venerdì 29 maggio 2009

Il mito della destra che lavora

Tempo fa, una persona, per qualificarsi come uno che si da da fare, si era definito come "uno di destra", anche se poi il suo orientamento politico era un altro. Da molto tempo, credo, nell'immaginario collettivo si è fissato il concetto che "essere di sinistra" significa perdersi in chiacchiere. I comunisti non fanno altro, come qualcuno avrà avuto modo di vedere nelle fasi acute della contestazione, che indire riunioni, discussioni, stampare pubblicazioni e giornaletti. Il massimo dell'azione è sfilare in qualche corteo di protesta. Quelli di destra, invece parlano poco e fanno molto. Magari non si è molto d'accordo sulle loro impostazioni ideologiche, ma qualcosa fanno. Per cui, molti italiani hanno preferito dare il loro voto a destra con la convinzione che almeno qualcosa cambi in Italia. Se qualcuno ascolta Mister B, sente parole come "abbiamo fatto...", "tra un pò faremo..." "siamo intervenuti...". La spazzatura a Napoli? E' arrivato Mister B e d'incanto è scomparsa. Peccato, però, che in campagna continuino i roghi (poco pubblicizzati dai media) della spazzatura con relativa produzione di diossina. In Abruzzo l'intervento dello stato è stato tempestivo e tra un pò si ricustruiranno le case. Quando? A settembre? Adesso si sente per Novembre. Non sarà forse Novembre del 2010? Gli italiani muoiono di fame? Ecco la Social Card finanziata (in parte, relativamente piccola) con i soldi prelevati dai cosiddetti "conti correnti dormienti", ossia quei conti correnti che non vengono movimentati da anni. Speriamo che qualcuno non abbia aperto quei conti pensando, in futuro, di dare qualche soldo ai propri nipotini. Comunque, apprentmente, e con la complicità dei media, sembra che il governo di Mister B sia un tipico governo di destra ossia un governo del fare. Domanda: perchè confindustria prima e bankitalia adesso si lamentano per la mancanza di riforme? La Marcegaglia chiede a Mister B, anche in grazia del suo forte consenso degli italiani, di fare qualcosa di più contro la crisi; Draghi afferma che sono necessarie riforme. Devo dire che sia l'uno che l'altro, secondo me, non fanno molto, da parte loro, per risolvere il problema della crisi. Però sono altri punti di vista che sicuramente devono essere considerati. E il cittadino italiano? Qual'è il suo punto di vista. Qualcuno conosce il punto di vista del tipico Signor Rossi? Forse è troppo impegnato a far quadrare i bilanci con la cassa integrazione, oppure non sa a che scuola mandare il figlio perchè vede edifici fatiscenti e insegnanti che non hanno la carta per stampare le pagelle. Oppure scopre che sono aumentati i ticket dei farmaci, che deve pagare un sacco di soldi per farsi una radiografia in tempi accettabili. O, anche, che il treno che prende per andare a lavoro è sempre in ritardo, o si rompe, e che se va in vacanza su un traghetto c'è il rischio di naufragio come è quasi successo alla nave traghetto Florio. Per non parlare dei voli aerei. Deve per forza prendere la macchina e viaggiare su strade distrutte perchè il comune è pieno di debiti e non ha i soldi per mettere un pò d'asfalto. Questi sono solo alcuni dei problemi che deve affrontare il cittadino italiano. Ma ora il peggio è passato e bisogna solo pensare al miglioramento. Un buon segno di ottimismo è ricominciare a spendere soldi, magari facendoseli prestare da qualche società finanziaria e quindi indebitandosi fino a un palmo sopra la testa. Mentre qualcun altro si prende un bel pò di soldi dalle sue società e se li mette al sicuro in qualche paradiso fiscale.

