domenica 21 febbraio 2010

De-moralizzazione

In Italia, ormai, siamo de-moralizzati, non nel senso che ci sentiamo giù di corda, bensì nel senso che non esiste più la morale. Ognuno di noi può ammazzare la propria madre o i propri figli, tanto che non vale più la pena di scandalizzarsi. Scopriamo che dietro la Protezione Civile c'è un gruppo di amici degli amici che non vede l'ora di paorfittare dei disastri ambientali per fare soldi, soprattutto in tempi di crisi. Spendiamo un sacco di soldi alla Maddalena per il G8 e cosa otteniamo, alla fine? Un'altra opera incompiuta e. intanto, il centro de L'Aquila rimane un cumulo di macerie. Si costruiscono New Town, ma nessuno pesa a recuperare il centro storico. Probabilmente Mister Big, orgnizzando il g8 a L'Aquila pensava che le altre nazioni si sarebbero sobbarcate il costo dell'impresa. Vana speranza. Intanto il lupo perde il pelo ma non il vizio, come si dice, e nelle imminenti elezioni regionali compare il nome di un'altra ex show girl, per la regione Lombardia. Come a dire, la qualità del candidato dipende dal fatto se è gnocca o no. Che faranno i Lombardi? Perderanno una mattinata o un pomeriggio per votare persone insulse, o, teoricamente, non eleggibili, visto che Formigoni ed Errani non potrebbero nemmeno candidarsi dato che lo statuto della regione Lombardia prevede di essere rieletti al massimo per due volte? Esiste una continua volazione delle regole e un continuo disinteresse nel rispetto delle leggi. Nessuno si leva per dire "Basta". Passiamo ora a fatti più concreti. Tremonti ha recentemente negato che l'Italia abbia chiesto a Bankitalia 9 miliardi di euro senza copertura. Vi ricordate il discorsino che avevamo fatto prima? Se il debito aumenta e non possiamo aumentare le tasse e ridurre le spese, che si fa? Si fa come gli antichi imperatori romani: si produce moneta falsa o, equivalentemente, ci si fa dare altri soldi dagli istituti di credito in cambio di cosa? Del nulla ovviamente, dato che il PIL italiano è tracollato anche se i telegiornali fanno di tutto per nascondere la notizia. Non solo. E lo scudo fiscale? Secondo Bankitalia solo 35 degli 85 miliardi di euro previsti sono rientrati. Per i telegiornali si tratta di un errore "statistico". Che vuol dire? Vuol dire che il governo contuna a prenderci per il c...o. Intanto l'Italic sta andando a sbattere contro l'iceberg, così come ha già fatto il Greeklic.

sabato 13 febbraio 2010

de-industrializzazione

con la disoccupazione oltre il 10% e il PIL a meno 3,9% c'è ormai poco da stare allegri. La sensazione di crisi è ormai palpabile, gli unici a non rendersene conto sono i tg che non fanno alcun servizio, nenche solo per dire che il problema esiste. Basta vedere la schifezza del tg5 che ogni volta, dopo avere esaurito le informazioni di cronaca (solo cronaca) e avere riportato le frasi dei soliti politici noti, continua a propinare servizi sui cani per riempire il tempo. Suggerirei di passare anche agli ippopotami, tanto per cambiare. Chiaramente no mi sembra ci sia, da parte dei boss, l'interesse a prendere di petto la situazione. L'Italic continua a dirigersi verso l'iceberg senza che nessuno degli ufficiali di bordo si prenda la briga di dare l'ordine di cambiare rotta. Un volta c'era l'industria di stato, come la Montedison, l'Alfa Romeoe la SIP. Poi si pensò di svendere le industrie ai grandi manager, come Gardini, Romiti e Tronchetti Provera. Non si sa come ma le cose non sono migliorate affatto. Gardini si suicidò in seguito a ttangentopoli; a Termini Imerese un sacco di operai verranno licenziati; la telecom è stata ceduta a telefonica. Se diminuisce la produzione industriale, perchè i cinesi o altri paesi producono la stessa merce a costi inferiori, peggiora il rapporto tra debito e PIL. Come è successo negli Stati Uniti, quando scompare l'economia di primo livello si cerca di far soldi prestando soldi, ossia con il debito. Purtroppo il meccanismo del debito rischia di incepparsi se non c'è una fonte in grado di alimentare il sistema. Negli Stati Uniti è successo questo. Si è puntato tutto sul mercato immobiliare e sui mutui facili per far ripartire il meccanismo economico. Lo stesso sta avvenendo in Italia, ma occorrono soldi, o meglio, stipendi decenti, per poter sperare nel mercato immobiliare. Non basta l'esigenza del bene. Occorre la capacità di spendere. Con il precariato, che colpisce soprattutto i giovani, non si favorsice nessun mercato. Lo dice Draghi e Bankitalia, che, ovviamente, rimangono piuttosto inascoltati. Occorre una profonda riforma strutturale del sistema socio-economico di tutta l'Italia. In realtà la speranza nascosta del governo italiano è quella di fregare le BCE. Come gli antichi imperatori romani, che per riprisitnare il flusso dell'economia coniavano monete con minor quantità di oro, così ora si spera di farsi dare sempre i soldi dalla banca centrale evitando di dovere continuamente aumentare le tasse o ridurre le spese o tutt'e due. Una via facile che permette di risolvere i problemi senza impegnarsi e senza perdere la faccia. Però la BCE non credo ci stia. Chissà che la BCE riesca a fare quello che non riescono a fare gli italiani: licenziare in tronco l'attuale classe dirigente.

