giovedì 31 dicembre 2009

L'Italia sul Titanic

Tra un pò finirà il 2009 e inizierà il 2010. Si brinderà al nuovo anno e si scoppieranno i botti. Alla fine dei tg ci sarà il solito discorso del Presidente della Repubblica. Che non starò a sentire come ho smesso di sentire altre cose. Ci sono parecchi segnali, nonostante la totale disinformazione di giornali e tivù, che indicano come l'Italia, così come capitò al Titanic, sta per schiantarsi contro un iceberg. L'iceberg è una metafora. Lo schianto, in realtà, indica il tracollo finanziario dell'Italia, al quale nessuno potrà sottrarsi. Così come è stato in Argentina. Con lo scudo fiscale si spera in una boccata d'ossigeno. Intanto, aspettando l'incasso incerto dei capitali di evasori e mafiosi portati all'estero, si usano i capitali certi del tfr dei lavoratori. Chissà se qualche lavoratore spera di usare parte del tfr per comprarsi casa. Cosa gli risponderanno? E' sempre la solita solfa. A Natale ho letto il libro di Petra Reski, La Santa Mafia. Il libro è divenuto famoso perchè alcune pagine sono state censurate. Parla, ma non solo, della strage a Duisburg a opera della 'ndrangheta. La strage è il segnale che i capitali della mafia girano per l'europa e che, soprattutto in tempi di crisi, fanno comodo a molti politici perchè con quei soldi si possono creare posti di lavoro e far felice la gente, oltre che ricevere qualche bustarella. Siamo al punto che la Mafia è divenuta il motore dell'economia del mondo capitalista? forse sì. Se qualcuno legge tra le righe del libro scova tanti interessanti segnali. Si parla di un Dell'Utri condannato a 9 anni per favoreggiamento alla mafia ma libero visto che ci sono altri due gradi di giudizio. Intanto Dell'Utri manda al diavolo i giudici, e nessun giornalista è presente per narrare i fatti dell'inchiesta. Si parla di palazzi di giustizia fatti da ditte mafiose o costrette a pagare il pizzo, per cui i muri si rovinano già prima che l'opera sia completata. O di aule di tribunale con microfoni rotti e corridoi pieni di fotocopiatrici rotte. O di mafiosi arrestati in massa ma liberi dopo poche settimane grazie agli avvocati e alla burocrazia giudiziaria, lenta, disorganizzata, con pochi mezzi. O di cimici negli studi dei giudici. Intanto i mafiosi prosperano e non sanno dove buttare i milioni di euro fatti con le attività criminali. E quando vengono arrestati dichiarano di essere devoti di Dio e di sperare nel Suo aiuto. Lo stravolgimento totale dei valori. Ma gli italiani che ne sanno? Come i marinai e i passeggeri del Titanic hanno ignorato gli ice warnings, gli avvisi che segnalavano la presenza di iceberg, così gli italiani ignorano i segnali di crisi e l'Italia sta per affondare. Intanto buon anno a tutti, non dimenticando che dal prossimo primo gennaio ci saranno rincari di bollette, benzina, pedaggi autostradali e biglietti ferroviari. Altro segnale del solito andazzo.

lunedì 21 dicembre 2009

Gelo metereologico e gelo morale

Ho appena dato un'occhiata ai racconti allucinanti delle odissee a cui son costretti alcuni cittadini italiani di fornte al caos trasporti che si sta verificando in questi giorni in Italia. Treni con ritardi di ore ed ore, ragazzi che non riescono ad arrivare a scuola, gente costratta viaggiare nel freddo, totale mancanza di informazioni, e così via. Mi ha colpito la testimonianza di una donna, che arrivata a Roma con un volo Alitalia poi è rimasta bloccata per tutta la notte in aeroporto e solo il mattino successivo, con un bus, ha raggiunto la sua meta finale, Napoli. In poche parole si chiedeva se, invece di comportarsi civilmente, si fosse messa a urlare e a spaccare tutto, avrebbe ottenuto più attenzione? Ormai si vive nella più totale apatia. Le cose si sfasciano e la gente non si prende più nemmeno la briga di reagire. Chi deve garantire il servizio semplicemente o sta zitto o chiede di non essere disturbato. Sicuramente non c'è la possibilità di fare nulla, quindi è inutile stare a sentire le lamentele della gente. Ma come si lamenta la gente? Limitandosi a fare domande o chiedendosi perchè paga le tasse? Però, alla fine, non si fa mai nulla. "A chi tocca non s'ingrugna". Se il bambino perde la lezione scolastica o se il cittadino italiano perde ore di lavoro... perchè pensarci? Tanto nessuno è responsabile dei disastri che stanno accadendo. Almeno Tartaglia ha avuto il coraggio di fare qualcosa. Uno psicolabile ha avuto più coraggio di fare di tutto il popolo italiano messo assieme. Dopo l'odissea, l'Ulisse italiano torna a casa dove trova la tivù e la sua pastasciutta e tutto viene dimenticato.

mercoledì 16 dicembre 2009

Cambio di regime...

Penso che ormai siamo in fase di dittattura conclamata. Dopo l'attentato fatto a Mister Big da Tartaglia con un souvenir riproducente il duomo di Milano, si è presa la palla al balzo per cercare di limitare il flusso dell'informazione in internet. I boss politici si sono resi conto che ormai internet sta diventando pericoloso. Dopo il no B-day, completamente sorto e organizzato tramite la rete, i partiti, o meglio, sempre i soliti noti si sono resi conto che non hanno il controllo totale dell'informazione. Tivù e stampa ormai non informano più. Rimangono poche eccezioni, ma sicuramente non sufficienti a garantire al cittadino, a chiunque di noi, la possibilità di capire cosa sta succedendo. Non solo, ancora una volta in parlamento si è chiesto la fiducia per far approvare la finanziaria (con uno slittamento dello scudo: forse ancora una volta la resa è inferiore alle aspettative?). E' la 19esima fiducia in questa legislatura. Che cavolo serve il parlamento, allora, se le leggi le fanno sempre i soliti noti e nessuno le discute? Di fatto il parlamento italiano è esautorato di ogni funzione, così come lo era il senato Romano ai tempi di Caligola. Anzi, possiamo anche noi, come Caligola, riempire il parlamento di cavalli e asini, tanto, per quello che devono fare i parlamentari... Il problema è che le cose non sono chiare. Il sistema elettorale non permette di capire chi la gente vuole veramente che comandi, chiaramente i sono ancora delle imperfezioni nel sistema, ma, soprattutto, chi comanda non sa cosa fare. La società italiana sta cambiando, ma chi comanda non lo capisce. Internet potrebbe essere una buona risorsa, da questo punto. In realtà si preferisce mettere di filtri. In questo modo la comunicazione passerà tramite altri canali e non ci sarà la possibilità di capire cosa sta succedendo. Almeno su internet le cose sono accessibili a tutti. Su internet c'è di tutto, sia il buono che il cattivo, ma anche nella società reale c'è il buono e il cattivo. Si cerca, però di nascondere il cattivo sotto il tappeto. Ma la gente si sta stancando. Alla fine a nessuno interessa cosa sta succedendo al sistema e il vecchio malcostume italiano per cui ognuno coltiva il suo orticello diventerà sempre più forte. Non a caso la Lega, ora, sta facendo la parte del leone. Resasi conto che il re non sta bene ne approfitta per ottenere quanti più vantaggi possibili a scapito di qualcun altro. Peccato che non stia facendo quelle cose che danno senso alla sua esistenza, come il federalismo. Alla fine sarà una lotta di tutti contro tutti, con il rischio che possano emergere situazioni imprevedibili, come lo fu l'ascesa di Napoleone ai tempi della rivoluzione francese o di Hitler nella repubblica di Weimar.

lunedì 14 dicembre 2009

Lo stupido italiano

L'italiano è, fondmentalmente, un emerito imbecille. Questo tenendo conto della lunga storia che abbiamo alle spalle. Non si riesce ad uscire da soliti vecchi errori. Probabilmente, non ne sono sicuro, ma credo che il fondamento di ogni problema in Italia stia nel concetto di "aggregazione". Gli italiani e, in particolare, la patria Italia sono un mero concetto astratto. Gli italiani sono un "aggregato" di individui, anzi, di "famiglie", poichè non si riesce a concepire un'istituzione più grande della famiglia. Al di fuori della famiglia c'è solo il vuoto. "Is there anybody out there?". Mentre in Francia, Germania, Inghilterra c'è un senso di stato e nazione, per cui sì, la famiglia esiste, ma all'interno di un organismo sovrafamigliare, in Italia no. Bisogna leggere "Cristo si è fermato ad Eboli", di Carlo Levi. Il protagonista, confinato in un paesino della Basilicata nota che nelle case la gente tiene solitamente appesi due quadri: quello della Madonna e quello di Roosevelt. Roosevelt? Che c'azzecca Roosevelt? Non dovrebbe esserci il ritratto del Duce? O, al limite, del Re d'Italia? Come si spiega? Forse si spiega con il fatto che molti abitanti del paesino emgravano negli stati Uniti per trovare lavoro. E quando lo travavano mandavano un pò di soldi a casa. Così come fanno adesso gli extracomunitari che arrivano in Italia. I soldi, fatti con il lavoro negli Stati Uniti, indicano che il presidente degli Stati Uniti d'America è più vicino agli italiani del Duce e del Re, che fanno sentire la loro presenza mandando solo l'esattore delle tasse. Lo stato italiano esiste quando ha bisogno di soldi. Non esiste quando è la gente ad aver bisogno di lavoro e soldi. La stessa cosa che sta avvenendo adesso, a più di 60 anni di distanza. Quindi, visto che i problemi sono rimasti gli stessi, ciò vuol dire che non abbiamo imparato niente. non è servita la guerra, il boom economico, gli anni di piombo, gli anni degli yuppie... non è servito a nulla questo lungo periodo di storia. Ora lo stato italiano deve affrontare un gigantesco debito pubblico. La grecia è fallita, ma ha un debito pubblico sei volte inferiore a quello dell'Italia. Non sarebbe una cattiva idea prendere i soldi dai mafiosi e dagli evasori fiscali, nascosti nei forzieri svizzeri o di altri paradisi fiscali. Ma, invece di fare come gli Stati Uniti che vogliono la lista con nomi e cognomi dei furbetti, in modo da individuarli e punirli, garantiamo l'anonimato e una multa del 5%. Ovviamente parecchi faranno di tutto , soprattutto quelli che hanno evaso e rubato di più per tenersi i soldi al sicuro nei paradisi fiscali. Si vocifera che qualche riccone aveva lasciato 10 milioni di euro in Svizzera, e che dopo la sua morte tali soldi sono scomparsi. Gli eredi, ora, devono assumere un sacco di avvocati per farsi ridare i soldi. La voce sembra si riferisca a Mike Bongiorno, anche se i famigliari smentiscono. Vero o non vero che sia, speriamo che i soldi siano spariti, in modo che chi nasconde le sue ricchezze all'estero impari. Ma, poi, perchè nascondere le ricchezze all'estero? L'Italia non è un paese sicuro? Ovviamente no. Ne sa sicuramente qualcosa Mister Big, che anche lui, assieme a Tanzi, ha nascosto un sacco di soldi all'estero. Se neppure il premier si fida a tenere i soldi in Italia... oppure ci sono altri motivi? Come si fa a pretendere che un cittadino normale paghi tutte le tasse, se anche i capi politici nascondono i soldi all'estero, fuori dal controllo della Guardia di Finanza? Per imporre regole agli altri, bisogna essere i primi a rispettarle. Invece, dato che si controllano tivù e giornali, allora si può fare quello che si vuole e mentire agli altri. Si può dire agli stupidi italioti "Pagate le tasse e rispettate le regole", si impongono un sacco di regole stupide, come il divieto di fumo in macchina, si discute se tenere o no il crocifisso in classe o se Amanda Knox è un'assassina o no e poi si tace del fatto che 3,1 milioni di euro del tfr sono stati prelevati dalle casse dell'INPS, che 80 milioni di euro, già stanziati per l'assunzione di nuovi ricercatori sono stati tolti senza alcuna ragione, che la disoccupazione sta arrivando al 10%, soprattutto per i giovani, che sono aumentati i fondi per le missioni militari all'estero. Il solito spot che si sente è che Mister Big deve essere lasciato tranquillo perchè è stato votato dagli italiani. A parte il fatto che il sistema di voto in Italia è ridicolo, dato che sarebbe, secondo me, OBBLIGATORIO consultare la fedina penale di ogni candidato, o sapere se ha qualche causa giudiziaria in corso, il problema è che gli italiani sono STUPIDI o MAFIOSI. Qualcuno voterà Mister Big perchè spera in condoni, o in minori controlli da parte dello stato sulla sua attività. Qualcun altro perchè, ahimè, ci crede veramente. Poi si sono visti i risultati della social card. Vedremo tra un pò gli effetti nefasti sui tagli all'istruzione e, probabilmente, sui futuri tagli alla sanità e alle pensioni. La zattera sta affondando, ma si dovrà, inevitabilmente, arrivare a stupirci dell'affondamento, quando ormai tutti conoscevano le cose già da tempo. Il tessuto si sta disgregando. I leghisti arrivano a dire cose assurde, del tipo che gli immigrati possono entrare in Italia se le aziende lo richiedono. Anche i nostri emigranti ai primo del '900 andavano negli Stati Uniti perhè le aziende americane lo richiedevano. Non è che forse emigravano perchè non tovavano lavoro e volevano farsi una famiglia? I leghisti sono portatori di una loro realtà, nella quale il federalismo non riesce a esprimersi, Mister Big non sa far altro, ormai stancando anche gli altri leader europei, che parlare dei magistrati italiani che stanno attaccando il potere esecutivo. Perchè, come, in che modo, ma, soprattutto, chi? Chi sono questi fantomatici magistrati all'opera contro Mister Big? Ci sono nomi e cognomi? O semplicemente ci sono dei fatti che dimostrano che Mister Big non ha operato correttamente? Adesso si fa una gran pubblicità nella tivù quando si catturano dei latitanti mafiosi, dopo che spatuzza ha detto la sua al processo contro dell'Utri, quando prima, invece, si menzionava il fatto in un trafiletto di pochi secondi. I telegiornali, sebbene durino 30 minuti, nei primi dieci riportano le notizie, soprattutto di cronaca, mente la politica non è altro che un riportare le dichiarazione di Mister Big o di quache suo alleato. Gli ultimi 20 minuti non sono altro che pubblicità, servizi su come lavare e nutrire il cane o, adesso che siamo vicini a Natale su cosa comprare per fare il regalo. Per non parlare dell'angolo cucina. Mentre l'Italia si sfascia potremo consolarci con un buon piatto di spaghetti.

