei protestata.

La mia situazione ormai è drammatica.

Il giorno 17/07/07 io e mia moglie dovremo presentarci presso la Procura di Saronno per lo sfratto (non abbiamo pagato per due trimestri l'affitto).

Lunedì 2/7/07 hanno staccato il gas e per il momento ci arrangiamo con una bombola.

La linea telefonica 02/96780481 è attiva solo per ricevere: non abbiamo pagato la bolletta.

Grazie ad un contributo di mia sorella siamo riusciti a pagare l'utenza dell'energia elettrica, ma devo rendere i soldi.

Mio figlio soffre di reumatismi ed è costretto a cure presso l'ospedale di Tradate. Non ho ancora chiesto l'esenzione forse perché mi vergogno come un cane randagio.

Sono mesi che invio curriculum vitae, ma ho 53 anni: chi cavolo lo prende un vecchio (sono molto più gentili quando mi rispondono che «l'azienda è orientata verso giovani di 35 anni max»). Non mi prendono neppure a pulire i gabinetti alla Stazione Centrale di Milano.

Sopravvivo senza chiedere niente a nessuno con quel poco che racimolo con le vendite.

La settimana scorsa ho ricavato 400 euro andando a rubare rame: è stata la prima e l'ultima volta, non sono cresciuto con questi valori e vorrei potermi guardare ancora allo specchio.

A gennaio di quest'anno ho iniziato a mettere in rete l'annuncio "VENDO RENE E PARTE DI FEGATO" su siti con annunci gratuiti. Ho tentato anche con E-bay ma la proposta non è stata accettata. Ho inviato e-mail a tutti i centri di trapianti italiani, agli ospedali americani, inglesi, tedeschi, a tutti gli urologi, alla Fas (Città del Vaticano) cliniche private, al Ministero della Sanità per farmi rilasciare l'autorizzazione alla vendita dei miei organi. Ho spedito mail alle Regioni, Province e da questa sera anche ai vari partiti.

Troverò prima o poi qualche persona economicamente ricca, purtroppo malata, che io possa aiutare.

Lei, direttore, è stata la terza persona che mi ha contattato.

Il primo è stato l'ospedale di Padre Pio, risposta: "Preghi".

La Regione Lombardia mi ha detto «Si rivolga al suo Comune». L'assistente sociale del mio comune mi fissa l'appuntamento per il 16/07/07 perché è molto impegnata.

Lei direttore mi ha detto che vuole dare risalto al mio problema: ben venga.

La informo che non sono solo io in queste condizioni: ormai siamo in tanti.

Lo Stato aiuta i clandestini, ladri, assassini, mentre le persone come il sottoscritto le abbandona al loro destino.

Non trovando nessun modo onesto per campare e non riuscendo a vendere i miei organi sarò costretto a rivolgermi anche alla malavita. Speculeranno all'inverosimile, ma non vedo altre alternative.

La ringrazio per voler dare risalto al mio problema, con la presente l'autorizzo al trattamento dei miei dati come meglio crede.

Infinitamente grazie.

Osvaldo Morotti


Forse tra i tanti soldini dati alle ragazzine, qualche euro al signor Morotti, per pagarsi intanto le bollette e risistemarsi con il lavoro, si poteva dare. O no? Però è vera una cosa: con la crisi economica si stanno accentuando i problemi degli italiani e stanno proliferando annunci di persone che vendono organi. Non nel Burkina Faso o in Somalia. Questo sta accadendo in Italia. Intanto Mister Big sostiene che la crisi è solo un problema psicologico. Quindi le bollette, le tasse, i ticket sanitari, il mangiare sono solo cose psicologiche? Basta pensare intensamente che la crisi non c'è che d'incanto si ritorna ai tempi d'oro?

Torniamo alle tasse. Perchè le paghiamo? Io lo so, le paghiamo per salvaguardare la nostra dignità. Un paese civile deve intendere le tasse non come un dazio imposto da più forti ai più deboli, ma come un sistema per salvaguardare la dignità ai più deboli. Un'operazione chirurgica, una causa in tribunale, una lezione scolastica costano e tanto. Ma fa parte della dignità dell'uomo vivere in salute, salvaguardare i propri diritti e godere di un'istruzione. Chi ha studiato la storia sa che tutte le rivoluzioni sono nate soprattutto per problemi economici, problemi di tasse appunto. Quando le tasse si trasformavano in inutili balzelli per consentire privilegi ai potenti, ecco che il popolo insorge. Famoso fu, ad esempio, il caso della collana di Luigi XVI regalata ad una sua amante. La cosa fece scalpore all'epoca perchè si pensava che il Re avesse usato i soldi dello stato (non i suoi) per comprare la collana. Qualche tempo dopo ci fu la Rivoluzione Francese. Il feretro di Luigi XIV, il "Re Sole", fu accomgnato alla tomba da insulti e lanci di sassi della folla inferocita perchè il Re, nonostante il suo assolutismo, aveva sperprerato i soldi dele tasse in guerricciole inutili. Anche la Rivoluzione Americana nacque per un problema di tributi imposte dalla madrepatria inglese alle sue colonie. Alla base di tutte queste rivoluzioni e proteste sta, fondamentalmente, un senso di dignità di un popolo che non ha paura di sfidare un potere corrotto. In Italia, invece, nessun mormorio si è levato da parte del popolo italiano. Nessun accenno di protesta. Sempre un bel 35% ed oltre a votare per Mister Big. Forse grazie alla stampa pro Mister Big, ma non credo. E' triste constatare che i francesi del '700 avevano più senso di dignità degli italiani di oggi.