lunedì 1 febbraio 2010

A.A.A. Cercasi urgentemente riforme

Molti pensano che una nazione per scomparire debba essere invasa da un esercito straniero. Ad esempio, si pensa che l'impero romano sia scomparso a causa dell'invasione dei barbari. Niente di più sbagliato. In storia ci sono tantissimi esempi di nazioni scomparse senza esserci sta un'invazione. Un esempio è la Repubblica della Serenissima di Venezia. Il doge, assieme ai consiglieri, constatando la forza dell'esercito napoleonico proclama la fine delle Repubblica. C'è stata qualche scaramuccia, soprattutto a Verona tra francesi e popolo della serenissima, diciamo così, ma alla fine Napoleone si ritrov a possedere tutti i territori veneti senza doversi imbarcare in una vera e proria guerra. Ma anche l'Argentina, con la sua crisi economica, e Haiti con il suo devastante terremoto, sono buoni esempi di stati che scompaiono a causa dell'estrema povertà e indigenza dovute a scelte politiche sbagliate o a inettitudine della classe dirigiente. Anche in Italia si stanno manifestando segnali preoccupanti, come la decisione di privatizzare l'acqua, la continua cresita del tasso di disoccupati e la continua crescita del debito pubblico. L'unica idea di Tremonti per, in qualche modo, calmierare il debito pubblico è stata quella di andare a vendere titoli di stato ai Cinesi. Sicuramente i cinesi troveranno il modo di ottenere vantaggi da questo acquisto. Mentre noi, con l'acqua alla gola, dobbiamo trovare qualche "usuraio" estero, l'usuraio ha trovato il modo di pigliarsi un pezzo d'europa senza inviare truppe. Come Napoleone con la Repubblica di Venezia, così la Cina potrà negoziare (o meglio dire pretendere) qualcosina in cambio dall'Italia, magari lo sfruttamento a pieno titolo del famoso "Made in Italy"? La Cina forse è stufa di essere famosa per produrre merce di bassa qualità. Magari ora noi le abbiamo dato l'occasione di vendere merce tramite il Made in Italy. Si è parlato tanto della difesa del Made in Italy, ma in realtà in Italia tutta la produzione sta passando aalla manodopera cinese, per lo più clandestina, a svantaggio della manodopera italiana. Che succederà? Una brava classe dirigente cercherebbe di studiare il problema e di trovare delle soluzioni, ma non Mister Big, il quale specula sulle proprie reti televisive per incamerare soldi da mettere al sicuro in qualche paradiso fiscale. Alla faccia dello scudo fiscale. Adesso si scopre che l'83% dell'aumento della tasse deriva da reddito di lavoro dipendente e pensioni, per cui il prelievo fiscale è fatto già in busta paga. Mentre l'Italic sta per speronare l'iceberg, gli evasori fiscali e i depositari di fondi neri sono i primi a calarsi nella scialuppe di salvataggio.