martedì 1 dicembre 2009

Il male

Cos'è il male? Forse darne la definizione precisa è un pò difficile.Odiao, egoismo, invidia, il male ha mille facce. Però una cosa è sicura: la patria del male è l'Italia. qualcuno ptrebbe obbiettare: "Ma perchè solo l'Italia? E a Cuba, e in Russia, e in Cina o negli Stati Uniti?". Probabilmente si, ma li, almeno si cerca di lavorare pe ridurlo. In Italia, invece, il male aumenta. Perchè? A mio modo di vedere perchè, dopo gli anni della guerra fredda, si è venuta a creare una situazione di vuoto politico. Chi fa politica ora in Italia la fa solo per motivi di potere. In realtà non c'è alcun ideale, nessuna idea, nessuna intenzione di creare qualcosa di nuovo. Abbiamo un premier che si occupa solo dei fatti suoi, un'opposizione che non sa che identità darsi, ma soprattutto, abbiamo un popolo italiano inesistente. Adesso è comparso il problema dei minareti. E questo il problema principale del popolo italiano? Non sono i continui tagli alla scuola, alla sanità, ai trasporti ecc.? Com'è andata con la social card? Abbiamo migliorato le nostre condizioni di vita? Chi sono gli italiani elettori e a cosa pensano? Perchè non si desidera qualcosa di diverso? O, semplicemente, tutti noni siamo diventati indifferenti. Lasciamo che il cavallo muoia di fame, sperando che sia qualcun altro a risolver ei nostri problemi. Ma come? Buttando giù i minareti o aiutando le famiglie a pagare il mutuo? Probabilmente la colla si sta sciogliendo e nessuno sta facendo niente per cambiarla. Forse ci vuole un vero scossone, ma perchè aspettare sempre il terremoto perchè cambi qualcosa?

lunedì 16 novembre 2009

Italiani in crisi

Chi ha visto Report, ieri sera, il cui argomento erano i fondi dell'Arner Bank, spero si sia reso conto che in Italia le cose non vanno per niente bene. E' emerso chiaramente la debolezza dello scudo fiscale: lo stato italiano è debole con i forti. Cia stiamo avviando verso un livello del debito pubblico esageratamente alto. Bankitalia, alias la BCE, è parecchio preoccupata. Si rischia il fallimento dello stato che, tra l'altro, è già in corso se Maroni s'arrabbia perchè non ci sono i soldi per la benzina delle auto, se si tagliano i posti nelle scuole, se gli edifici scolastici stanno cadendo a pezzi, in qualche caso ammazzando anche studenti, se i treni fanno schifo e così gli ospedali. In poche parole l'Italia si avvia ad un destino uguale a quello dell'Argentina. La prossima puntata di report sarà sull'inutilità dle parlamento. Ormai le leggi le fanno quasi esclusivamente i ministri, quindi lìesecutivo, che pone ogni volta la fiducia. Ma non dovrebbe essere il parlamento italiano. Ma che fanno i parlamentari? E' presto detto: molti sono assenteisti, molti sono dei semplici "yes-men" messi lì dal partito, molti hanno problemi con la giustizia. Ecco che si arriva al punto di sospendere per 10 giorni l'attività parlamentare perchè le leggi proposte non hanno copertura finanziaria. Roba da matti! Significa che chi sta in parlamento e al governo sono degli emeriti incompetenti. Dovrebbero essere licenziati. O, meglio, il popolo italiano dovrebbe risvegliarsi dal suo torpore e cominciare a farsi sentire. Ma chi sta al governo ha capito che il popolo italiano non è nessuno e, quindi, continua imperterrito per la sua strada. Occorrerebbero volti e forze nuove, ma, se per emergere, si deve creare un partito si ritorna al punto precedente. Probabilmente in Italia saranno sempre necessari dei partiti, ma perchè non avere partiti gestiti direttamente dalla gente? E, soprattuto, perchè non scegliare direttamente, quando si vota, le persone da mandare in parlamento e al governo? Invece del voto da analfabeti, con la crocetta sul simbolo, perchè non scrivere nome e cognome della persona da mandare in parlamento? Ciò non avviene, perchè chi comanda ha capito che la gente che vota deve sapere il meno possibile, ma, soprattutto, credere che tutto ciò che accade in Italia non dipende dalle scelte del governo. Faccio un semplice esempio. Giovanni decide di comprarsi la casa. Fa un mutuo e la moglie ha un contratto a tempo determinato. Se la moglie continua a lavorare riescono a campare pagando mutuo, bollette e i cibi. Ovviamente vengono cancellate le spese superflue, come pizza e cinema. non parliamo poi delle vacanze. Un giretto il fine settimana e basta. Se la moglie di Giovanni rimane incinta sono cavoli, perchè rimane senza lavoro e soldi. Meglio non fare figli per ora, ma il tempo passa, la donna invecchia e il rischio di fare figli con difetti genetici aumenta. Che fare? Questa, in realtà, è una situazione che qualcuno sta realmente vivendo in Italia. Ora Giovanni è sconfortato, perchè sa che NESSUNO si sta prendendo a cuore, nei posti di comandi, il suo problema. Giovanni è solo, isolato, vede che le cose di giorno in giorno si fanno più difficili, ma non sa a chi attribuire questi peggioramenti. Giovanni è il tipico italiano privo di una visione sistemica delle scuole. Quello che si basa sulle bugie trasmesse dai telegiornali e dai giornali. Ci sono delle proteste contro i tagli della scuola. Per la Gelmini sono sempre i soliti 4 gatti di sinistra. Ci sono problemi nella publlica amministrazione? Per Brunetta sono i fannulloni. La polizia non può usare le macchine perchè manca la benzina? Sarà colpa dei poliziotti che corrono troppo. Le bollette dele luce continuano ad aumentare? Colpa di Prodi e dell'euro. I treni sono sporchi, si rompono e sono sempre in ritardo? La colpa sarà del malocchio. La giustizia è lenta è ferraginosa? La colpa è delle toghe rosse. O, più semplicemente e logicamente, chi comanda e quindi chi dovrebbe cotrollare se ne frega, perchè deve occuparsi di ben altri problemi (evitare di farsi processare, organizzare festini con ragazze)? Comunque Giovanni sarà contento perchè presto ci sarà il Ponte sullo stretto di Messina. Ci passerà sopra con il suo figlio handicappato, visto che sua moglie l'ha partorito a 45 anni. E' ora di capire, per tutti gli italiani, che il sistema non va avanti da solo, ma che c'è qualcuno che lo gestisce.

domenica 15 novembre 2009

Italia in declino... alcuni perchè...

E' bello trovare conforto alle proprie teorie da ricerche fatte da altri. Avevamo detto prima che in Italia non si premia la qualità. E finchè continuerà così, non potremo mai sperare in un miglioramento in futuro. Pochi giorni fa si è detto sui giornali che non ci sono soldi per la banda larga. Poi tolgono in senato i soldi per assumere nuovi ricercatori, soldi che erano già stati predisposti dal ministro Mussi, e l'attuale ministro dell'università, in seguito, cerca di tamponare la faccenda sostenendo che c'è stato un rinvio. A differenza di Maroni non lancia minacce per non farsi fregare i soldi. E, comunque, è chiaro, senza dover ricorrere al Dottor House, che l'Italia sta perdendo colpi. E' un paese arretrato sia culturalmente che tecnologicamente. Perchè? Forse una risposta ce la dà un articolo su Repubblica di Gabriele Romagnoli e dal titolo: "Uomini e senza laurea, dirigenti made in Italy". L'articolo cita i risultati di due studi condotti dalla London School of Economics, i cui autori sono: Oriana Bandiera, Luigi Guiso, Andrea Prat
e Raffaella Sadun.

Ecco qualche estratto:
"Come viene scelto un manager in Italia? Una minoranza di imprese (quelle
non familistiche e a vocazione multinazionale) si basa sulle
performance, incarica cacciatori di teste, mette annunci, fa riferimento
a precedenti contatti d'affari. Ma la maggioranza decide altrimenti.
Come? Sulla base delle relazioni personali. Al limite di quelle
familiari. Tradotto: non si sceglie qualcuno che ha dimostrato di
valere, ma uno con cui si è fatto il liceo, o il compagno di merende del
cugino. I dirigenti delle aziende di Silvio Berlusconi non sono forse
stati in maggioranza suoi compagni di scuola? E non è poi venuta la
volta dei compagni di Pier Silvio (cooptato per eredità)? Ci sono
sistemi peggiori? Forse sì: il presidente Moratti affidò la panchina
dell'Inter a Orrico dopo averlo sottoposto a prova grafologica e
Gabriella Spada, moglie del fondatore della Giacomelli Sport, non si
fidava di nessuno che non fosse stato approvato dalla cartomante (poi
Orrico fu esonerato e la Giacomelli ha fatto crac)."

"l'impresa italiana che riassume tutte queste condizioni, struttura familistica,
management maschile, scelto nel cortile di casa e con basso livello
culturale, che risultato otteniamo? Parmalat. Otteniamo il più grosso
crac made in Italy degli ultimi anni. Otteniamo un'azienda gestita da
Calisto Tanzi come un padre padrone. Dove entravano figli e nipoti con
cariche non commisurate alle capacità. Dove a parte due donne
(ovviamente una figlia e una nipote) tutti i dirigenti erano maschi."

"che cosa fa un manager? Dei 121 a cui è stata "rubata l'agenda" questo sappiamo:
lavorano in media 48 ore alla settimana. Ogni giorno svolgono 7 diversi
tipi di attività. Quali? Metà del tempo lo spendono in "riunioni". Il
14% soli alla scrivania. Il 12% in viaggi. Nel restante 25% telefonano,
partecipano a videoconferenze, pranzi di lavoro, eventi speciali. Chi
incontrano? Questa può apparire una sorpresa. Principalmente consulenti
esterni all'azienda. Piuttosto che i capi divisione interni vedono
persone che ruotano in altre orbite. A seguire: clienti, investitori,
banche, politici, fornitori. Come si spiega? Perché un amministratore
delegato passa più tempo con un faccendiere, un ministro, un banchiere
che con il direttore marketing o il capo del personale della propria
azienda?"