venerdì 19 giugno 2009

Sputtanamento nazionale

Noemi Letizia, Angela Sozio, Patrizia D'Addario, Sabina Began, Angela Matera, tutte donne che qualche mese fa nessuno o pochi concoscevano. Adesso sono sulla bocca di tutti solo per il fatto che hanno frequentato Mister B (chiamiamolo d'ora in poi Mister Big), e che hanno ottenuto qualche vantaggio da tale frequentazione. Probabilmente si creerà un impeachment per Mister Big, basato tutto su scandali sessuali. Si vedrà. A mio modo di vedere, Questo non è il modo di comportarsi di una persona che una volta diceva di "meritarsi una medaglia" per tutto quello che ha fatto. Ma che ha fatto Mister Big? Cominciamo a pesare, a misurare veramente la capacità di Mister Big. Se chiediamo all'uomo della strada come ha fatto fortuna Mister Big, questi risponderà: "Ha costruito il complesso residenziale di Milano 2, ha creato la prima TV nazionale privata, ha creato una holding finanziaria e poi è entrato in politica". Sembrerebbe tutto un percorso lineare: dapprima costruttore edile, poi imprenditore televisivo, infine manager di una società finanziaria e commericale, infine presidente del consiglio. Eppure...

Il babbo di Mister Big, Luigi Berlusconi, lavorava alla banca Rasini. In questa banca il babbo da semplice impiegato è diventato direttore generale. Sulla banca Rasini Michele Sindona (bancarottiere piduista legato a Cosa Nostra e riciclatore di denaro mafioso) dice al giornalista americano Nick Tosches, che nel 1985 gli domanda quali siano le banche usate dalla mafia: "In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca in piazza Mercanti". Cioè la Rasini. Alla Rasini tengono i conti correnti noti mafiosi e narcotrafficanti siciliani come Antonio Virgilio, Salvatore Enea, Luigi Monti, legati a Vittorio Mangano, il mafioso che lavora come fattore nella villa di Berlusconi fra il 1973 e il 1975 e che Berlusconi ha definito un "eroe". Per quanto riguarda la Edilnord, l'impresa edile con cui Berlusconi ha iniziato da solo a far fortuna, il 29 ottobre 1968 nasce la Edilnord Centri Residenziali Sas (una sorta di Edilnord 2). Al posto di Berlusconi, come socio accomandatario c’è sua cugina Lidia Borsani, 31 anni. E i capitali li fornisce un’altra misteriosa finanziaria luganese, la "Aktiengesellschaft für Immobilienanlagen in Residenzentren Ag" (Aktien), fondata da misteriosi soci appena 10 giorni prima della nascita di Edilnord 2. Berlusconi da questo momento sparisce nel nulla, coperto da una selva di sigle e prestanome. Riemergerà solo nel 1975 per presiedere la Italcantieri, e nel 1979, come presidente della Fininvest. Ma come? Non è Berlusconi l'artefice della sua fortuna? Perchè la sua impresa edile viene gestita da altri fin dagli inizi? E chi sono questi altri? Italcantieri nasce nel 1973, costituita da due fiduciarie ticinesi: "Cofigen Sa" di Lugano (legata al finanziere Tito Tettamanzi, vicino alla massoneria e all’Opus Dei) e "Eti A.G.Holding" di Chiasso (amministrata da un finanziere di estrema destra, Ercole Doninelli). Insomma, sembra che le società edili di Berlusconi, fino dagli inizi, invece di chiedere mutui alle banche (come farebbe una normale impresa) godono di particolari aiuti finanziari dalle banche della vicina Svizzera. E per quanto riguarda la TV? L'avventura inizia nel 1973 con una piccola TV via cavo "Telemilano" a Segrate. Nel 1978 nasce la Fininvest, il gruppo mediatico di Berlusconi. Nel 1980 nasce Canale 5, a cui si aggiungono Italia 1 (1982) acquisita dal gruppo Rusconi e Retequattro (1984) acquisita dalla Mondadori. Il problema è che la legge allora vietava le TV private a livello nazionale. Il 16 Ottobre 1984 alcuni procuratori di Torino, Pescara e Roma ordinano la chiusura delle reti Fininvest, ma Bettino Craxi, l'allora presidente del consiglio, appena 4 giorni dopo, il 20 ottobre 1984 con un decreto legge (strumento molto amato anche dal Mister Big politico) rende legali le reti Fininvest. Che bello avere degli amici che ti aiutano proprio nel momento del bisogno! Li avessi anch'io! Ma Mister Big non si accontenta dell'Italia. Decide di espandersi anche in Germania comprando una parte del gruppo Kirch (1995) che, però, va in bancarotta. Begli amici, i tedeschi! Non va tanto meglio con Francia e Spagna, paesi che non gli consentono di espandersi (perchè mai?). Come editore, il colpaccio Mister Big lo fa comprandosi la Mondadori a danno di De Benedetti. Diventa così proprietario di Panorama. Inoltre fonda giornali suoi come "Il Giornale", "Libero" e "Il Foglio". A "Il Giornale" c'era come direttore Indro Montanelli, una firma prestigiosa, che non era molto ben disposto a farsi mettere i piedi in testa da chicchessia. Mister Big decide di mandarlo via, per avere una gestione più "morbida" del giornale. Questa è un'altra caratteristica di Mister Big: non tollera chi li fa qualche piccola critica o chi espone un pensiero diverso. Proprio un caratteraccio! Forse è per questo che tutti i suoi collaboratori non brillano certo per iniziativa e si riducono al rango di semplici portavoce. Infine la carriere politica. Ci sono in campo grandi progetti, che oltre a includere il Ponte sullo Stretto (ma chi lo farà mai?) includono anche grandi riforme istituzionali. Si deve cambiare la costituzione, più poteri al presidente del consiglio, meno tempo per le discussioni e proposte di leggi in Parlamento (tanto bastano i decreti legge, come fece a suo tempo Craxi per salvare l'amico) e, soprattutto, meno poteri ai magistrati. Intanto ci facciamo un bel Lodo Alfano per evitare i soliti "fastidi" dai giudici. Ma la disoccupazione, la crisi nella pubblica amministrazione, il debito pubblico, l'immigrazione clandestina, il terrorismo, il problema energetico, la riduzione delle nascite, ecc... dove li mettiamo? Non dovrebbero stare al primo posto dell'agenda dei lavori? Mah! Misteri d'Italia. Intanto pensiamo a dare lavoro a quelle povere ragazze che fanno le veline, partecipano al grande fratello o alle fiction televisive. Magari le diamo un ministero o un posto all'Europarlamento. Qualcuno definisce questo nuovo cursus politico "Mignottocrazia". Ma forse non è il termine più giusto. Ormai Mister Big ci ha insegnato che non necessariamente chi prende i voti è colui che comanda. Come si dice: "prendi i voti e scappa", magari sullo yacht o sulla villa in Sardegna di Mister Big a spese dello stato. Mettiamo come candidati dei manichini o dei fantocci. Tanto la gente italiana è stupida, e un nome vale l'altro. Così come, agli inizi, nella Edilnord un imprenditore valeva l'altro. Ma di chi è, allora, la regia di tutto, se tutti sono sostituibili e chiunque può rimpiazzare l'altro? Qui Gelli docet. Comunque se tutto questo basta per meritarsi una medaglia... povera Italietta...