Esistono due tipi di fare: 1. il "fare vero" che consiste in fatti e conti economici i cui risultati sono visibili agli occhi di tutti e il 2. "fare finto" che consiste nel creare un pò di fumo per dare l'idea che ci sia l'arrosto, mentre in realtà non c'è niente. Il fare finto ricorre anche ad altri tipi di strategie: creare tanto rumore per nulla (vedi il caso Noemi) oppure nascondere o minimizzare i fatti che contrastano il fare finto come il fatto che i poliziotti hanno deciso di scioperare perchè non vengono loro pagati gli straordinari o che in una scuola di Livorno è caduto il controsoffitto come è successo in quella di Rivoli (per fortuna, questa volta, non ci sono stati ragazzi morti). Se poi qualche problema, bene o male, riesce ad emergere nonostante tutti i meccanismi di difesa approntati per impedire che il fatto venga pubblicizzato, allora si attiva il processo di annichilazione di chi fa emergere il problema. Un bell'esempio recente è l'accusa della Gelmini contro i presidi delle scuole del Lazio, che chiedevano ai genitori i soldi per comprare la carta e pagare le bollette. La risposta è stata: "Se i presidi non sanno fare il loro lavoro, vadano a casa". Una risposta un pò pericolosa, perchè qualcuno potrebbe chiedersi: e il ministro che fa? Altri ministri che costituiscono esempi di finto fare sono Alfano, Brunetta e Maroni. I Tribunali sono al collasso perchè mancano segretari e computer. Alfano che fa? Anche nella PA manca personale, risorse tecnologiche, edifici fatiscenti. Brunetta che fa? Nelle strade continuano gli stupri, le rapine nelle tabaccherie e nelle farmacie, gli accoltellamenti negli stadi. Maroni che fa? Alfano se la piglia con i magistrati che vogliono diventare celebri, Brunetta con i fannulloni della PA, Maroni con i negri sui barconi e Gelmini con i presidi che non sanno lavorare. La politica dal finto fare non è destinata a durare a lungo, perchè, come si dice, tutti i nodi vengono al pettine. Però le tasse son vere. Perchè non pagare il finto fare con finte tasse?

