lunedì 16 novembre 2009

Italiani in crisi

Chi ha visto Report, ieri sera, il cui argomento erano i fondi dell'Arner Bank, spero si sia reso conto che in Italia le cose non vanno per niente bene. E' emerso chiaramente la debolezza dello scudo fiscale: lo stato italiano è debole con i forti. Cia stiamo avviando verso un livello del debito pubblico esageratamente alto. Bankitalia, alias la BCE, è parecchio preoccupata. Si rischia il fallimento dello stato che, tra l'altro, è già in corso se Maroni s'arrabbia perchè non ci sono i soldi per la benzina delle auto, se si tagliano i posti nelle scuole, se gli edifici scolastici stanno cadendo a pezzi, in qualche caso ammazzando anche studenti, se i treni fanno schifo e così gli ospedali. In poche parole l'Italia si avvia ad un destino uguale a quello dell'Argentina. La prossima puntata di report sarà sull'inutilità dle parlamento. Ormai le leggi le fanno quasi esclusivamente i ministri, quindi lìesecutivo, che pone ogni volta la fiducia. Ma non dovrebbe essere il parlamento italiano. Ma che fanno i parlamentari? E' presto detto: molti sono assenteisti, molti sono dei semplici "yes-men" messi lì dal partito, molti hanno problemi con la giustizia. Ecco che si arriva al punto di sospendere per 10 giorni l'attività parlamentare perchè le leggi proposte non hanno copertura finanziaria. Roba da matti! Significa che chi sta in parlamento e al governo sono degli emeriti incompetenti. Dovrebbero essere licenziati. O, meglio, il popolo italiano dovrebbe risvegliarsi dal suo torpore e cominciare a farsi sentire. Ma chi sta al governo ha capito che il popolo italiano non è nessuno e, quindi, continua imperterrito per la sua strada. Occorrerebbero volti e forze nuove, ma, se per emergere, si deve creare un partito si ritorna al punto precedente. Probabilmente in Italia saranno sempre necessari dei partiti, ma perchè non avere partiti gestiti direttamente dalla gente? E, soprattuto, perchè non scegliare direttamente, quando si vota, le persone da mandare in parlamento e al governo? Invece del voto da analfabeti, con la crocetta sul simbolo, perchè non scrivere nome e cognome della persona da mandare in parlamento? Ciò non avviene, perchè chi comanda ha capito che la gente che vota deve sapere il meno possibile, ma, soprattutto, credere che tutto ciò che accade in Italia non dipende dalle scelte del governo. Faccio un semplice esempio. Giovanni decide di comprarsi la casa. Fa un mutuo e la moglie ha un contratto a tempo determinato. Se la moglie continua a lavorare riescono a campare pagando mutuo, bollette e i cibi. Ovviamente vengono cancellate le spese superflue, come pizza e cinema. non parliamo poi delle vacanze. Un giretto il fine settimana e basta. Se la moglie di Giovanni rimane incinta sono cavoli, perchè rimane senza lavoro e soldi. Meglio non fare figli per ora, ma il tempo passa, la donna invecchia e il rischio di fare figli con difetti genetici aumenta. Che fare? Questa, in realtà, è una situazione che qualcuno sta realmente vivendo in Italia. Ora Giovanni è sconfortato, perchè sa che NESSUNO si sta prendendo a cuore, nei posti di comandi, il suo problema. Giovanni è solo, isolato, vede che le cose di giorno in giorno si fanno più difficili, ma non sa a chi attribuire questi peggioramenti. Giovanni è il tipico italiano privo di una visione sistemica delle scuole. Quello che si basa sulle bugie trasmesse dai telegiornali e dai giornali. Ci sono delle proteste contro i tagli della scuola. Per la Gelmini sono sempre i soliti 4 gatti di sinistra. Ci sono problemi nella publlica amministrazione? Per Brunetta sono i fannulloni. La polizia non può usare le macchine perchè manca la benzina? Sarà colpa dei poliziotti che corrono troppo. Le bollette dele luce continuano ad aumentare? Colpa di Prodi e dell'euro. I treni sono sporchi, si rompono e sono sempre in ritardo? La colpa sarà del malocchio. La giustizia è lenta è ferraginosa? La colpa è delle toghe rosse. O, più semplicemente e logicamente, chi comanda e quindi chi dovrebbe cotrollare se ne frega, perchè deve occuparsi di ben altri problemi (evitare di farsi processare, organizzare festini con ragazze)? Comunque Giovanni sarà contento perchè presto ci sarà il Ponte sullo stretto di Messina. Ci passerà sopra con il suo figlio handicappato, visto che sua moglie l'ha partorito a 45 anni. E' ora di capire, per tutti gli italiani, che il sistema non va avanti da solo, ma che c'è qualcuno che lo gestisce.

domenica 15 novembre 2009

Italia in declino... alcuni perchè...