giovedì 18 giugno 2009

Geopolitica italiana

Di fronte alla necessità di superare la crisi economica, si pone come centrale la capacità geopolitica della classe dirigente italiana. Detto in parole povere, l'Italia deve essere capace di "succhiare" capitali dall'estero. Se osserviamo bene in giro e cerchiamo di capire come funzionano le cose, invece di limitarci a vedere gli show della De Filippi, scopriamo che ogni paese ha sempre cercato di definire un ben definito ruolo internazionale. Dopo il crollo del muro di Berlino, che vedeva un mondo diviso a metà più un non precisato terzo mondo, adesso, nell'era della globalizzazione, diversi paesi hanno cercato di ritagliarsi un nuovo assetto geopolitico. Il risultato è la fine della superiorità USA. Lo si vede bene con Chavez nel Venezuela. Nonostante i reiterati tentativi di golpe, è ancora saldamente al potere, diversamente da quello che accadde ad Allende. I due personaggi politici sono fortemente diversi tra loro. Alla cialtroneria del primo si contrappone la serietà del secondo, però il secondo ha avuto la sofrtuna di insediarsi in piena guerra fredda, e il rischio della formazione di stati socialisti nel sud america era troppo pericoloso per gli USA per non reagire in qualche modo. Ma al di là di questo, oggi cabbiamo da fare i conti con la Russia, la Cina, l'India e il Brasile. Paesi giganteschi e con notevoli problemi al lror interno, ma sicuramente sempre più agguerriti e influenti dal punto di vista geopolitico. La Russia si caratterizza come il fornitore privilegiato di gas all'Europa. E' probabile, però, che cercherà di fornire energia anche alla Cina, che cercherà sempre più di imporre i suoi prodotti in Europa eUSA, così come l'India e il Brasile. Tutti, insomma cercheranno di "succhiare" capitali da Europa e USA. L'USA è già nel mezzo della tempesta, visto il suo enorme deficit commerciale. A breve potrebbe entrare l'Europa. E L'italia? L'Italia del boom economico era una paese succhiatore. Vendeva prodotti di buona qualità a poco prezzo. Adesso i prodotti, che prima erano fatti in Italia, vengono fatti in altri paesi, come la Romania. Quindi le ditte italiane si arricchiscono, ma i capitali dove vanno a finire? Una parte di questi capitali viene usata per pagare stipendi a degli italiani? Forse si potrebero obbligare le ditte italiane che producono all'estero a comprare titoli italiani, in modo che lo stato usi i soldi per pagare gli stipendi a chi ha perso il lavoro perchè la ditta si è trasferita all'estero. Una strategia del genere venne usata dal Reich nazista tedesco. Se devi produrre, produci in patria. Se vuoi produrre all'estero, devi pagare un indennizzo alla patria, dato che non offri posti di lavoro. Bisogna considerare che i nazizsti ebbero successo in quento riuscirono a debellare la piaga della disoccupazione nella Germania d'allora. Forse questo potrebbe capitare anche in Italia. Chissà. Ma probabilmente no. L'Italia, come gli USA, vedrà incrementare il suo deficit commerciale e la disoccupazione. Siccome non abbiamo politici stile Obama, si creerà una pericolosa situazione di disagio sociale con probabili effetti involutivi. Bisogna, in qualche modo pensare ad escogitare un metodo per "succhiare" soldi dall'estero. Ecco alcune voci: turismo, trasporti, nuove tecnologie, nuovi farmaci e perchè no, università internazionali, capaci di attirare studenti stranieri. Ma chi saprà organizzare tutto questo, la Brambilla?