E' chiaro che in Italia la cultura non serve. Laurea con lode? A che serve, se perfino i mangaer sono scelti tra parenti o amici di lunga data. Il lavoro del manager si configura come un lavoro da PR, utile per stabilire inciuci politici, e poi inutile per il fatturato dell'azienda dato che gli altri ci hanno superato. In tutto e per tutto. Cerchiamo ancora di difendere il Made in Italy? e cos'è il Made in Italy? La solito bottiglia di vino, la solita fetta di formaggio, la solito passata di pomodoro. Il futuro è nanotecnologia, tecnologia delle comunicazioni, nuovi tipi di impianti energetici, biotecnologie, ecc... In Italia niente di tutto questo, ancora vino, formaggi, pasta e pomodori. Tempo fa facevamo qualche lavatrice e frigorifero, ma adesso ci sono i cinesi. E Tanzi usava tutti i soldi dell'azienda per pagare tangenti. Poi voleva vendere nuovi tipi di latte, ma con il latte non puoi inventarti più di tanto. Il latte è latte. Se ci fosse la banda larga in Italia, non ci sarebbe più il problema del digitale, visto che si potrebbe usare internet per trasmettere i programmi televisisvi. Si trasforma il canone RAI in un abbonamento per la banda larga è il gioco è fatto. Invece no, bisogna creare confusione tra televisori, decoder e quant'altro. quindi è giusto chiudere le scuole e le università. A che serve farsi un cultura in un paese arretrato tecnologicamente? Comunque anche il mito del Made in Italy finirà presto, visto che i cinesi che stanno in Italia producono le nostre stesse cose a prezzi più bassi. E con la crisi attuale sarà impossibile, per i pochi lavoratori italiani, reggere alla loro concorrenza. Però, non si sa come, la Cina continua a creare nuove università. Non ha forse mandato un astronauta nello spazio? Non penso basti il diploma di geometra per progettare un volo spaziale.

venerdì 13 novembre 2009

Qualcosa di nuovo...

Mentre stiamo raggiungendo il 10% di disoccupati (nel 2010 del 10,7%), mentre ogni giorno diverse aziende chiudono, forse semplicemente perchè nessuno dice loro che la crisi è passata, mentre un sacco di persone sotto i 35 anni rimangono senza lavoro (e chissà quanti figli stanno pensando di fare), ecco che Mister Big sta pensando a come risolvere l'Unico Vero problema: i processi a suo carico. Chiamateli come volete, processi brevi, immunità ecc. ecc., il vero problema per Mister Big non è il malessere e il malumore degli italiani (la crisi è passata, no? Il premier gode del consenso del 68% degli italiani, no?) a costituire l'obiettivo (e il senso) del suo lavoro, bensì come uscirne da processini e processoni. Anche Andreotti è stato processato più volte, ma non mi sembra che abbia dedicato tutte le sue energie per farsi leggi ad personam. Quindi? Quindi, forse, è meglio mettere qualche annuncio sui giornali del tipo "A.A.A. cercasi nuovo premier che finalmente faccia qualcosa di utile e, soprattutto, sappia comandare, senza dovere regalare il Piemonte e il Veneto a tipi come Bossi sennò tutto va a remengo e senza esser costretto a trovare il modo di piazzare ragazzine sennò vanno a spifferare ai 4 venti la natura della loro relazione con il premier". Pure la moglie s'è stancata di Mister Big. E gli italiani? Fanno di tutto per complicarsi la vita. Anche il Papa si preoccupa. Se gli italiani non fanno figli e continuano ad entrare extra-comunitari di altre religioni, tra qualche anno vedremo a Roma una moschea con una cupola più grande di quella del Vaticano. Ci penserà Bossi, allora, ma come? Con l'eterna favola del Federalismo? E intanto Maroni si incavola, perchè vuole più soldi per i poliziotti, la Prestigiacomo pure per la difesa del territorio. Bondi e la Carfagna stanno zitti, visto di che pasta son fatti, e infatti a loro Tremonti ha tolto i soldi. Brunetta s'inventa una cretinata al giorno e intanto le Iene fanno vedere come, tornelli o no, la gente fa sempre il comodo suo, entrando e uscendo quando le pare. Quindi? Quindi, forse, qualcuno (si spera) si darà da fare, nel bene o nel male, per smuovere le acque. Nel bene o nel male. Comunque così non si può più andare avanti.

sabato 31 ottobre 2009

Italia - Svizzera 0 - 4

Interessante l'intervista sul il "fatto quotidiano" in cui un impresario di pompe funebri spiega come portava i suoi soldi nella banche svizzere. Da Milano a Lugano e ritorno, con pacchi di soldi nella tasche e famigliola. Il confine di Chiasso è proprio la manna dei turisti milanesi, che spostano all'estero i propri soldi. Piccole o grandi fortune che escono dal PIL, che non possono essere usate per tamponare il debito pubblico. E' il dilemma della società occidentale, libertaria e individualista. La società, per funzionare, ha bisogno delle tasse. I singoli individui cercano di tenere il più possibile per sè. E Anania e Saffira? La coppia di cristiani che, non avendo diviso i soldi derivati dalla vendita del campo con gli altri membri della comunità, finirono tutit e due morti? Per cosa sono morti? Probabilmente uno stato (o regno) come la Svizzera avrebbe fatto comodo anche a loro. Se portavano i soldi in una banca straniera, probabilmente S. Pietro non si sarebbe nemmeno accorto che si erano tenuti dei soldi.Forse con lo scudo fiscale rientreranno dei soldi, ma, più probabilmente no. Gli evasori non si fidano dello stato. Lo stato non sa trattare con gli evasori. Negli USA le cose sono chiare: le tasse sono basse, me se non paghi sono guai. Lo stato va direttamente a prelevare ciò che gli serve nel tuo conto in banca. E se mandi soldi all'estero sono ancora più guai. Adesso gli USA vogliono dalla Svizzera la lista con i nomi delle persone che hanno portato i soldi nelle banche svizzere. Non fanno lo scudo fiscale. Ognuno, in Italia, tira l'acqua al proprio mulino, perciò non ci sarà molto da sperare nello scudo fiscale, così come nei condoni. Alla fine manca una forte dirigenza, che sappia imporre premi e punizioni, uguali per tutti. Alla fine bisognerà ritoccare ospedali, pensioni, scuola e pubblica amministrazione. Il processo si chiama argentinizzazione: si taglia e si taglia. Così come i contadini del villaggio continuavano a ridurre il cibo al cavallo che tirava l'aratro. Alla fine il cavallo e morto e i contadini rimasero stupiti della morte del cavallo. Alla fine lo stato italiano andrà in crisi (e ogni anno si dirà che il ponte sullo stretto si farà) e tutti si stupiranno della bancarotta dello stato italiano.

sabato 17 ottobre 2009

Beati gli ebrei

Beati gli ebrei, almeno loro sperano ancora nell'avvento di un Messia. Voi direte: "perchè dovremo anche noi sperare nell'avvento del Messia"? Perchè la situazione in Italia sta sfugendo di mano a tutti. Non si tratta solo di crisi, ma della mancanza della volontà di fare le riforme necessarie per migliorare il paese. Le riforme necessarie devono stare al passo con i tempi. E, soprattutto, non devono essere riforme che riaguardano gli interessi di una sola persona. Esistono problemi reali e concreti che la gente comune deve affrontare ogni giorno: tempi di attesa lunghi per le visite mediche specialistiche, costo della vita (il macellaio m'ha messo il tacchino a 10 euro al chilo!), burocrazia infernale, tasse indirette (vedi costo della benzina) esose, servizi scadenti. Allora che facciamo? Ci guardiamo in faccia oppure la soluzione di tutto è il ponte sullo stretto? Secondo me siamo a rischio di tracollo, dato che è aperta la guerra tra Draghi e Tremonti. Per Draghi bisogna contenere la crescita del debito e quindi bisogna ridurre la spesa pubblica. Un suggerimento? Si aumenti ancora l'età pensionabile. Immediata replica di Sacconi: il sistema va bene così com'è, non c'è bisogno di ritocchi. Anche perchè significherebbe rischiare di perdere voti. In più la banca del sud, un modo per dare soldi alla gente del meridione, altrimenti si rischia la paralisi economica completa. In cambio di voti, s'intende. Effettivamente il meridione ha ben chiaro il concetto di voto di scambio. forse è un pò meno chiaro per il settentrione d'Italia, anche se Bossi fornisce il suo appoggio sempre in cambio di qualcosa. A questo punto perchè non sempificare le cose: federalismo fiscalee ognuno si arrangi con i soldi che ha in cassa. Se è bravo ad amministrarli bene, altrimenti fallisca. Ma... c'è troppa paura... qualcuno pensa che il proprio fallimento sarebbe inevitabile, con pesanti ripercussioni sociali... probabilmente in molte città aumenterebbero casi come quello avvenuto a Napoli, dove i disoccupati hanno bruciato due bus. Allora ci vuole un vero leader che sappia far funzionare le cose... esatto, un VERO leader, che prenda decisioni chiare e anche impopolari, l'importante è finire con la solita politica del dare a questo o a quello, in cambio di favori o con la solita politica "se ottengo qualcosa è perchè ho le giuste amicizie". Perchè a qualcuno si e a qualcun altro no? Il futuro sarà inevitabilmente una politica di ristrettezze o, in alternativa, lo scenario che si è visto in Argentina qualche anno fa. Siamo pronti a questo? Quindi, beati gli ebrei...

martedì 13 ottobre 2009

Italia in crisi (8)

Vediamo un pò.
Mister Big si lamenta perchè la magistrature (una parte) gli rema contro. Chi e perchè fino adesso non si sa. Più del 68% degli italiani è pro-Berlusconi. Chi e come ha raccolto i dati non si sa. Intanto si sa che il debito pubblico sta aumentando. Lo ha detto Napolitano e lo dice Draghi. Draghi dà man forte a Napolitano, che vistosi accusato da Mister Big di non essere stato ai patti (rapporto tra gentlemn o tra compari?) per la questione del Lodo Alfano, mette in piazza il problema del debito pubblico che NESSUNO sta considerando, tantomeno chi governa e guida il paese. Allora? Allora si deve ricorrere a misure tampone. Dopo trasporti, scuola, università, polizia, esercit adesso bisogna lavorare sulle pensioni. Si aumenta l'età pensionabile ancora una volta. Di questo passo si andrà in pensione a 100 anni. Come se il cervello a 50 anni fosse ancora in perfetta efficienza. Forse per certi lavori si può andare in pensione dopo molti anni, ma per chi fa lavori usuranti non è possibile. Comunque è un problema relativo visto che le fabbriche chiudono. E se le fabbriche chiudono bisogna dare dei soldi ai disoccupati. Conclusione? Bisogna finalmente capire che dobbiamo rimboccarci le maniche e finirla con le polemiche. Occorrono persone che parlano meno e fanno di più. Tuttavia non si riesce a trovare un'alternativa all'attuale governo. Probabilmente gli italiani sono allergici alle persone che sanno prendere in pugno la situazione. E si ritorna ai governi di gomma, dove non si sa mai con chi pigliarsela se le cose vanno male. Prima o poi si deciderà di punire qualcuno, o no?

lunedì 12 ottobre 2009

Le Grandi Manovre

Mister Big si preparara alle grandi manovre. Si dovrebbe riformare l'intero sistema politico italiano e arrivare al presidenzialismo. Molto bene. Però, forse, Mister Big dovrebbe anche guardare Report. Cos'hanno mostrato quelli di Report, ieri sera? Se io devo chiudere un vano porta devo spendere migliaia di euro e aspettare dei mesi prima di aver la concessione dal comune. Devo assumere un tecnico, che deve andar e più volte a parlare con gli impiegati comunali. Il tutto condito da carte bollate. Un lavoro che magari si può fare in un giorno per 300 euro alla fine richiede mesi e parecchi soldi. Invece se costruisco un'intera casa abusivamente nessuno mi dice niente. E poi arriva il condono. Pago pochi euro e ho la mia casetta. Poi forse Giove Pluvio penserà a distruggerla perchè l'ho costruita sul letto di un torrente. Conclusione: se devo agire secondo le regole, devo spendere molti soldi e affrontare mille paletti. Se faccio il furbo, in un modo o nell'atro me la cavo con poco. Poi quelli di Report vanno, ovviamente, a vedere come fanno gli altri e scopri che gli altri hanno meno regole, meno costi e tempi più brevi. Il cittadino sa cosa deve fare e lo stato non rompe le scatole e tutti vivono più serenamente. Domanda: non sarebbe meglio avere un governo che si occupi di queste cose? Is there anybody out there? C'è qualcuno, là fuori? Che mi frega del Presidenzialismo se poi devo spendere 10.000 euro per chiudere un vano porta?