E' bello trovare conforto alle proprie teorie da ricerche fatte da altri. Avevamo detto prima che in Italia non si premia la qualità. E finchè continuerà così, non potremo mai sperare in un miglioramento in futuro. Pochi giorni fa si è detto sui giornali che non ci sono soldi per la banda larga. Poi tolgono in senato i soldi per assumere nuovi ricercatori, soldi che erano già stati predisposti dal ministro Mussi, e l'attuale ministro dell'università, in seguito, cerca di tamponare la faccenda sostenendo che c'è stato un rinvio. A differenza di Maroni non lancia minacce per non farsi fregare i soldi. E, comunque, è chiaro, senza dover ricorrere al Dottor House, che l'Italia sta perdendo colpi. E' un paese arretrato sia culturalmente che tecnologicamente. Perchè? Forse una risposta ce la dà un articolo su Repubblica di Gabriele Romagnoli e dal titolo: "Uomini e senza laurea, dirigenti made in Italy". L'articolo cita i risultati di due studi condotti dalla London School of Economics, i cui autori sono: Oriana Bandiera, Luigi Guiso, Andrea Prat
e Raffaella Sadun.

Ecco qualche estratto:
"Come viene scelto un manager in Italia? Una minoranza di imprese (quelle
non familistiche e a vocazione multinazionale) si basa sulle
performance, incarica cacciatori di teste, mette annunci, fa riferimento
a precedenti contatti d'affari. Ma la maggioranza decide altrimenti.
Come? Sulla base delle relazioni personali. Al limite di quelle
familiari. Tradotto: non si sceglie qualcuno che ha dimostrato di
valere, ma uno con cui si è fatto il liceo, o il compagno di merende del
cugino. I dirigenti delle aziende di Silvio Berlusconi non sono forse
stati in maggioranza suoi compagni di scuola? E non è poi venuta la
volta dei compagni di Pier Silvio (cooptato per eredità)? Ci sono
sistemi peggiori? Forse sì: il presidente Moratti affidò la panchina
dell'Inter a Orrico dopo averlo sottoposto a prova grafologica e
Gabriella Spada, moglie del fondatore della Giacomelli Sport, non si
fidava di nessuno che non fosse stato approvato dalla cartomante (poi
Orrico fu esonerato e la Giacomelli ha fatto crac)."

"l'impresa italiana che riassume tutte queste condizioni, struttura familistica,
management maschile, scelto nel cortile di casa e con basso livello
culturale, che risultato otteniamo? Parmalat. Otteniamo il più grosso
crac made in Italy degli ultimi anni. Otteniamo un'azienda gestita da
Calisto Tanzi come un padre padrone. Dove entravano figli e nipoti con
cariche non commisurate alle capacità. Dove a parte due donne
(ovviamente una figlia e una nipote) tutti i dirigenti erano maschi."

"che cosa fa un manager? Dei 121 a cui è stata "rubata l'agenda" questo sappiamo:
lavorano in media 48 ore alla settimana. Ogni giorno svolgono 7 diversi
tipi di attività. Quali? Metà del tempo lo spendono in "riunioni". Il
14% soli alla scrivania. Il 12% in viaggi. Nel restante 25% telefonano,
partecipano a videoconferenze, pranzi di lavoro, eventi speciali. Chi
incontrano? Questa può apparire una sorpresa. Principalmente consulenti
esterni all'azienda. Piuttosto che i capi divisione interni vedono
persone che ruotano in altre orbite. A seguire: clienti, investitori,
banche, politici, fornitori. Come si spiega? Perché un amministratore
delegato passa più tempo con un faccendiere, un ministro, un banchiere
che con il direttore marketing o il capo del personale della propria
azienda?"