Definizioni politiche

Nonostante l'appoggio dei leghisti a Mister B, il ruolo di quest'ultimo risulta sempre più compromesso. Non parlo tanto degli scandaletti delle attricette, che è tutta una manovra conveniente anche a Mister B. Purtroppo siamo in Italia e non negli Stati Uniti. Negli USA se si venisse a sapere che Obama ha un'amante, dovrebbe dimettersi. Anche Clinton ha fatto fatica a rimanere fino all'ultimo. In Italia se uno organizza orge e party con minorenni, non si tratta di "reato" o "condotta scandalosa", bensì di "personalità gaudente". Più duri sarebbero i giudizi se invece si parlasse dei rapporti di Mister B con la mafia tramite Dell'Utri e Mangano e dei tentativi di corruzione tramite Previti. Comunque, a parte questo, vediamo un pò cosa sta succedendo agli equilibri politici italiani. I leghisti sono in un "cul de sac". Odiano Mister B, ma nello stesso tempo non possono farne a meno. Forse ora sperano, con l'accresciuto consenso popolare di avere a che fare con una persona più malleabile. Il problema ora però è un altro. I leghisti sono contro l'assistenza sociale, ma con l'aumento della disoccupazione (siamo al 10%, ciò significa che ogni italiano su dieci che vedete in giro non ha lavoro), avranno anche loro tempi duri. Non è più l'extracomunitario a rubare il lavoro, bensì è un modello di capitalismo fallito. Bisogna pensare a un nuovo modello. Se qualcuno pensa sia così difficile stabilire un nuovo modello, basta guardare all'Ikea che continua a creare nuovi centri commerciali. Perchè di fronte alla crisi globale, l'Ikea prospera? Semplice: si ottimizza il tempo. Ho bisogno, supponiamo, di un nuovo tavolo da cucina e di 4 sedie, vado da Ikea che fa mobili con legno vero, scelgo, compro, carico in auto e porto in casa. Faccio tutto io, alla fine spendo meno e i tempi li decido io. E ho quello che voglio. Un pò come la storia delle pompe di benzina. All'estero non esistono i benzinai. Ognuno fa benzina da solo. Per cui non è necessario assumere tanta gente. Con il fai da te si riducono i costi e si ottimizzano i tempi. Non devi dipendere da nessuno e decidi te il come e il quando. Perchè sprecare il tempo? In Italia si spreca il tempo (basta chiedere a chi sta ore fermo incolonnato in mezzo al traffico) per niente. All'estero si cerca di ottimizzare il tempo per ridurre gli sprechi. Come bisogna risparmiare tempo, così bisogna risparmiare sulla spazzatura. Quanto costa buttare via la spazzatura? Perchè non inventare metodi di riciclo? Perchè non fare prodotti che possono essere interamente riciclati? Perchè le borse della spesa non possono essere in cotone, invece che di plastica? Le compri una volta e le usi più volte? Siamo stati abituati al consumismo usa e getta. Ora si devono fare affari in altro modo. E ci sono settori che possono espandersi. Basti pensare all'espansione del turismo con i voli low-cost. Invece di fare i mega alberghi di cemento, perchè non tanti bungalow di legno in mezzo al verde con due stanze (soggiorno con mini cucina e stanza per dormire) e bagno? La ditta produttrice di casette in legno farebbe affari e darebbe lavoro a tanta gente. E il legno sarebbe perfettamente riciclabile. Purtroppo occorrerebbe un sistema che incentivi la libera creatività in questo tipo di settori, invece si ritorna ai soliti palazzinari e ai soliti inquinatori. E' possibile creare piccole utilitarie che costano 5000 euro? Motori per auto che inquinano e consumano di meno? Perchè si continuano a fabbricare SUV, nonostante il costo della benzina? A chi giova tutto questo? Perchè non un capitalismo che giovi a noi? Un capitalismo che ci permetta di ridurre sprechi e che ci facilit la vita? In realtà se compriamo un'auto, quest'auto è stata costruita e progettata da altri, che hanno obiettivi e interessi diversi dai nostri. Perchè non fare per l'auto quello che si potrebbe fare per la casa? Io decido il tipo di auto e tu me la costruisci (ovviamente i pezzi sarebbero pezzi standard, ciò che cambia è il modo di assemblarli). In questo modo io produco ciò che vendo e si evitano gli sprechi. Tutto questo non fa parte della filosofia di Mister B e dei leghisti, che non sanno che pesci pigliare, mentre altri del PDL non vedono l'ora di tornare alla ribalta. Ma a sinistra non va meglio. Si pensa ai poveracci, senza tenere conto che tutto il sistema deve essere riformato perchè anche i poveracci stiano meglio. Invece si è arrivati al collasso del ssitema produttivo. Si hanno meno soldi e si compra di meno. Si vende di meno e si ottengono meno soldi. E' un serpente che si morde la coda. Occorre una nuova visione politico-economica (ora l'unico politico che la rappresenta bene è Obama, nonostante le difficoltà) e, soprattutto, una certa dose di coraggio. Questi due ingredienti mancano del tutto nella classe dirigente italiana.