Merda in casa

Dopo la bocciatura del Lodo Alfano che succede? Rimane tutto come prima. CVD (come Volevasi Dimostrare). Il problema è l'opposizione. Tranne l'IDV e la Lega che non temono i risultati elettorali, il PD, invece, deve in qualche modo riprendere il fiato. Deve affrontare un grave problema: costruirsi un'identità politica. Purtroppo hanno sottovalutato il potere mediatico di Mister Big. Inoltre il PD si ritrova con una base sempre più ristretta. Non solo, hanno sbattutto fuori quelli elementi di sinistra che potevano fornire un appoggio. Il motivo è semplice: spostarsi al centro. Ma chi ci sta al centro? Mister Big ha accusato Casini e l'UDC di essere un partito ballerino, un partito che applica il detto: "Con Francia o Spagna purchè se magna". Questo è il grande centro. E mancano programmi seri, volontà di fare ma soprattutto di cambiare e di rischiare. Quindi avanzano e rimangono sempre i soliti. Che hanno prospettive più semplici: proteggere i propri affari.Alla fine si sta creando un corto circuito, per cui il cittadino non ne può più di uno stato indifferente e oppressivo, e lo stato cerca modi sempre poco chiari per riuscire a galleggiare nel debito pubblico. Mario Draghi futuro preisdente dell'Italia? A qusto punto andrebbe bene anche un Fidel Castro o un Gheddafi, tanto, per quello che abbiamo oggi. Mister Big, ennesima creatura prodotta dalla piovra P2, non è riuscito nel suo intento. E non perchè ci sono i comunisti fantasmi o una setta di giudici golpisit. Qui sembra di parlare della Spectre dei film di James Bond. LA realtà èun'altra, molto più semplice: Mister Big ha cercato di salvarsi dalla bancarotta, quando mediaset fu commissariata e amministrata da Franco Tatò. Purtroppo non c'era più il velo protettivo di Craxi, figurari poi fare affari in maniera onesta e senza appoggi politici. Anche Tanzi seguiva la stessa procedura. Il problema è che alla fine è andato in bancarotta. Per fare affari hai bisogno di qualcuno che ti guardi le spalle. Ed ora? Ora i problemi non si risolveranno visto che Mister Big continua a parlare dei magistrati. dice che il 8% degli italiani sono con lui. In che senso? E il campione da cui sono stati ottenuti i dati è rappresentativo? Chi ci crede? Se è così, perchè alle elezioni solo il 35% ha votato il popolo delle libertà? L'altro 33% è andato a spasso? Hanno fatto bene a rinunciare alla manifestazione in piazza, quelli del PDL. Sarebbe stato brutto veder 4 gatti pronunciare slogan stupidi tipo "Meno male che Silvo c'è". Se Silvio c'è, per molti, invece, manca il lavoro, la possibilità di fare una famiglia e di fare figli. Ecco, un buono slogan per attirare la gente sarebbe: "Meno male che il lavoro c'è".

venerdì 9 ottobre 2009

10 e LODO!

Finita la vicenda del Lodo Alfano, nonostante mi interessi relativamente, non perchè il tema trattato non sia importante, ma perchè avrei preferito una cosiddetta "reazione popolare". Io trovo ingiusto che uno dica: "La gente mi ha votato e quindi non devo andare ai processi". A parte il fatto che le lezioni politiche sono una farsa: invece di mettere la corecetta sui simboli di partito perchè non possiamo decidere noi la persona? Ovviamente, ogni candidati dovrebe presentare il proprio curriculum, senza omettere o modificare nulla, pena l'esonero dalla lista dei candidati o, se eletto, la perdita della carica. Non solo, perchè non votare gente non iscritta a partiti? Perchè non pubblicizzare liste di gente normale, cittadini qualunque, che desiderano concorrere alle elezioni. Perchè devono essere i big dei partiti a decidere chi deve essere eletto? Il fatto che chi ha più voti non debba essere perseguito è una balla. Mister Big ha pensato a tutti i modi per passare da un partito finto a un partito che, in realtà, non ha alcuna valenza a fini politici. Il Popolo delle libertà doveva coniugare il potere mediatico di Mister Big con un partito dotato di una base, cosa che mancava a Forza Italia. In poche parole Mister Big raccoglie consensi tramite le TV, mentre quelli di Alleanza Nazionale svolgono il lavoro pesante sul territorio. L'idea è buona, il punto è che rimane sempre un'operazione di lifting. Occorrono contenuti e soprattutto voglia di fare per il paese, che adesso praticamente nessuno ha. Comunque la bocciatura ha di postivio che adesso Miste Big è ritornato con i piedi per terra e ha dovuta fare l'esame di realtà. La realtà non è più, semplicemente, una mera emanazione del suo pensiero. Qualcuno che la pensa diversamente (e correttamente) per fortuna ancora c'è. concludo con una breve analisi della tesi del complotto: la bocciatura del lodo è stata decisa da chi? Dai comunisti? La gente è fatta di nomi e cognomi, non sarebbe possibile sapere i nomi di quelli che complottano contro il premier?. E' Carlo De Benedetti? Massimo D'alema? Pierluigi Bersani? Il Cardinal Bagnasco? Insomma, si potrebbe fare qualche nome invece di invocare una generica categoria? Tanto più che i comunisti non sono più in parlamento, essendo stati tutti i partiti di sinistra eliminati nelle ultime elezioni.Un appuntino anche per Bossi: invoca la rivolta del popolo per la difesa del Lodo, altrimenti si blocca il processo del federalismo. Ma quale federalismo? Il dialetto nelle scuole o il fatto che si paghino le tasse ai prori comuni e non più a Roma? Ormai è passato qualche annetto e non mi sembra sia sia fatto molto per riformare il sistema fiscale in senso federale. Visto che i leghisti non si muovono, perchè deve muoversi la gente?

lunedì 5 ottobre 2009

Venti di elezioni

Con la sentenza del tribunale di Milano che riconosce il reato di corruzione alla fininvest (quindi anche a Mister Big) per la vicenda Mondadori, ecco che si sente perlare di nuovo di elezioni imminenti. Sembra di essere tornati ai tempi di una volta, quando i governi italiani duravano pochi mesi. Non facevi in tempo a imparare i nomi dei nuovi ministri che subito le camere venivano sciolte e indette nuove elezioni. E' il problema della classe dirigente italiana, che priva di autorevolezza, ricorre sempre al voto nelle urne per riacquisire la capacità governativa. Ma non basterebbero i sondaggi che indicano che il 68% degli italiani è a favore del premier? E allora? Allora richiamiamo i cittadini italiani a fare il loro dovere alle urne. Ma perchè, poi? Io che faccia fatica a campare la mia famiglia, perchè dovrei interessarmi dei miliardi di Mister Big? Da dove nasce il "furor di popolo" pro Mister Big? Sempre a tirar fuori la scusa del complotto? Ma Gelli non gli ha insegnato nulla? La disgregazione sta andando avanti, e la cosa bella che il merito di tutto questo è di Mister Big, o meglio della sua ex moglie che, a suo tempo, si era indignata per le candidature di veline, attricette, escort, oltre che per la frequentazione di minorenni. Siamo come ai tempi di Tacito, che raccontava il modo in cui Vitellio venne massacrato dai soldati di Vespasiano come fosse stato l'ultimo dei criminali. Uff... Stiamo un po a vedè... Ma gli italiani perchè continuano ad andare a votare?

lunedì 28 settembre 2009

Siamo alle solite...

Dopo aver visto l'ennesima grande pubblicità tributata dai tg al Leader Maximo, mi viene da chiedermi: forse sto sognando? Anche un povero di mente si sarebbe reso conto che non possiamo permetterci un leader che in realtà, invece di dire cose che hanno un vero contenuto, fa da intrattenitore ad un pubblico di fedelissimi(?), ai quali, probabilmente, piace il genere trash.

La domanda è: il leader è una persona che riesce ad autoimporsi agli altri, oppure, in qualche modo, viene scelto da altri che possono così manovare nell'ombra? Magari qualcuno potrebbe dire che tale domanda non ha senso, soprattutto nel caso di Mister Big, che più di tutti, anche con la sua ricchezza, dovrebbe essere una persona in grado di decidere arbitrarimente e autonomamente le sue azioni. In altre parole, nessuno più di Mister Big dovrebbe godere della libertà di decidere per conto proprio. Chi potrebbe avere la minima influenza sulle scelte e decisioni del Leader Maximo (a parte qualche escort)?

Eppure tempo fa sul sito di Dagospia sono comparse delle domande, presentate a suo tempo dl giornale "La Padania" della Lega il 19 agosto del 1998. Ecco le domande (le cifre sono in lire essendo l'euro ancora di là da venire):

1. Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma dal '68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata.
Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l'acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l'area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel'ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda.

2. Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8miliardi di oggi Fonte Istat).Il 22 luglio1975-un anno dopo-la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi(14 miliardi di oggi. Fonte Istat. Anche in questo caso, che è solo l'esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dell'orribile odore.

3. Il due febbraio del 1973, lei, signor Berlusconi, fondò un'altra società: la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi, e lei farà in modo di poter emettere anche un prestito obbligazionario per altri due miliardi. Nell'arco di nemmeno tre anni, una società forte di capitale di 20 milioni appunto la Italcantieri Srl, si trasformerà in un colosso, moltiplicando per cento il suo patrimonio. Come fu possibile? Da dove prese, chi le diede, in che modo entrò in possesso, signore Berlusconi, di queste fortissime somme in contanti? Risponda. Lo spieghi.

4. Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neo costituta Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l'impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi con un proprio da quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre '74 rispondeva al nome di immobiliare San Martino Spa, "forte di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell'Utri, il suo "segretario". Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un'altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?

5. Signor Berlusconi, il cuore del suo impero, la notissima Fininvest, lei sa bene che nacque in due tappe. Il 21 Marzo 1975 a Roma lei diede vita alla Fininvest Srl, 20milioni di capitale, che l'11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale trasferimento della sede a Milano. L'8 Giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto Previti, padre del noto Cesare. Il 30 giugno 1978, quei 20 milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre 18 miliardi ( 81 miliardi di oggi ). Il 26 gennaio 1979 le due "Fininvest" si fonderanno. Ebbene, questa gigantesca massa di capitali da dove arrivò, signor Berlusconi?

6. Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid. ?

7. E' universalmente noto che lei, signor Berlusconi, come imprenditore è nato col "mattone" per poi approdare alla tivù. Ebbene, sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di girare l'Italia ad acquistare frequenze televisive, ed infatti Galliani si diede molto da fare. Iniziò dalla Sicilia, dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri, frazione di Palermo, nella loro rete Sicilia Srl. Soltanto che Giuseppe Inzaranto , neo socio di Galliani, era anche marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta che nel 1979 non è un "pentito", è un boss di prima grandezza. Questo lei lo sapeva, signor Berlusconi? Sapeva di aver sfiorato i vertici della mafia?

8. E' certo che a lei, signor Berlusconi, il nome dell'Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto. Certo ricorda che nel 1974 la suddetta società. 12 milioni di capitale, finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell'Utri. Fu proprio sui terreni posseduti da questa immobiliare che lei edificherà Milano3.
Così pure ricorderà, signor Berlusconi, che nel 1976 quel piccolo capitale di 12 milioni salirà a 500 e il 12 maggio 1977 a 1 miliardo. Inoltre lei modificherà anche il nome a questa impresa, che diventerà la notissima "Cantieri Riuniti Milanesi Spa". Ancora una volta: da dove prese, chi le fornì, i 988 milioni ( 5 miliardi d'oggi) per quest'ennesima iniezione di soldi?

9. Lei, signor Berlusconi, certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l'immobiliare Idra col capitale di 1 (un) milione. Questa società, che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno successivo -era il 1978- aumentò il proprio capitale a 900 milioni di lire in contanti. Signor Berlusconi, da dove arrivarono gli 899 milioni che fecero la differenza? E poi: da dove, da chi, perché lei entrò in possesso delle stratosferiche somme che le permisero di far intestare all'Immobiliare Idra proprietà in Costa Smeralda - ville e terreni - il cui valore è da contarsi in decine di miliardi? Dica la verità, signor Berlusconi. Sveli anche questo mistero impenetrabile.

10. Signor Berlusconi, in più occasioni lei ha usato -vedi l'acquisto dell'attaccante Lentini dal Torino Calcio, ad esempio- la finanziaria di Chiasso denominata Fimo. Anche in questo caso, come in precedenza per la finanziaria Par.Ma.Fid. , ha scelto una società fiduciaria al cui riguardo le cronache giudiziarie si sono largamente espresse. La Fimo, infatti, era la sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi sporchi della cosca dei Madonia e Lottusi il 15 novembre del 1991 verrà condannato per questo a vent'anni di reclusione. Ebbene, la transizione per l'acquisto di Lentini, tramite la Fimo, avvenne nella primavera del 1992. Perché la Fimo, signor Berlusconi?