E' chiaro che in Italia la cultura non serve. Laurea con lode? A che serve, se perfino i mangaer sono scelti tra parenti o amici di lunga data. Il lavoro del manager si configura come un lavoro da PR, utile per stabilire inciuci politici, e poi inutile per il fatturato dell'azienda dato che gli altri ci hanno superato. In tutto e per tutto. Cerchiamo ancora di difendere il Made in Italy? e cos'è il Made in Italy? La solito bottiglia di vino, la solita fetta di formaggio, la solito passata di pomodoro. Il futuro è nanotecnologia, tecnologia delle comunicazioni, nuovi tipi di impianti energetici, biotecnologie, ecc... In Italia niente di tutto questo, ancora vino, formaggi, pasta e pomodori. Tempo fa facevamo qualche lavatrice e frigorifero, ma adesso ci sono i cinesi. E Tanzi usava tutti i soldi dell'azienda per pagare tangenti. Poi voleva vendere nuovi tipi di latte, ma con il latte non puoi inventarti più di tanto. Il latte è latte. Se ci fosse la banda larga in Italia, non ci sarebbe più il problema del digitale, visto che si potrebbe usare internet per trasmettere i programmi televisisvi. Si trasforma il canone RAI in un abbonamento per la banda larga è il gioco è fatto. Invece no, bisogna creare confusione tra televisori, decoder e quant'altro. quindi è giusto chiudere le scuole e le università. A che serve farsi un cultura in un paese arretrato tecnologicamente? Comunque anche il mito del Made in Italy finirà presto, visto che i cinesi che stanno in Italia producono le nostre stesse cose a prezzi più bassi. E con la crisi attuale sarà impossibile, per i pochi lavoratori italiani, reggere alla loro concorrenza. Però, non si sa come, la Cina continua a creare nuove università. Non ha forse mandato un astronauta nello spazio? Non penso basti il diploma di geometra per progettare un volo spaziale.

venerdì 13 novembre 2009

Qualcosa di nuovo...

Mentre stiamo raggiungendo il 10% di disoccupati (nel 2010 del 10,7%), mentre ogni giorno diverse aziende chiudono, forse semplicemente perchè nessuno dice loro che la crisi è passata, mentre un sacco di persone sotto i 35 anni rimangono senza lavoro (e chissà quanti figli stanno pensando di fare), ecco che Mister Big sta pensando a come risolvere l'Unico Vero problema: i processi a suo carico. Chiamateli come volete, processi brevi, immunità ecc. ecc., il vero problema per Mister Big non è il malessere e il malumore degli italiani (la crisi è passata, no? Il premier gode del consenso del 68% degli italiani, no?) a costituire l'obiettivo (e il senso) del suo lavoro, bensì come uscirne da processini e processoni. Anche Andreotti è stato processato più volte, ma non mi sembra che abbia dedicato tutte le sue energie per farsi leggi ad personam. Quindi? Quindi, forse, è meglio mettere qualche annuncio sui giornali del tipo "A.A.A. cercasi nuovo premier che finalmente faccia qualcosa di utile e, soprattutto, sappia comandare, senza dovere regalare il Piemonte e il Veneto a tipi come Bossi sennò tutto va a remengo e senza esser costretto a trovare il modo di piazzare ragazzine sennò vanno a spifferare ai 4 venti la natura della loro relazione con il premier". Pure la moglie s'è stancata di Mister Big. E gli italiani? Fanno di tutto per complicarsi la vita. Anche il Papa si preoccupa. Se gli italiani non fanno figli e continuano ad entrare extra-comunitari di altre religioni, tra qualche anno vedremo a Roma una moschea con una cupola più grande di quella del Vaticano. Ci penserà Bossi, allora, ma come? Con l'eterna favola del Federalismo? E intanto Maroni si incavola, perchè vuole più soldi per i poliziotti, la Prestigiacomo pure per la difesa del territorio. Bondi e la Carfagna stanno zitti, visto di che pasta son fatti, e infatti a loro Tremonti ha tolto i soldi. Brunetta s'inventa una cretinata al giorno e intanto le Iene fanno vedere come, tornelli o no, la gente fa sempre il comodo suo, entrando e uscendo quando le pare. Quindi? Quindi, forse, qualcuno (si spera) si darà da fare, nel bene o nel male, per smuovere le acque. Nel bene o nel male. Comunque così non si può più andare avanti.