martedì 9 giugno 2009

Contro i bipartisan

Dopo le elezioni, anche se alle amministrative il centrodestra canta vittoria contando il numero di provincie e comuni conquistati o ancora da conquistare con i ballottaggi, sebbene il voto a un politico locale ha motivazioni diverse rispetto al voto a un politico nazionale o europeo, emerge il problema del nuovo assetto politico da dare all'Italia. Non so se i sondaggi davano pirma al 50% il PDL. Se fosse così, bisognerebbe licenziare chi li ha fatti, o non pagargli il contratto. Non so se veramente, da come si dice in giro, la stampa di Mister B ha tenuto nascosot la vendita di Kaka al Real. Mister B prende in giro pure i tifosi del Milan! No so se dalle pagine di cornaca dei tg e dei giornali sono state tolte, o minimizzate, le notizie degli stupri a Roma, sotto il governo del centro destra. Sta di fatto che dai risultati elettorali emerge che il PDL è pò meno simpatico. E dato che il PDL si incarna in un'unica figura, ciò significa che il pifferaio non riesce più a suonare bene il suo flauto. Non c'entra l'astensionismo, anche se questo è un altro dato rilevante delle elezioni che discuteremo in seguito. Al sud e nelle isole il motivo per cui il pifferaio è meno simpatico è chiaro: dacci i soldi. Niente soldi, niente voti. Visto che il sud è fondamentalmente poco produttivo, e deve essere sempre in qualche misura assistito, se non gli si da un pò di gas, non si va avanti. Il dato più eclatante è la Sicilia. Con Cuffaro tutti i seggi avevano votato Mister B. Ed ora? Nel Nord si preferisce la Lega. Forse qualcuno pensa che la xenofobia della gente abbia favorito la lega. In realtà non è proprio così. L'arma principale della Lega, al Nord, è il federalismo. Federalismo significa, o dovrebbe significare, fare in modo che le tasse vadano al comune o alla regione in cui si vive e che non vengano invece usate per chissà quali altri scopi. Quando si sente dire che nel trentino la regione ti paga il 50% del mutuo casa a fondo perduto e che là i servizi funzionano (ospedali, scuole, strade, ferrovie, ecc...) è comprensibile che chi lavora e paga le tasse desideri ricevere lo stesso trattamento. Il federlismo, però, come abbiamo detto, va conto il centralismo statale, che non è prerogativa del PD, come dice Mister B. Anche Mister B è per il centralismo statale, ma per uno stato assente, uno stato che smette di assistere le regioni del Sud e che non da i servizi che si meritano le regioni del Nord. Mister B poi è bravo a correre e a farsi vedere a Napoli per il problema monnezza e a L'Aquila per il disatro del terremoto. In questo modo si fa credere alla gente che lo stato è presente. Ma è meglio avere un presidente del consiglio assente che alla fine caccia soldi veri, o un presidente sempre presente, ma che non ha ancora cacciato un euro? Si tirino fuori i soldi e si dia inizio ai lavori. Cosa è venuto a mancare a Mister B. E' venuto a mancare il sostegno dell'immagine. Cercare di tamponare, come dicevo, il "vero fare" con il "finto fare" ossia con immagini di attività che non corrispondono ad azioni reali, alla fine è risultato una strategia fallimentare.

Per il PD è andata peggio, perchè non è né carne, né pesce. Non si sa quali siano i programmi del PD. Non si dimostra come valida alternativa del PDL. Cerca di togliersi di dosso i partitini di sinistra, ma questi riescono lo stesso a racimolare voti. Chi è di sinistra non intende certo dare voti al PD. Chi è al centro non intende dare voti al PD perchè teme che il PD sia ancora di sinistra. Mentre l'IDV accoglie consensi perchè ha manifestato una sua chiara identità, il PD ha assunto sempre più un'immagine amorfa. E' meglio che i dirigenti del PD si sveglino, altrimenti fanno la fine della vecchia DC.

L'UDC diventa sempre più l'ago della bilancia. Bisogna vedere se quelli dell'UDC accettano (come sembra molto probabile) l'alleanza con il PDL. Un'alleanza difficile, visto che Lega e UDC non si vedono di buon occhio. Occorre dire, però, che l'UDC, a parte il tema della famiglie (caro a Casini che si fa fotografare con i bimbetti), non ha mai mostrato un programma attendibile su come affrontare la crisi economica. E' probabile che molti di quelli che hanno optato UDC in realtà fossero voti di persone che non vogliono votare PDL o PD.