In poche parole, anche per le mente meno brillante, appare chiaro da queste domande ben circostanziate, che Mister Big è stato finanziato da qualcuno. Ergo, ha iniziato la sua attività riciclando i soldi di altri, probabilmente di mafiosi che avevano messo i soldi in Svizzera o per trasmite di Dell'Utri e Previti. Quindi Mister Big non appare come un self-made man alla Bill Gates, per intendersi. Sicuramente ha lavorato bene per incrementare il patrimonio delle sue attività, ma sembra strano che non sapesse da chi e perchè gli venivano dati tanti capitali all'inizio della sua attività. Un imprenditore del Nord che si è arricchito grazie ai soldi della mafia. Questo, sicuramente, volveva denunciare allora la "Padania", ossia la Lega. E ora? Ora Mister Big va bene alla Lega. E gli italiani? Credono ancora nel mito del Self-made man, dell'uomo che si è fatto da sè? E la questione con l’egiziano Frank Agrama, il tipo che compra i diritti televisivi di film e telefim per conto di Mediaset e Fininvest a prezzo elevati per le due società? Il Pubblico Ministero della procura di Milano Fabio De Pasquale pensa che Agram venda a prezzi alti i diritti alle società di Berlusconi su mandato dello stesso Berlusconi per poi nascondere i capitali in società off-shore o in Svizzera, alla faccia dello scudo fiscale per il rientro dei capitali. Comunque sia, Mister Big deve ringraziare parecchi personaggi "occulti" per la sua fortuna economica. A quando un vero leader?

sabato 19 settembre 2009

(non) sostiene Fini

Probabilmente Gianfranco Fini si è stancato, querelando Feltri, di essere sotto il tiro incrociato. E molto più probabilmente si è stancato dell'atteggiamento di Mister Big, che prima manda i sui cani ad azzannare e poi interviene cercando di calmare le acque. Prima il bastone e poi la carota. Ovviamente, una persona intelligente si sente presa in giro da questo atteggiamento di Mister Big. Adesso si sente l'esigenza di riuniore consigli ufficiale tra i leader del PDL e di smetterla con le cenette ad Arcore, per ridurre, in qualche modo, l'autoritarismo di Mister Big. Bene venga se nel PDL si instaura una gestione democratica, sebbene la gente che lo compone si caratterizzi per la servilità al boss. Ma il punto è:"Perchè ora?". Non si sapeva già fin da prima com'era il carattere di Mister Big? Non si potevano prendere provvedimenti già fin dagli inizi? Oppure il pifferaio di Hamelin è riuscito a ingannare tutti? O, forse, in Italia domina il gene del servilismo? Perchè si è dato credito e si continua a dare credito a Mister Big? Possibile che solo l'ex moglie si si resa conto dei suoi problemi? Il potere, quando è fine a se stesso, è dannoso. Persino Hitler aveva degli ideali. Ora, chi gestisce il potere in Italia, non ha alcun ideale, a meno che non si voglia intendere per ideale la cura dei propri affari. Qualcuno che si sta rendendo conto del problema serio, ossia quello di una politica senza futuro perchè incapace di generare e attuare dei seri progetti sociali, è il Vaticano. Paradossalmente, adesso sono i preti che si rendono conto che l'Italia si sta sfaldando, da una parte perchè i leghisti fanno la voce grossa, dato che Mister Big ormai ha perso i favori del sud. Si sa che per ottenere i voti al sud bisogna pagare (i boss politici, chiaramente). Niente soldi, niente voti. Al nord la forza trainante e la lega con il "Dagli all'extracomunitario". Poi si scopre che i salari sono troppo bassi, quindi niente casa e niente figli. E la lega? Ovviamente la lega non ha alcun piano per risolvere il problema del lavoro e degli stipendi bassi. Quindi? Forse alle prossime elezioni dovrà candidarsi il Papa in persona. Occorre qualcuno che abbia delle idee chiare e dei progetti seri per il futuro dell'Italia. Mandare a casa Mister Big non è sufficiente. E' necessario che si manifestino persone e forze nuove in grado di riformare il paese. Se Fini condivide questa idea, allora forse si può cominciare a pensare a qualcosa di concreto.

martedì 15 settembre 2009

Il duce mancato

Uffff… Ci risiamo con la solita propaganda politica basata sul finto fare. Adesso Mister Big, che è rimasto silente per tutto il mese d’Agosto fino ad oggi (escluso lo show con Zapatero) deve fare lo spot con le 94 casette di Onna tramite un trasmissione televisiva a livello nazionale. Per fare il proclama non si è esitato a spostare o interrompere altri programmi televisivi che potevano essere di disturbo. Certo che il proclama dovrebbero farlo i trentini che hanno costruito le casette. E le altre decine di migliaia di sfollati, dove andranno a finire? Ovviamente tutti i principali tg danno man forte al Mister Big che ormai si atteggia come un Mussolini. Almeno Mussolini agiva di sua propria iniziativa, mentre l’attuale Dux si fa fare la scaletta politica da Bossi. L’unica cosa che riesce a fare è sparare a zero contro Repubblica che continua a proporre la questione dei festini con le escort e la vicenda Noemi (probabile futuro ministro ) e contro chi osa esprimere opinioni diverse, come Fini. In poche parole siamo passati da un Dux a un ducetto. Il punto è che non basta straparlare in tivù, per poter essere sicuri del consenso della gente. Gli italiani, purtroppo, sono persone che assistono all’arena politica così come gli antichi romani guardavano i combattimenti dei gladiatori nella antiche arene. Si osserva il combattimento e si incita il combattente più valoroso. Mister Big è chiaramente in difficoltà e sta cercando, in qualche modo, di recuperare consenso. Anche tramite un proclama attraverso Porta a Porta. Poi si scatenano i fidi Bulldog (vedi Feltri) per sputtanare quelli che la pensano diversamente (o più semplicemente, quelli che continuano a pensare ancora con la propria testa). Io, ormai, quando vedo Mister Big in tivù nei suoi monologhi, cambio canale. Tanto so che non si dice e non si fa niente di nuovo. Occorre vedere, adesso, fino a che punto reggerà la Lega, che si disinteressa degli operi a rischio licenziamento che occupano le fabbriche. Forse, in futuro, qualcuno riuscirà ad aprire gli occhi anche sulla Lega. Ormai la politica del finto fare è agli sgoccioli. A quanto ammonta il debito pubblico italiano? Quali prospettive ci sono per i nuovi disoccupati? Infine, quanti terremotati de L’Aquila e dintorni ritorneranno quest’anno a casa?

domenica 13 settembre 2009

Italia in crisi (7)

Finalmente Mister Big è riuscito in un’impresa degna di par suo: mettere in crisi l’unità del PDL. Mister Big si lascia troppo guidare dal Senatur, che, con i suoi accoliti, propone riforme idiote, come il dialetto nelle scuole e cerca di convincerci con tesi oltre i limiti della fantascienza che i guai del suo amico sono dovuto ad una vendetta della mafia. Era ora che Fini si svegliasse e cominciasse adire la sua, invece di inghiottire i rospi e rimanere in silenzio. In altri termini, era ora che Fini esprimesse le sue opinioni che, essendo diverse da quelle di Mister Big, generano la disapprovazione di quest’ultimo che, a sua volta, pensa bene di usare i suoi cani (leggi i giornali Libero e Il Giornale) per infangare tutti quelli che gli remano contro. Penso che sia chiaro a tutti (se per qualcuno questo non è chiaro c’è da preoccuparsi) che sia arrivato il moneto di cambiare. E’ inutile tenere un governo da operetta, che non governa e non sa fare le giuste riforme, sia perché Mister Big pensa solo alle bene donnine (bene vada in pensione e con i suoi soldi organizzi tutte le feste che vuole) sia perché ci sono persone come i leghisti che non riescono a progettare una riforma federale nel vero senso della parola. Intanto aumentano gli immigrati gli operai si rinchiudono nelle fabbriche per evitare il licenziamento, le istituzioni pubbliche vanno in crisi perché non si assume più gente. Forse fini, assieme a Casini e Rutelli, sta pensando ad un nuovo partito, in grado di accogliere le esigenze della media borghesia. Sta di fatto che stiamo perdendo, nel frattempo troppi treni:
1. Mentre USA e altri attaccano i paradisi fiscali per evitare la fuga di capitali all’estero, in Italia si è rimasti ancora nella fase delle buone intenzioni. D’altronde, non è forse chi ci governa uno dei primi ad aver inviato soldi all’estero per evitare controlli fiscali?
2. Non si riesce a modificare strutturalmente l’amministrazione pubblica, per poter attivare un regime di federalismo fiscale.
3. In Italia mancano quelle forme di controllo che permetterebbero enormi risparmi sulla spesa pubblica. Si pensi solo alle case del L’Aquila costruite senza tenere conto delle norme antisismiche.
4. E’ necessaria una strategie per le infrastrutture che abbassi e non alzi i costi della vita. Invece, chissà perché, quando arriva l’estate ecco arrivare puntuali gli incrementi dei pedaggi autostradali.
5. E’ necessaria una strategia alternativa per l’energia. Investire sul solare, per rendere più produttivi i pannelli solari e sui biocarburanti, per importare meno petroli, dato che cinesi e indiani stanno passando dalle biciclette alle auto.
Inoltre, bisogna pensare che l’Italia è diventata una società multietnica, multirazziale e multiculturale, oltre che multireligiosa. Il Senatur e compagni non possono continuare a battere sullo stesso chiodo. Come fanno le fabbriche del Nord a funzionare senza gli immigrati? Visto che gli immigrati servono, allora bisogna regolarsi in altri modi, come si fa nel resto d’Europa. Purtroppo dal germe della PD non può nascere nulla di buono. L’impostazione della PD è che gli italiani sono pecoroni e come tali vanno trattati. Quindi governo forte con popolo debole. Invece scopriamo che in Italia sono i governi ad essere deboli e il popolo forte, nel senso che se il sistema Italia regge è perché ciascuno, nel suo piccolo, si sforza di far funzionare le cose. Meno male che è così, altrimenti, se dovessimo ogni volta attendere il diktat dal governo, saremmo già sprofondati nel baratro. Ora, però, mi sembra sia giunto il momento di pretendere un governo fatto di gente che sappia assumersi le responsabilità delle sue scelte ed azioni.

mercoledì 26 agosto 2009

Riflessione di mezza estate

In realtà, più che di mezza estate, sarebbe una riflessione di fine estate. Che novità ci sono, o dovrebero esserci? Invece delle novità, ci sono le assenze. Che fine ha fatto Mister Big? Ai primi di Agosto è andato in Abruzzo per vedere come sono le casette di legno per i terremotati. Solito discorsino, poi è sparito. Si è rifatto vivo per commentare i soliti spropositi di Bossi e dei leghisti: abbasso l'inno di Mameli, viva il dialetto, abbasso il sud sprecone e nullafacente, abbasso i clandestini extracomunitari ecc... Poi l'ultima sparata: le gabbie salariali, ossia adeguare i salari al costo delle vita del posto. A parte il fatto che tutti noi definiamo qusto periodo storico come era della globalizzazione, ossia era in cui i confini tra stati vengono ridotti (non le differenze), per cui, invece del dialetto, nelle scuole si dovrebbe insegnare l'inglese, lingua internazionale, al posto dell'italiano, ma che senso ha contrattare il salrio in base al costo della vita? Forse perchè è comparsa un'indagione statistica che ha rilevato che al sud il costo degli affitti è del 16% meno caro che al nord? A parte il fatto che, come abbiamo deto, per affidarci alle indagini statistiche bisogna, prima di tutto, conoscere in dettaglio la metodologia usata per raccogliere i dati, ma siamo sicuri che basta solo l'affitto (in media) meno caro per dire che al sud il costo della vita è meno caro? Da cosa dipende, in realtà, il valore delle cose? Non è che per caso al sud c'è meno domanda rispetto al nord di case, poichè molti giovani sono costretti a rimanere con i genitori visto che non hano lavori o stipendi tali da permettersi di pagare gli affitti? Come si sa, la legge fondamentale dell'economia è il rapporto tra domanda e offerta: se si abbassa la domanda, si abbassano i prezzi. Penso che questo sia un importante punto interrogativo e, come al solito, la classe dirigente non sembra che se ne stia occupando seriamente. Non solo. Come ho detto prima Mister Big è sparito. Fini che fa? Gli unici che propongono qualcosa sono Bossi & Co. L'opposizione? Tutto tace.