C'è però un altro dato interessante, e qui mi collego al tema dei referendum. Il 20 e 21 giugno si dovrebbe votare per tre referendum. In poche parole votando si viene abrogata la norma che da il premio di maggioranza all'intera coalizione di partiti che ottengono più voti per la camere (primo referendum), per il senato (secondo referendum) e la norma che permette l'iscrizione dei candidati in più circoscrizioni (terzo referendum). Le norme più probelmatiche sono la prima e la seconda. Se passa il si, il premio di maggioranza viene dato al singolo partito che ottiene più voti. Per questo Lega, IDV, UDC ed altri partiti minori sono contrari a questo referendum. Dato che l'ultimo referendum che ha raggiunto il quorum è del 1995, i contrari al referendum consigliano agli italiani di astenersi dall'andare a votare. Così il referendum non raggiunge il quorum e tutto rimane com'è. Il promotore del referendum è il Sentaore Mario Segni, convinto sostenitore del bipartitismo. A parte il fatto che i risultati elettorali dimostrano che gli italiani non credono nel bipartitismo, dobbimao considerare che, a livello nazionale, quasi il 21% dei voti è andato a partiti di liste locali o nazionali che non hanno raggiunto il 4%. il più il 35,3% di italiani non è andato a votare. Ciò significa che, se sommiamo la percentuali di chi non è passato e di chi non ha votato, il 56% di italiani non è rappresentato nel parlamento europeo. In altri termini il parlamento europeo rappresenta effettivamente soli il 44% di italiani. Se vincono i si al referendum, c'è il rischio che il parlamento italiano perda la sua funzione principale: rappresentare appunto il popolo italiano. Il voto proporzionale garantiva abbastanza efficacemente la rappresentatività del parlamento. Il sistema maggioritario, invece, va contro la rappresentatività. Il sistema maggioritario è in voga nei paesi anglossassoni, dove il rapporto tra stato e cittadino praticamente non esiste. Negli Stati Uniti e in Inghilterra lo stato non si occupa del cittadino, lo stato non è altro che un amministratore che deve far funzionare la cosa pubblica. Non a caso anche negli Stati Uniti e in Inghilterra ci sono perecentuali alte di astensioni al voto. In Italia, così come nell'Europa continentale, lo stato deve occuparsi del cittadino. Il cittadino ha tutto l'interesse, quindi, a mandare in parlamento quelle forze politiche che più curano i suoi interessi. E più è complessa la società, più aumentano e si differenziano le forze politiche. Segni non ha capito due cose: 1. In Italia il maggioritario non funziona perchè chi vota ha interesse a ricevere qualcosa in cambio; 2. L'Italia non è un paese omogeneo e la sua eterogeneità sta aumentando. I musulmani, in Italia, per chi dovrebbero votare? La gente di colore, in Italia, per chi dovrebbe votare? I giovani, in Italia, per chi dovrebbero votare? Nei paesi anglossassoni il voto ha un significato più astratto. Obama è stato votato perchè rappresentava il cambiamento. In Italia, forse qualche tempo fa, era così. Adesso non esistono più questioni ideologiche (valori cristiani contro valori comunisti, Don Camillo vs. Peppone). Adesso si vota per avere un lavoro stabile la possibilità di acquistarsi una casa. Segni è destinato ad uscire di scena.

lunedì 8 giugno 2009

Italia allo sfascio

Come avevo detto nel blog precedente (Italia in europa), e come adesso titolano a caratteri cubitali i maggiori giornali, il sogno del bipartitismo è naufrgato. PDL e PD non riescono a racimolare i voti necessari per poter dire alle altre forze politiche "adesso comandiamo noi". Il PD perde di più del PDL, tuttavia ci sono alcune nalisi interessanti che si possono fare. Individuiamo, come ha fatto "Repubblica", 5 aree di voto: nord-ovest, nord-est, centro, sud e isole. Consideriamo i primi 5 partiti: PDL, PD, Lega Nord, IDV e UDC. Il testa c'è il PDL. A seguire PD, Lega, IDV e UDC. Vediamo però, nel caso della Lega, che quest'ultima è terza nel nord-ovet e nel nord-est, ma ultima nel centro, al sud e nelle isole. Chiaramente la Lega ormai è il partito del nord. Vediamo che l'IDV va bene al centro e al sud dove è terzo. L'UDC va bene nelle isole dove è quarto, mentre l'IDV è quinto. Nelle isole, soprattutto in Sicilia, la fa da padrone l'MPA di Lombardo. Complessivamente La destra e l'MPS sono terzi nelle isole. Ora arriviamo ai primi due partiti. Il PDL è sicuramente in testa nel nord-ovest, al centro al sud e nelle isole, mentre nel nord-est è quasi un testa a testa tra PDL e PD. Mentre la Lega ha una percentuale di voti costante tra nord-ovest e nord est, poco più del 19%, il PD passa dal 23% al 28% dal nord-ovet al nord -est. IDV e UDC hanno una percentuale di voti costante al nord-ovest, al nord-est e al centro, ma la loro prestazione sale al sud e nelle isole. Il Pd cala al nord-ovest, al sud e nelle isole. Il PDL cala al nord-est e nella isole. Ecco le interpretazioni:

1. Probabilemnte nel nord-est c'è un problema lavoro. Se PDL e Lega si sono fatti vanto nella riduzione dell'immigrazione clandestina, probabilmente adesso dovrebbero considerare il problema lavoro. Sappiamo che nel nord-est prevale la piccola impresa, che ha maggiori difficoltà ad affrontare la crisi economica globale. Soprattutto il PDL non è in grado di trovare favore nell'elettorato del nord-est.
2. Il centro e il sud sono il punto di forza del PDL. Per il PD solo il centro. Si osserva però l'avanzata nel sud di IDV e UDC. L'emorragia di voti del PD nel sud è spiegabile con l'avanzata di IDV e UDC. Al centro l'emorragia riguarda di più il PDL. Si osserva anche una lieve avanzata dei partiti di sinistra (PRC-PDCI al centro e Sinistra e Libertà al sud). C'è un'insoddisfazione della gente nei maggiori partiti che si riversa nel voto verso IDV e UDC, principalmente. Forse anche qui la crisi economica induce la gente a trovare altre alternative.
3. Nelle isole si registrano due dati importanti. In primis il forte astensionismo (meno del 50% è andato a votare). Va bene che si tratta del parlamento europeo, però, probabilmente, è venuta anche a mancare una precisa indicazione di voto. Il PD perde, ma perde di più il PDL. In Sicila riprende la tendenza centrifuga, dovuta al fatto che probabilmente sono arrivati meno soldi di quelli promessi (e in una regione, che ha il maggiore numero di dirigenti nella pubblica amministrazione, questo conta). Non a caso adesso c'è l'emergenza spazzatura a Palermo. In Sardegna lo spostamento del G8 dalla Maddalena a L'Aquila avrà sicuramente scontentato qualcuno. Qui il problema è il mancato afflusso di denaro necessario a far girare l'economia di Sardegna e Sicilia.

I due partiti maggiori sono in affanno. Il PD sicuramente più del PDL, dato che non ha ancora trovato una sua identità (sinistra o centro?). Il PDL, però, perde colpi. Non arrivano i soldi al sud e al nord la gente perde lavoro. IDV e UDC convincono di più, probabilmente per l'insistenza sul tema della legalità dell'IDV e sul tema della famiglia dell'UDC. La Lega fa man bassa di voti, ma solo al Nord.

In conclusione, al di là delle gisutificazioni che lasciano il tempo che trovano, come quella dell'astensionismo, si sta ritornando alla situazione di scollamento del 1992. Mentre allora il prevalere della frammentazione politica era dovuto all'azione della magistratura, adesso è dovuto all'incapacità dei due maggiori partiti di affrontare la crisi economica. La gente comincia a guardarsi attorno per trovare risposte da qualche altra parte. Ed è anche probabile che qualcuno si sia stancato ed abbia deciso di non andare più a votare perchè non ha più la speranza di trovare una risposta dai politici italiani.

Per quanto riguarda gli altri paesi europei, è chiaro che l'Europa sta stancando. La gente non vede l'utilità di un'Europa unita. L'unico modo, secondo me, per uscirne sarebbe quello di elaborare un nuovo piano energetico per ridurre inquinamento e costi dell'energia e l'Europa dovrebbe dare soldi a chi desidera innovarsi e, anche, dare soldi per migliorare l'assistenza sociale alla gente disocupata o che non trova lavoro. Utopia? Sicuramente si.

Un'ultima cosa: chi va da Gelli a chiedergli di trovare un altro in grado di ricostituire l'unità d'Italia?

giovedì 4 giugno 2009

Italia in Europa

Tra un pò ci saranno le elezioni per il parlamento europeo. In concomitnza alle europee ci saranno anche le elezioni per alcuni comuni e provincie. Quello che si può registrare dalla campagna elettorale è la pochezza e la mancanza di prospettive e di programmi sensati della classe dirigente italiana. Sia a destra che a sinistra. Nonostante il tentativo di centralismo di Mister B, la politica italiana continua a manifestare una propensione allo sfaldamento. Anche se c'è lo sbarramento al 4%, vediamo, oltre al PDL altri tre partiti di destra e oltre al PD altri 2 partiti a sinistra, oltre a IDV, UDC, Lega, Pannella e altre listine. Questo significa, nonostante l'obiettivo di Rinascita Democratica della P2 di Gelli, che la società italiana non riesce ad esprimere una coesione d'intenti. Il bipartitismo non è adatto alla società italiana, perchè agiscono forze disgregatrici di varia natura. Non si tratta solo di differenze tra Nord e Sud. Adesso abbiamo le differenze tra italiani ed extracomunitari, tra giovani ed anziani, tra occupati e disoccupati, tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori precari e così via... Non c'è da stipirsi se, alla fine, sia difficile ritrovare una coesione d'intenti un'unità sociale che Napolitano, giustamente, vede sempre più diminuire. Ora come ora non ha più senso l'unità d'Italia e l'unità dell'Europa. La crisi ha manifestato la debolezza del Sistema, un Sistema che si teneva unito sulla base dell'illusione di una crescita continua. Sappiamo tutti che la ricchezza di uno stato dipende da pochi fattori, il più importante dei quali è l'esposrtazione di prodotti in altri paesi. Se la bilancia commerciale di un paese è in attivo, allora attiriamo capitali da altri paesi e manteniamo alto il PIL. E' quello che sta facendo ora la Cina, così come aveva fatto l'Italia durante il boom economico degli anni '60. Altrimenti attiriamo capitali dall'estero sottoforma di depositi bancari e investimenti finanziari. E' quello che hanno fatto gli Stati Uniti (e anche la Gran Bretagna) per mantenere alto il proprio PIL mentre la Cina stava diventando il principale produttore mondiale di merci. E' ache quello che stiamo facendo noi con i capitali di Gheddafi. O quello che hanno fatto i tedeschi con i russi, tramite Magna, per mantenere aperti gli impianti di Opel. Se non otteniamo soldi vendendo, allora ce li facciamo prestare dagli altri. Però, poi, dobbiamo restituirli. In Italia bisognerebbe rivedere le politiche future di sviluppo per sapere se si può, in qualche modo, far tornare in attivo la bilancia commerciale, e generare un sitema economico in grado di attirare capitali stranieri. In quest'ultimo caso in Italia non dovrebbe più essere valida l'equazione: italiano = mafioso. Il caso Noemi è preoccupante non tanto per le frequentazioni o lo stile di vita di Mister B, quanto per il fatto che Mister B non esita a mettere come candidate veline o attricette. In questo caso è sicuro che il rapporto di Mister B con le donnine diventa anche un fatto che deve interessare il cittadino. Quale competenza deve possedere un candidato alle elezioni? Dobbiamo votare cani e porci? La Brambilla faceva le trasmissioni di Medail (ve li ricordate i "Misteri della notte"?). In una puntata si vede la Brambilla portare al guinzaglio due uomini. Questo significa che ha acquisito competenza nella gestione dell'industria turistica? E la Carfagna? Basta fare 12 pose per un calendario ed essere l'assistente della trasmissione di Mengacci per diventare un ministro competente? Una volta si diceva che bisognava studiare e molto per diventare competenti e professionali. Adesso basta partecipare al grande fratello, fare un calendario o alcune puntate di una trasmissione di Mediaset per essere ministri. Non a caso gli insegnanti si lamentano perchè c'è il rischio che ai prossimi esami vengano bocciati più della metà degli studenti. Per fare carriera politica non c'è niente di meglio che essere ospiti in un programma della De Filippi. A cosa serve studiare? L'idea che ora domina in politica è fare in modo che la gestione sia in mano di pochi (anzi pochissimi) e tutto il resto è solo scena. Per questo proliferano attricette e veline. Se bisogna far scena, almeno facciamola bella.