Per cui proponiamo noi qualcosa di nuovo per sistemare l'andazzo di cose in Italia. In Italia si dovrebbe istituire l'UFFICIO DEL LAVORO. I costi non sarebbero elevati, perchè basta usare le prefetture che già ci sono. Ogni italiano, compiuti i 18 anni d'età, dovrebbe OGNI ANNO recarsi nell'UFFICIO DEL LAVORO, per fare cosa? Per dichiarare cosa fa per vivere, dove risiede e dove è domiciliato. Inoltre, bisognerebbe imporre per legge che chi mente o fornisce dati falsi all'UFFICIO DEL LAVORO, rischia 5 anni di galera (minimo). Perchè? Per i seguenti motivi:
1. Emersione del lavoro nero. Chi campa con lavoretti in nero o saltuari, dichiara questo stato di cose all'UFFICIO, il quale, ovviamente, non manda in galera il lavorante in nero o la ditta che assume in nero, bensì raccoglie tutta una serie di informazioni utili che dovranno essere usate dal governo regionale o comunale per capire cosa si deve fare per ridurre il fenomeno del lavoro nero.
2. La tassazione. Se uno lavora in Italia e guadagna un sacco di soldi, ma dichiara di risiedere all'estero, deve pagare le tasse in Italia. In realtà, sarebbe giusto che le tasse vengano pagate nel posto in cui si lavora, anche se si ha la residenza altrove. Un italiano che lavora a Parigi paga le tasse in Francia. Un francese che lavora a Roma, paga le tasse in Italia. Questo perchè è giusto che la zona che offre più lavoro ha diritto a pretendere più tasse. Il discorso è più chiaro se parliamo di federalismo fiscale: se un calabrese si trasferisce a Milano per lavoro, ma mantiene la residenza, supponiamo, a Reggio Calabria, le tasse le deve pagare alla regione Lombardia. La regione Calabria non può pretendere nulla, perchè dato che la persona ha dovuto andarsene per trovare un lavoro, è sbagliato pretendere soldi da uno che non ha avuto possibilità di trovare lavoro nel paese o nella città in cui è nato. Inoltre è giusto che la persona goda di tutti i servizi del luogo in cui lavora, anche se ha la residenza altrove. Se fossimo in un contesto normale, questo discroso non avrebbe rilevanza. Ma in Italia non siamo in un contesto normale. Si sa che nelle regioni del sud la mafia la fa da padrone, impedendo ai cittadini onesti di lavorare in tranquillità. Molti meridionali si recano altrove per lavorare soprattutto perchè non possono far nulla al sud, dove la mafia strangola chiunque cerca di mettersi in proprio.
3. Assistenza a chi ha difficoltà a trovare lavoro. L'UFFICIO DEL LAVORO è un network, una rete, che mette assieme richieste ed offerte di tutta Italia (ed anche dell'Europa). Così una ditta di Bologna che ha bisogno di elettricisti può mettersi in contatto con persone di diverse parti d'Italia che cercano un lavoro da elettricista. Qualcuno potrebbe dire che già internet ora permette di stabilire questi contatti. E' vero, ma solo per il lavoro in ditte private. La novità sarebbe anche di mettere in contatto richieste di assunzioni da parte degli enti pubblici con persone che hanno titoli e requisiti per lavorare nel settore pubblico. In questo modo si vedrebbe subito se i concorsi sono pilotati o meno e si eviterebbe l'assunzione di gente raccomandata.
L'UFFICIO DEL LAVORO rappresenta un sistema integrato di raccolta di informazioni, volto a stabilire quanti italiani, o gente straniera residente in Italia, lavorano, che tipo di lavoro fanno e la qualità della vita conseguente ai guadagno del loro lavoro. A differenza di una normale società per sondaggio, i dati dell'UFFICIO DEL LAVOR sarebbere più attendibili perchè ogni italiano è OBBLIGATO a dare informazioni e perchè chi fornisce dati falsi sarebbe PERSEGUITO penalmente. Il lavoro è una cosa importante, perchè senza lavoro non si vive. E' giusto, perciò, che lo stato abbia informazioni attendibili sullo status lavorativo dei cittadini italiani, anche perchè lo stato stesso vive delle tasse pagate con il lavoro degli italiani.

domenica 16 agosto 2009

Sostiene Tremonti

Sebbene venga considerato come una specie di Mister No, in realtà Giulio Tremonti è un ministro che avrebbe delle buone idee, relativamente al modo di cambiare la gestione dell'economia in Italia, se non fosse per la palla al piede di Mister Big. Mentre Mister Big ha bisogno di denari per comprarsi l'approvazione della gente (vedi la Banca del Mezzogiorno) e sicuramente per tappare buchi imprevisti (vedi 35 milioni di euro spesi per non si sa che cosa), Tremonti ha proposto una serie di cose (anche se non sono, in realtà, una novità) che se venissero applicate determinerebbero dei cambiamenti positivi in Italia. Queste sono:
1. Il federalismo fiscale, quello vero, per intenderci, non quello finto della Lega. In altri termini, si dovrebero pagare le tasse prima ai comuni e alle regioni (per cui i membri dei consigli comunali e regionali devono essere letti dal popolo) e poi allo stato e infine all'europa. Il federalismo non è costoso, anzi, eliminerà strutture pubbliche ridondanti. Al limite metterà in maggiore evidenza quella parte d'Italia dove la politica è un continuo intralllazzo.
2. La tassazione di Bankitalia (e della BCE). Il tentativo non è riuscito, perchè, ovviamente, le banche private vogliono godere dei loro privilegi. Il punto è che il conio del denaro è un problema di livello europeo: bisognerebbe creare una zecca (quindi un istituto pubblico) europea.
3. Il rientro dei capitali all'estero. Finalmente si pensa a come colpire i grandi evasori fiscali. Anche in questo caso le proposte sono piuttosto timide. Sarebbe opportuno elaborare un principio molt chiaro: lo stato aiuta chi paga le tasse. Non è un ente di beneficenza. Inoltre, chi fa profitti in Italia, deve pagare le tasse in Italia, indipendentemente dalla sua residenza. Ricordiamoci di Maradona o Pavarotti o Rossi. Troppo facile dire: "Ho la residenza all'estero". Anche qui ci vorrebbe maggiore chiarezza a livello europeo: se uno ha la residenza a Roma ma lavora a Parigi, a chi deve pagare le tasse, all'Italia o alla Francia? Non è più come una volta quando si nasceva, si cresceva e si moriva sempre nello stesso paesino. Secondo me, le tasse vanno pagato al paese in cui si lavora, e non dove si ha la residenza. Questo è un principio importante, perchè è giusto stimolare i paesi con elevato tasso di disoccupazione a creare posti di lavoro, altrimenti più disoccupazione, meno tasse, meno servizi e maggiore scontento della gente.

Anche la pubblica amministrazione avrebbe bisogno di riforme serie, ma questo governo sembra il meno adatto. Sono fuori luogo le accuse di fannulloneria ai dipendenti pubblici del Ministro Brunetta, così come il Ministro per la semplificazione Calderoli non ha pensato ad eliminare le provincie, forse perchè molti leghisti sono presidenti di provincie del Nord. Accanto a Tremonti ci voerrebbero persone coraggiose e serie. Invece abbiamo persone ricattabili (vedi il premier) o dei fanatici che si perdono in sciocchezze come il dialetto nelle scuole (vedi i leghisti).

Si potrebbe fare, ma no si farà e, alla fine, le forze disgregatrici in Italia aumenteranno. La debolezza dell'attuale governo, nonostante i vani tentativi di nasconderla, è più che evidente. Ci vorrebbe uno che ha le idee chiare sulla forma futura da dare all'Italia.

martedì 11 agosto 2009

Riflessioni di mezza estate

Mentre milioni di italiani si fanno chilometri di code sull'autostrada, o viaggiano su treni senza aria condizionata e scassati per andare nei luoghi di villeggiatura, metrne i più importanti tg nazonali si ostinano a propinarci servizi sull'esodo dei vacanziari, su come si passa il tempo in spiaggia, sui flirt estivi o su come nutrire o portare fido a spasso, gli operai si barricano nelle fabbriche che vengono chiuse, il governo pensa a spaccare definitivamente l'unità d'Italia con le gabbie salariali, e io ho trovato il tempo di legger eil libro "PAPI" di Gomez, Lillo e Travaglio. La letture è sconcertante per due fondamentali motivi:
1. il primo è il fatto che ormai la stampa e i media italiani NON INFORMANO. Non abbiamo più professionisti del settore dell'informazione che cercano di indagare e capire quello che sta ora succdendo in Italia. Ormai il cittadino italiano è al di fuori di ogni possibilità di ottenere la giusta e corretta informazione, importante per sapere e decidere.
2. abbiamo un capo del governo totalmente inaffidabile. Dovrebbe essere rimosso al più presto dal suo incarico. Non ci sono idee serie e soprattutto manca la volontà di lavorare per l'interesse del paese.

Ma andiamo per ordine.

Non voglio soffermarmi sui gusti sessuali del premier, sui festini di Villa Certosa, sulle operazioni per piazzare nelle fiction, con l'aiuto di Saccà, le ragazze con cui stabilisce dei rapporti, o per farle eleggere nel parlamento nazionale, europeo, o nei consigli regionali, sui voli con gli aerei di stati nei quali viaggiano rpiù ragazze a amici del premier che personale dello stato.

Traggo spunto da alcune affermazioni della ex-moglie del premier, Veronica Lario, che, in modo conciso ma preciso, ha perfettamente delineato il cancro che avvelena l'attuale governo, in primis nella persona del premier.

La prima è questa: "Per una strana alchimia, il paese tutto concede e tutto giustifica al suo imperatore". Anch'io penso la stessa, identica cosa. In altri paesi, vedi gli USA, gli scandali di questo tipo avrebbero portato a inevitabili dimissioni. In Italia no. Fino a sentire parole di commevente sostegno, come quelle di Cossiga, che suggeriscono al premiere di non chiedere scusa agli italiani perchè trattasi di fatti personali. La tesi di Travaglio invece è opposta: gli italiani hanno diritto a conoscere i problemi, di natura psichica e fisica, del premier, dato che quest'ultimo ha la massima responsabilità in quanto guida del paese. Faccio il solito esempio: salireste a bordo di un aereo sapendo che il pilota sniffa coca? Come si fa a stare tranqulii con un premier che passa il tempo dietro alle gonnelle e arriva sempre in ritardo, o addirittura rimane assente, nei più importanti appuntamenti di politica? E soprattutto con un premier che si fa ricattare da un agente dei serivzi segreti, la cui moglie ha frequentato il premier, perchè degradato, o da una ragazzina appena diciottene desiderosa di fama e notorietà o da una prostituta delusa perchè non le è stato fatto un favore.

Di Armati, l'agente dei servizi segreti e ricattatore, e della Saint-Just, la signorina buonasera, potete leggere sul libro. Andiamo invece a descrivere cos'è successo veramente nella vicenda Noemi e D'Addario, la verità che i media non hanno divulgato, anzi, hanno volontariamente ignorato.

Caso Noemi: perchè il premier si è fatto fotografare a Casoria, zona popolare di Napoli, al compleanno della figlia di un messo comunale e della proprietaria di una profumeria (quindi persone poco importanti). Berlusconi ha cercato poi di giustificare la sua presenza dicendo che conosceva da tanto tempo i genitori di Noemi, da più di dieci anni. Ma Berlusconi come ha conosciuto Elio Letizia, padre di Noemi? Versione Berlusconi: Elio Letizia era autista di Craxi. Bobo Craxi ed altri ex del partito socialista negano di aver mai conosciuto un Letizia autista di Craxi. Versione Letizia: ho conosciuto Berlusconi a un congresso di Forza Italia nel 2001. Quindi da meno di dieci anni come sostiene Berlusconi. Inoltre Berlusconi avrebbe incontrato Noemi diverse volte e sempre in presenza dei genitori. Una volta Noemi è andata a Roma ad incontrare Berlusconi. In quella circostanza il padre preferisce andare a vedere l'amichevole della Roma con il maggiordomo, invece di stare con la figlia e il premier. O più semplicemente Noemi stava da sola. Infine la versione di Gino Flaminio, ex boyfriend di Noemi: Berlusconi vede un book con le foto di Noemi, le telefona direttamente, senza rivelare il suo nome agli inizi. Poi alla fine le si dichiara e la invita a Roma e a Villa Certosa per il capodanno 2009. Durante il soggiorno alla villa, Gino non riesce mai a parlare con Noemi. Dopo il suo ritorno i due si separano. Allora, come è andata veramente?

Noemi, in questo aiutata dalla madre, desidera entrare nel mondo dello spettacolo. Si reca in una delle tante agenzie per modelle e si fa fare un book fotografico (regallo di mamma). Un giorno passa Emilio Fede, prende alcuni book e se li porta in redazione, forse per vedere se può trovare una nuova mateorina. Berlusconi, dopo qualche tempo, sfoglia alcuni dei book di Emilio e si innamora di Noemi. C'è anche il suo numero di telefono e le telofona. Dopo qualche mese la invita. Noemi sa che la sua grande occasione è arrivata e, quindi, accetta gli inviti. Anche alla festa di Villa Certosa. I genitori sanno e approvano. Ma... Berlusconi è affidabile? Siamo sicuri che farà diventare Noemi famosa? Oppure addirittura la farà eleggere in parlamento? Magari ministro, come la Grafagna e le altre? Come fare? Semplice: chiediamogli di partecipare alla festa dei 18 anni. Ci facciamo fotografare con lui e automaticamente saremo intervistati da tutti i giornalisti. Così la fama è assicurata. Non è chiaro se Berlusconi ha accettato spontaneamente di partecipare alla festa di Casoria o se, invece, sia stato ricattato. L'ultima versione è la più probabile: se non vieni, te ne pentirai. Diremo cose che potrebbero rovinarti la reputazione. Cosa è successo a capodanno, quando Gino non riusciva a telefonare alla sua fidanzata?