lunedì 1 giugno 2009

Il cittadino solitario

Se qualcuno avesse visto la puntata di report di ieri sul problema dell'urbanizzazione e dello sfruttamento del suolo italiano per l'edilizia, ieri sera, avrebbe potuto trarne utili indicazioni. In poche parole, i palazzinari comprano terreni agricoli attorno alle città, soprattutto quelle più densamente popolate come Roma e Milano, poi costruiscono le case e le vendono. Risultato? Vediamo le periferie delle città italiane ingrandirsi a dismisura, vediamo scomparire la campagna tra una città e l'altra e vediamo i cittadini italiani essere costretti a fare una vita d'inferno. E' un pò come essere negli Stati Uniti: si costruiscono le città a misura d'auto. Il problema è che se tutti usano le auto le strade s'intasano e si rimane bloccati nel traffico. Anche il trasporto pubblico ne risente. La gente normale cha va a lavorare deve svegliarsi alle 4 di mattina per arrivare alle 8 al lavoro. Si impiega meno tempo ad andare da Roma a Londra in aereo che a spostarsi dalla perifereia di Roma al centro. Bisogneebbe costruire nuove strade, e queste vengono costruite usando i soldi delle nostre tasse. Non solo. Il bravo Tremonti per fare cassa decide di vendere le case contruite dagli enti pubblici. Si istituisce una società privata che spende e spande in consulenze per poi non riuscire a vendere. Perchè? Ma perchè le case sono vecchie e chi le dovrebbe comprare (pensionati, gente con lavoro precario o con contratti a termine, operai, ecc...) non ha i soldi necessari o ha problemi a chiedere mutui. Risultato? Poche vendite e tanti debiti. Questa è l'abilità dei politici italiani. Forse qualcuno ha dimenticato la pubblicizzazione che Tremonti fece a suo tempo alle cartolarizzazioni, sostenendo che grazie ad esse il governo avrebbe guadagnato senza aumentare le tasse. Alla fine, in un modo o nell'altro le tasse aumenteranno perchè non c'è via d'uscita, vista l'incapacità di gestire il patrimonio pubblico dei politici. Alla fine hanno guadagnato i soli furbetti del quartierino i palazzinari. A loro si da la possibilità di fare soldi, mentre al cittadino non rimane che vivere in una città squilibrata, disorganizzata e senza servizi. Il cittadino è solo e nessuno pensa per lui. Che si fa? Ecco una possibile soluzione. Lo spazio urbano della città viene diviso in quartieri. Per ogni quartiere si indice una consiglio di quartiere. I consigli di quartiere esistono adesso e ognuno di noi dovrebbe anche eleggere il presidente del consiglio di quartiere. L'obettivo dei consigli di quartiere è far conoscere all'amministrazione cittadina i problemi della gente normale che vive nella città e far conoscere alla gente quali sono i piani della classe dirigente per lo sviluppo futuro della città. In questo modo c'è un dialogo, una discussione tra cittadini e amministrazione politica della città. Basta anche una riunione del consiglio all'anno e ciascun cittadino deve partecipare, eleggere il proprio rappresentante di quartiere che si fa carico delle esigenze dei cittadini e che si preoccupa, anche, di far conoscere all'amministrazione i problemi della gente. Si vuole una metropolitana? Un giardino pubblico? Un asilo nido? Si vuole un miglioramento dei servizi pubblici? Ecco che nel consiglio di quartiere si mettono sul tavolo tutte queste esigenze e si aspetta la risposta dell'amministrazione, che deve essere chiara e trasparente. Basta inciuci tra sindaci e assessori e palazzinari. In Italia non servono nuove case. Bisogna ristrutturare quelle vecchie, in modo da renderle meno dispendiose in termini di consumo energetico, e favorire la diffusione dell'energia rinnovabile some solare ed eolico. In ogni casa dovrebbero esserci i pannelli solari di giorno e in ogni città dovrebbero esserci pale eoliche per la notte. Un importante risultato sarebbe la riduzione del consumo di petrolio, gas, carbone e la riduzione dell'esigenza di energia nucleare, che ha come effetto collaterale il problema dello smaltimento delle scorie radioattive. Inoltre, se si rende necessaria la costruzione di un nuovo quartiere, i palazzinari devono farsi carico anche del trasporto pubblico. Vuoi guadagnare vendendo case? Allora costruisci anche un nuovo tratto di metropolitana o di strada. Quindi si può fare una legge: in un quartiere non si costruiscono nuove case se non c'è l'assenso del consiglio di quartiere. E niente deroghe. Scommettiamo che così lo sviluppo delle città sarebbe meno caotico?