Con la D'Addario, semplicemente tramite Tarantini, lei viene presentata a Berlusconi. La D'Addario vuole realizzare il sogno di suo padre: costruire un residence in Puglia. Spera che accontentando il premier, di ottenere qualche aiuto per ottenere i premessi necessari per la costruzione. Invece niente. Dato che già altre volte ha ottenuto fregature, aveva preso l'abitudine di registrare i dialoghi con i clienti, premier incluso. In seguito alla fregatura scatta la vendetta e spiffera la sua storia alla stampa. Il resto, anche qui, come nella storia di Noemi, è un continuo arrampicarsi sugli specchi da parte di Berlusconi e dei suoi "yes-men" per sminuire le confessioni della escort.

I goffi tentativi di nascondere la verità, più la mancanza di ogni cautela e ritegno nel frequentare decine di ragazze, reclutate tramite personaggi loschi, come Tarantini, oppure direttamente, come nel caso Noemi, l'uso dei voli di stato e l'impiego di carabinieri e personale del servizio di sicurezza alle dipendenze dello stato (quindi pagato con le nostre tasse) dimostra che siamo di fronte a dun serio problema. Farlo passare per semplic gossip da spiaggia è un errore. In primis, il premier ha sicuramente un problema di personalità. Il fatto di circondarsi di tante ragazze, di riempirle di gioielli, tutti uguali, a forma di farfalla o di tartaruga, di regalare soldi e auto (a proposito la BMW, che produce le mini, ringrazia) dimostra che il premier ama apparire potente e generoso, chiaro indizio del problema opposto, ossia quello di sentirsi insicuri e inadeguati. Sicuramente c'è poi la sindrome del Pigmalione, visto che a 70 anni suonati predilige le ragazze molto giovani o minorenni. Infine c'è qualche problema di QI, ossia di quoziente intellettivo, visto che si è fatto fregare (o ricattare) parecchie volte dalle tipe che sperano in validi contraccambi. Insomma, qualcosa non va nell'uomo. E quindi veniamo alla frase della Lario: perchè gli italiani lo lasciano fare? Quale alchimia consente all'imperatore, o al sultano, di fare tutto quello che vuole, senza una sonora a chiara protesta dei cittadini normali? Io avrei in mente delle risposte, che bisogna darsi, perchè, come dicevo, il problema non è un premier malato, ma un popolo insulso che non si interessa della qualità dei suoi politici. Secondo me:
1. Sicuramente gli italiani riflettono poco: non si informano a dovere e si accontantano della pappa delle tv e dei giornali. Il controllo dei media non è secondario, ma no è tutto. Se tv e giornali non dicono la verità, questa va ricercata altrove. E, in più, si deve sempre ragionare. Dato il seguente calcolo: 2 + ... = 5, è ovvio che il numero mancante è 3. La censura televisiva e la campagna denigratoria dei giornali hanno avuto qualche effetto, ma forse perchè gli italiani non si interessano tanto al caso.
2. "Con Francia o Spagna, purchè se magna": gli italiani sono dei qualunquisti. Destra, centro, sinistra? L'importante è stare con chi ci procura la pappa. Al limite, lo mandiamo al diavolo quando la pappa non c'è più.
3. "Chiagne e fotti": gli italiani sono maestri nella recita. Facciamo la sceneggiata, per dimostrare che stiamo male e dobbiamo pagare meno tasse, o che abbiamo diritto a maggiori interventi dello stato. Il concetto di verità, in Italia, non è molto apprezzato. Se il premier mente a noi, noi mentiamo al premier.
4. La famiglia viene prima della società: per gli italiani contano di più i legami stretti di parentela e di amicizia. Forse il concetto di società civile è troppo astratto. Così come è astratto il concetto di responsabilità verso il prossimo, anche se sconosciuto. facciamo del bene a chi conosciamo. Chi non conosciamo lo trascuriamo. Il premier apprezza gli amici e le belle donne che incontra. Chi non incontra, i disoccupati, gli studenti, la gente che fa fatica a campare, sono trascurati, visto che il premier non li invita a capodanno a Villa Certosa.

Non so se ho risposto all'interogativo. Tuttavia il futuro dell'Italia, a queste condizioni, rimane un grosso interrogativo. Ma una risposta deve esserci...

domenica 2 agosto 2009

Newton alla zecca inglese

Forse non tutti sanno che Newton, il grande scienziato inglese, nel 1696 divenne guardiano della zecca reale. Il posto gli fu trovato per dargli uno stipendio fisso. In quel periodo la zecca inglese attraversava un peiorodo di crisi. A differenza di oggi, allora il conio delle monete era effettuato, oltre che dalla zecca di stato, anche da privati. Il motivo era che la zecca, da sola, non era in grado di provvedere tutta la fornitura di denaro necessaria per l'Inghilterra e le sue colonie. Il problema, però, era che i privati tendevano a fare i furbi, nel senso che, per arricchirsi, mettevano nelle monete meno oro di quello staiblito per legge, rischiando, così, di far circolare moeta falsa. Uno dei più grando avversari dell'epoca fu William Chaloner, un fonditore privato, che arrivò a pretendere di sottoporre la zecca di stato al controllo dei suoi agenti. Newton, invece, non si perse d'animo, riorganizzò il lavoro all zecca e riuscì a trovare le prove delle truffe organizzate dai fonditori privati. Alla fine Chaloner, come molti altri, fu impiccato.

Perchè cito questo aspetto della vita di Newton? Per riconnettermi alla proposta del governo di tassare le riserve auree di Bankitalia. Forse non tutti sanno che La BCE e Bankitalia sono istituti privati. L'unità europea non è l'unità dei governi europei, bensì della banche centrali private. sapete cos'è il signoraggio? E cos'è la riserva frazionaria? E' il modo con cui le banche centrali si arricchiscono rendendo ognuno di noi debitore nei loro confronti. Ma come è possibile diventae debitori delle banche centrali? Semplice: lo stato rinuncia ad avere una zecca di stato e fa stampare i soldi ad un ente privato, la banca centrale. Lo stato emette delle obligazioni (i classici pagherò) che da alla banca centrale che a sua volta stampa i soldi che servono allo stato per pagare stipendi, servizi, ecc... Supoiniamo che lo stato abbia bisono di 100 euro. Allora emette dei pagherò di 100 euro che da alla banca che stampa il denaro. Supponiamo che il costo per produrre 100 euro sia un euro. Allora lo stato si impegna a restituire i 100 euro più 1 euro per il costo del denaro. Tuttavai, la banca si riserva di stabilire un tasso d'interesse sul debito (suppoiniamo il 10%), per cui alla fine lo stato deve restituire 111 euro. Chi da alla banca il diritto di stabilire gli interessi sul denaro prestato? Udite, udite: nessuno. In poche parole, è la banca che decide da sola quanti soldi in più deve restituire lo stato. Dato che la banca, dal punto di vista legale, è un privato, è come se io, avendo ricevuto una multa per divieto di sosta, andassi dai vigili e decidessi di pagare solo il 50% della multa. I vigili mi riderebbero in faccia. Perchè lo stato italiano (che siamo noi cittadini italiani) non ride in faccia alla banca centrale, quando questa pretende gli interessi? E' sulla base di questa pretesa infondata della banca centrale, che un professore di economia ha denunciato la stessa Banca d'Italia, stabilendo illegittimo la pretesa di interesse sul debito pe ril denaro stampato. La risposta della corte di cassazione fu: non tocca al giudice sindacare il modo in cui lo Stato italiano esplichi le proprie funzioni sovrane. Come dire: il signoraggio è al di là della legge. La Banca d'Italia, per prevenire ulteriori denunce da parte dei cittadini italiani, cita una sentenza della corte di cassazione, la sentenza del Giudice di pace di Lecce n. 2978/05. In poche parole, talle sentenza stabilisce che i singoli componenti delle collettività nazionali sono privi del potere di agire in giudizio per contestare le pubbliche potestà di emissione della moneta e di gestione del valore monetario. In altri termini, le banche centrali fanno quello che vogliono. Possono decidere di aumentare i tassi d'interesse oppure di abbassarli come volgiono. E a noi cittadini normali che succede? Semplicemente che da un momento all'altro possiamo ritrovarci a non essere più in grado di pagare le tasse del mutuo per la casa, dato che i capoccia della BCE hanno deciso di aumentare i tassi. Molto bene, non siamo nemmeno in grado di difenderci dalle speculazioni finanziarie che rischiano di impedirci di avere una casa e una vita tranquilla. La prima casa, quindi, non è un diritto ma una concessione della BCE. E' giusto che sia così?
Per questo sono d'accordo a tassare le banche centrali, anche se la manovra del goerno è ultra pasticciata, visto che le riserve aurifere sono tassate se il tassato, cioè la banca centrale, accetta di essere tassato. Ovviamente la risposta di Bankitalia e BCE è stato un fermo NO. In realtà, oggigiorno in Italia Newton sarebbe rimasto disoccupato, visto che non c'è più una zecca di stato. E i governi europei sono tutti più deboli di fronte al monolito della BCE. Ci vorrebbe una reincarnazione di Filippo il Bello, che non ha esitato a far torturare e bruciare i templari per disporre delle loro ricchezze. Siamo di fronte a governi europei poveri e impotenti contro una BCE ricca (basta vedere il valore del dollaro e della sterlina nei confronti dell'euro). Il governo sta andando nella direzione giusta, ma riuscirà a farsi rispettare? D'altronde, non essendoci leggi che governino il rapporto tra i governi e la BCE, alla fine l'ultima parola tocca al più forte. Ora come ora, i governi sono in una posizione di debolezza: se non possono spendere a causa del debito pubblico, a che servono?

Quella del formaggio

L'altro ieri Patrizia D'Addario ha fatto la sua prima uscita pubblica in un noto locale parigino. Agli ospiti maschi venivano regalate le maschere riproducenti la vaccia di Berlusconi. Ormai penso che tutti sappiano chi è Patrizia D'Addario. E' quella del formaggio. Il tizio del formaggio è quello che ti mette a posto. Se un bullo, che impone la sua autorità con la violenza, incontra uno ancora più bullo, allora ha trovato quello del formaggio. La cosa strana è che sia stata una escort a rovinare l'immagine di Berlusconi. Non sono state le fatidiche toghe rosse, nè i comunisti dell'opposizione e nemmeno il popolino italiano. E' stata una escort, alias una prostituta. Ovviamente quelli dell'entourage del premier hanno gridato alla tesi del complotto, ma, probabilmente, le cose sono più semplici di quel che si pensa. Avendo avuto a che fare con parecchi uomini, ed essendosi resa conto che la maggior parte degli "utilizzatori finali" erano tanto rapidi nel fare promesse quanto costanti nel disattenderle, ecco che le viene l'idea di registrare gli incontri, in modo tale che, se dovessero di nuovo rifiutare di accontentare le sue richieste, avrebbe usato le registrazioni per ricattarli. Lo stesso avrà pensato di Berlusconi. Meglio premunirisi per tempo, per essere sicuri, poi, di farmi dare quello che voglio. Travaglio aveva ben messo in evidenza, a suo tempo, il problema della ricattabilità del premier, che, forse per ingenuità o forse per eccessiva sicurezza, non si è peritato di controllare bene con quale tipo di ragazze andava ad incontrarsi. Sicuramente il premier non sta facendo una bella figura. Anzi, per dirla tutta, ha fatto proprio la figura del pirla, ben pubblicizzata dalla stampa estera ma, ovviamente, non dalla nostra. Vorrei però mettere in evidenza anche il fatto che se la D'Addario ha fatto fare una brutta figura al premier, nello stesso tempo ha fatto fare brutta figura al popolo italiano. Come? Semplicemente dimostrando di non essersi tirata indietro quando si doveva dichiarare o evidenziare le debolezze del premier. In altri termini, il popolo piglianculo italiano non batte ciglio e non si lamenta, nonostante i grossi problemi che questo governo sta creando alla qualità della sua vita, mentre una prostituta non si tira indietro quando c'è da evidenziare i panni sporchi di personaggi altolocati. Il popolo italiano è incapace di denunciare e lamentarsi. Scalfari si è appena lamentato nel suo editoriale del fatto che non si conosce la fine dei 35 miliardi di maggiori spese ordinarie fatte dal governo. A cosa servono questi 35 miliardi, come verrano utlizzati, ma, soprattutto, chi ha deciso di aumentare le spese ordinarie? Mentre in Italia, una prostituta ha il coraggio di lamentarsi perchè è stata pagata meno di quanto pattuito, il popolo italiano non si lamenta quando qualcuno gli soffia 35 miliardi sotto il naso (rammento che sempre di soldi derivanti da tasse si tratta. E chi le paga, le tasse? Chi lavora per privarsi una parte dello stipendio pagando le tasse?). La differenza tra il popolo italiano e le prostitute è che quest'ultime, almeno, si fanno pagare per farselo mettere in c...o. Gli italiani, invece, pagano perchè qualcuno glielo metta dentro.

martedì 28 luglio 2009

Mentire con le statistiche

"How to lie with statistics" è un bel libro di Darrell Huff, che, anche se un pò datatao (risale agli anni '50), spiega per benino come sia facile intortare la gente con i dati statistici. Basta semplicemnte sottolineare certe cose piuttosto che altre. In questo modo, come fa una abile illusionista, si distoglie l'attenzione dal vero trucco che permette, ad esempio, di fare credere alla gente che le azioni di una data società stanno aumentando, se si ha bisogno di qualche nuovo investitore, che la media di reddito pro capite è più bassa (se si deve decidere di aumentare le tasse) o più alta (se si deve convincere qualcuno che sta acquistando casa in un quartiere di brava gente). C'è un vecchio detto: "Ci sono le bugie, le bugie maledette e le statistiche". Forse c'è un 70% di probabilità che quel che dico sia vero all'80%. Avete capito qualcosa? Tutto questo per introdurre il famoso sondaggio di Euromedia Research, il cuo amministratore delegato è Alessandra Paola Ghisleri. Il sondaggio dice che la fiducia nel presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è al 68,2%, mentre quella nel Governo è al 56,1%. Come sono stati ottenuti i dati. Con il metodo CATI: si telefona a casa delle persone e si rivolgono loro delle domande. In tutto sono state ottenute le risposte da un campione di 1000 persone, tutte aventi diritto al voto. Tutti quelli che hanno una minima conoscenza della metodologia statistica sanno che è importante disporre di campioni rappresentativi. Dato che è praticamente impossibile intervistare tutti gli italiani, allora conviene selezionare un piccolo gruppo di persone. Si sa, però, che il gruppo più è grande, più e rappresentativo. Non ha senso basare il sondaggio sulle risposte di una sola persona. C'è però un altro piccolo problema: l'anonimato. Se un intervistatore ti telefona, forse sa anche dove abiti e il tuo nome. Provate a pensare a un sondaggio sponsorizzato dalla Guardia di Finanza, in cui alla gente si chiede se è un evasore. Nessuno afferemerebbe di esserlo anche se, in realtà, ha evaso le tasse. Questo perchè dato che ti telefonano sanno come ti chiami e dove abiti. In questo caso bisogna essere molto prudenti nelle risposte. Oppure rifiutare di rispondere. Quanta gente ha rifiutato di rispondere nel sondaggo della Euromedia Research? E perchè? Forse perchè non apprezzava l'operato di Mister Big? E magari chi ha accettato di rispondere era già ben predisposto verso il premier. Oppure, chi ha risposto ha mentito, sapendo di poter essere rintracciato (non basta dire semplicemente che i suoi dati personali saranno tutelati in base alla legge sulla privacy: sapere che qualcuno ti conosce è più che sufficiente per influenzare le risposte), affermando di apprezzare il premier, mentre, in realtà, non è vero. Quindi prenderei cone le pinze il sondaggio del 68,2%. Poi mi chiederei chi finanzia Euromedia Research. non sarà per caso Mister Big? E allora perchè dargli notizie che potrebbero spiacergli o risultargli dannose? Quindi, c'è un 75% di probabilità che la fiducia al 68,2% nel premier sia falso. Ma poi che vuol dire fiducia? Fiducia nel fatto che sia inaffidabile?. Forse gli italiani pongono una fiducia al 68% che il premier sia inaffidabile. Cancelliamo l'ultima proposizione e otteniamo la fiducia al 68%. Quindi, come ultimo consiglio, suggerisco di considerare la fiducia al 68% nel premier sballata per l'87%. Spero anche che Mister Big non ponga, a sua volta, fiducia in tali sondaggi e che li usi come uno dei tanti modi per mentire.

domenica 26 luglio 2009

Vietnam Italia

Dopo la morte di Alessandro Di Lisio, il parà caduto in un'attentato in Afghanistan, e gli affannosi tentativi (Bossi permettendo) del governo italiano di dimostrare di avere tutto sotto controllo, nessuno, finora, ha cercato di fare una riflessione approfondita sul motivo per cui ci sono soldati italiani in Afghanistan. Qui occorre una riflessione geopolitica: ormai esistono nazioni nel mondo che sono scoppiate, nazioni come, appunto, l'Afghanistan, la Somalia, il Congo, la Nigeria, in cui i problemi della fame e della sicurezza sono all'ordine del giorno. In questi paesi i cittadini sono lasciati a se stessi, non esiste un governo che si preoccupi del problema del lavoro e della sicurezza, qualità fondamentali per poter vivere tranquillamente. Quando il governo latita, ecco che la mafia si impone come risorsa alternativa. Così in Somalia abbiamo i pirati, in Yemen abbiamo i rapitori di turisti, in Afghanistan e in Iraq i terroristi. Forse pochi sanno che l'Afghanistan è il maggior esportatore di oppio del mondo, fin dai tempi di Bin Laden e dei Talebani. Il governo afghano, allora, approvava tale tipo di economia. E' un pò come se Tremonti ci dicesse di coltivare oppio per incrementare il livello del PIL. In questi stati, privi della capacità di garantire un minimo di ordine, è necessario l'intervento di stati stranieri che mandino i loro soldati per consentire ai deboli governi di mantenere una parvenza di legittimità. Quindi, noi italiani, che dobbiamo istituire le ronde per mantenere la sicurezza nel nostro paese, visto che non abbiamo i soldi per pagare la benzina delle auto della polizia, abbiamo, però, tanti soldi per mandare i nostri soldati a mantenere in vita i governi di altri paesi; governi che, da soli, non durerebbero neanche un giorno. E' un altro esempio dell'effetto retroattivo delle azioni malvage: abbiamo fatto del male alle nazioni povere dell'Africa, dell'Asia e del Sud America. Ora siamo noi costretti a intervenire, pagando di tasca nostra, per evitare che le cose peggiorino ulteriormente. Se aumenta il numero di nazioni in fallimento, aumenta il numero di clandestini che entrano nelle nostre frontiere, così come i profitti delle diverse mafie e delle diverse organizzazioni terroristiche. I leghisti, dimostrando il loro usuale elevato tasso d'intelligenza, pensano sempre alla strategia del "Meglio guardare al nostro orticello". Ma ormai è tardi: ciò che è stato scartato è divenuto pietra d'angolo. Le nazioni che sono state scartate diventeranno affare nostro e saremo noi, alla fine, a pagarne il conto, sia in termini di soldi, che in termini di vite umane.

Il mulo e il carretto

Mentre è chiara la strategia attendista del governo in tempo di crisi, ossia aspettiamo tempi migliori, forse a qualcuno non è ancora chiara la strategia del governo riguardo le spese. Perchè si pagano le tasse? Per avere assistenza sanitaria, istruzione, una pensione per la vecchiaia, infrastrutture (ferrovie, strade, connessioni telefoniche), sostegni in caso di infortunio, ecc.... Il vantaggio lo vediamo se guardiamo quello che sta succedendo adesso ai disoccupati degli Stati Uniti: Perso il lavor si perde tutto:niente assistenza sanitaria, niente scuola, niente cibo, casa, ecc... Obama sta cercando di rendere l'assistenza sanitaria possibile per tutti anche per i disoccupati, ma si deve scontrare con la cultura di un paese in cui ognuno deve pensare a sè, altrimenti son cavoli tuoi. Gli americani non sono molto solidali. Probabilmente perchè sono discendenti di gente che è sempre stata discriminata per la relgione o il suo modo di vivere e, quindi, ha sempre cercato un posto dove vivere senza dar conto a nessuno. Nemmeno al governo autorizzato.

In Italia si applica, con i soldi delle tasse, la strategia del mulo che tira il carretto. Supponiamo che un contadino abbia caricato il carro con diverse botti, e che, ad un certo punto,il mulo debba affrontare una strada in salita. La pendenza della strada si fa sempre più erta, e fa sempre più fatica a tirrare il carro. Il contadino decide di togliere una botte al carro. Il mulo riprende a tirare, ma la pendenza lo costringe a fermarsi di nuovo. Allora il contadino tira giù un'altra botte. E così, alla fine aumenta il numero di botti tolte dal carro per permettere al mulo di superare la salita. La salita rappresenta il debito pubblico, le botti sono i servizi sociali, il contadino è il governo, il mulo sono i soldi delle tasse. La strategia è chiara: se i soldi delle tasse non sono sufficiente a tamponare il debito pubblico, bisogna rinunciare a qualche servizio sociale: togliamo prima la botte dei trasporti, ed ecco la privatizzazione di Alitalia o delle autostrade; poi togliamo la botte dell'istruzione ed ecco le scuole con i muli che crollano come quella di Rivoli in cui è morto un ragazzo o le università del sud Italia costrette a chiudere per mancanza di fondi; poi togliamo la botte dell'assistenza sanitaria ed ecco il commissariamento delle asl del sud Italia; infine vediamo se possiamo togliere la botte delle pensioni, aumentando l'età pensionabile di uomini e donne.

Alla fine rimangono poche botti. Tuttavia occorre farsi alcune domande: ci sono botti che conviene togliere ed altre che conviene tenere? Perchè basta essere deputato per pochi giorni per godere poi di una pensione da parlamentare a vita? A che servono due camere legislative? Perchè i partiti politici devono godere di finanziamenti statali? Perchè spendere soldi per mandare italiani all'estero? Tralasciamo poi tutte le note dei sprechi dovute a corruzione e mafia. Infine: a furia di togliere botti dal carro, quanto conviene continuare il trasporto? In altri termini, quanto conviene vivere in uno stato che non eroga più servizi sociali, come è successo in Argentina? Chiaramente, in uno stato senza servizi sociali si allarga la differenza tra ricchi e poveri. Forse, a questo punto, conviene porsi un'altra domanda: fino a quanto la gente è disposta a tollerare la privazione di diritti essenziali, per consentire al mulo di salire la china? Credo che nessuno si preoccupi veramente di questo e, intanto, lo spettro argentino si avvicina.

venerdì 24 luglio 2009

Province di significato

Second McLuhan, il mondo attuale è una costellazione di province di significato. Che significa? Significa che, quando due persone parlano tra di loro, è necessario capire quali sono i reciproci interessi. Un esempio? Un classico esempio è quello delle elezioni: il politico che promette posti di lavoro a persone disoccupate. Al politico non gliene frega niente che il disoccupato trovi un lavoro, così come al disoccupato non gliene frega niente di dare il voto a tizio o caio, a meno che tizio o caio non gli diano qualcosa in cambio. Il politico e il disoccupato hanno diversi interessi: al primo interessano i voti; al secondo lo stipendio a fine mese. Si può giungere ad un accordo: il politico trova il lavoro al disoccupato che in cambio lo premia con il voto. Stando così le cose, è inutile parlare di principi, di etica, di valori umani, ecc... La vita non è altro che un continuo scambio economico: ti do una mucca in cambio di 5 pecore. Ti do il lavoro in cambio del voto tuo e dei tuoi famigliari.

Veniamo in Italia. Attualmente ci sono tre interlocutori: le banche, il governo italiano e confindustria. Si parlano tra loro, ma il loro linguaggio è quello tipico di gente che bada solo ai propri interessi. Alle banche interessa che i debiti vengano ripagati; al governo interessa che il debito pubblico non vada fuori controllo; a confindustria interessa tornare di nuovo a fare profitti aziendali. Chi si trova in una posizione più debole è confindustria: da una parte ci sono i debiti delle amministrazioni pubbliche, dall'altra le banche non fanno più credito alle aziende. Governo e confindustria si scagliano la palla l'uno contro l'altro: per il governo (alias Tremonti) sono le banche a dover cedere e prestare lo stesso i soldi alle aziende dilazionando o rimandando la restituzione del debito. Per le banche è il governo che deve intervenire, usando i soldi delle tasse per finanziare opere pubbliche da appaltare alle imprese private. Complimenti. E' come vedere due dottori che litigano tra loro per la diagnosi e, intanto, il paziente muore. Perchè è vero che in Italia le aziende muoiono (2000 aziende rischiano la chiusura a Varese). Anche per aprire un negozio di fiori servono parecchi soldi. Purtroppo se manca la benzina, la macchina non parte. E' uno scontro tra titani che rischia, però, di rovinare ulteriormente l'economia italiana. Che fare? (sempre la solita domanda, che fare?). Ognuno dovrebbe fare la sua, ma soprattutto, assumersi delle responsabilità ben precise: le banche dovrebbero erogare prestiti a basso interesse e dilazionabili nel tempo, per favorire l'economia in tempo di crisi, lo stato dovrebbe finanziare progetti di miglioramento delle infrastrutture per rimettere in moto l'economia. Tutti deovono fare la loro parte, ma, purtroppo, viviamo in un paese di gomma, dove ognuno rimbalza all'altro le proprie responsabilità. Alla fine vincerà l'esasperazione di chi, perduta ogni speranza, deciderà di fare sentire anche la sua voce in modo che venga chiaramente ascoltata da tutti. Anche dai sultani nel loro harem.