lunedì 25 maggio 2009

Il fallimento leghista

Mentre Mister B si lamenta della sporcizia delle città italiane, che hanno i bilanci pieni di debiti a causa dei derivati, e si pensa, come buona soluzione ad arrestare la gente che butta un mozzicone per strada, mi viene in mente la seguente domanda: "La Lega a cosa serve?". A parte tuonare e lanciare saette contro gli stranieri, o veder Castelli presente un giorni si a l'altro pure ad un programma televisivo (un bellissimo esempio di settentrionale compeltamente dedito al lavoro), non riesco a capire quale significato abbia ancora la lega. Dobbiamo tornare al 1992, in piena era Tagentopoli. La Lega Nord ottiene un grande successo elettorale. I vecchi partiti (PSI, e DC) sono in crisi perchè appaiono finalmente per quello che sono: una nomenklatura di corrotti e corruttori. E' chiaro per tutti che quasi nessuno si preoccupa dell'interesse del paese che necessita di immediate riforme. Non solo. Nel momento di massima crisi dei vecchi partiti, la mafia, sotto la guida di Totò Riina fa esplodere bombe un pò dappertutto. L'indebolimento della vecchia nomenklatura è un problema anche per la mafia, che priva di un chiaro referente politico e timorosa che il cambiamento politico induca i vecchi politici a tagliar ei ponti con loro, cerca, ovviamente con il suo linguaggio fatto di violenza e morte, di indurre i vecchi referenti a mantenere i vecchi accordi. Non a caso, il 12 Marzo 1992 viene ammazzato a Palermo Salvo Lima, il referente di Andreotti per i bosso mafiosi.m In questa situazione di caos succedono due cose. Una avrebbe potuto portare a grandi riforme per il paese, e magari alla nascita di una nuova forma di stato repubblicano. L'altra, invece, avrebbe portato ad un peggioramento della forma dello stato. La prima strada, pur con tutti i suoi difetti, è stata intrapresa dalla Lega Nord. Nonostante gli evidenti limiti di natura culturale dei leader della Lega (non dimentichiamo il concetto di Padania che non ha alcun senso storico e culturale), tuttavia la Lega è stata voluta dal popolo italiano, o meglio, da una parte del poplo italiano, abitante soprattutto nelle regioni del nord Italia. Perchè questa gente ha deciso di votare Lega? Perchè indignata dalle ruberie dei politici del PSI e della DC, decidono di dare spazio a nuove forze politiche. Tra tutte, emerge la Lega con il suo slogan: "Roma Ladrona". Roma, ossia la classe dirigente politica italiana, esercita un potere autoritario e dispone a suo piacimento delle risorse dello stato, derivante dalle tasse pagate dai lavoratori italiani. Occorre, quindi, una nuova forma politica, ma, soprattutto, basta regalare i soldi delle tasse ai politici, che le usano per pagarsi i voti, invece di creare e migliorare i servizi al cittadino. Nel 1996 le tendenze autonomiste e indipendentiste della Lega raggiungono il massimo. Non solo si parla di un nuovo stato, detto Padania, ma nella sede leghista di via Bellerio a Milano, il 18 settembre 1996 si ha uno scontro tra la polizia di stato e alcuni militanti leghisti. E' un quell'occasione che l'attuale Ministro dell'Interno Roberto Maroni viene accusato di resistenza a pubblico ufficiale (ha morso il polpaccio a un poliziotto). La polizia venne mandata nella sede leghista in seguito alle indagini del Procuratore di Verona Guido Papalia, che ravvisò nella condotta dei militanti leghisti il reato di attentato contro l'unità dello stato, stabilito dal codice Rocco. E' interssante notare come nello stesso momento, in Italia si sia presentata una nuova forza politca, che è quella che ha dato origine all'altro percorso politico. Questa nuova forza politica è Forza Italia, il partito fondato in quattro a quattr'otto da Mister B. Sarebbe utile descrivere la fasi che hanno portato alla nascita di Forza Italia, ma questo sarà l'argomento di una prossima discussione. Comunque, Forza Italia non nasce per caso. Qualcuno sente la necessità di un nuovo partito in grado di annullare gli effetti secessionisti della lega. Soprattutto, il nuovo partito deve concentrare di nuovo il voto degli italiani che votavano prima PSI e DC e degli italiani del sud Italia. Forza Italia riesce ad imporsi nel 1994. Una martellante campagnia pubblicitaria tramite spot televisivi riesce nell'intento di dare a Forza Italia la maggioranza di voti. La Lega, assieme ad Alleanza Nazionale di Fini e al CCD, che è uno tra i tanti partitini residui della ex DC, si allea con Forza Italia creando il Polo della Libertà. Un grande vanto del centrodestra è di apparire come una coalizione compatta rispetto alla coalizione di centrosinistra. Ma nei primi tempi non fu proprio così. Dato che il primo governo Berlusconi fu affossato dopo pochi mesi proprio dalla lega. Sicuramente in quel periodo il rapporto tra le due forse politiche non fu tanto idilliaco, e i motivi sono chiari: l'obiettivo di Mister B è quanto c'è di più opposto a quello della Lega. Se la Lega rappresenta una forza centrifuga, Forza Italia e Alleanza Nazionale, adesso unito nel Popolo delle Libertà, sono forse centripete. La Lega è per la creazione di uno stato federale, il Popolo dell Libertà per uno stato centralista. Il progetto politico della Lega sarebbe il progetto migliore, rispetto a quello del Popolo delle Libertà, se non fosse per un unico, semplicissimo ed eevidente motivo: in un paese con amministrazione decentralizzata è più facile per il cittadino individuare il malfunzionamento nell'amministrazione pubblica. Semplice: basta fare un confronto con gli altri. Come mai a Milano gli ospedali sono puliti e funzionanti e a Catanzaro sono sporchi e inefficienti? Di chi è la colpa? Se l'ospedale di Catanzaro è retto dalla Regione Calabria, si va in mille, diecimila, centomila di fronte al palazzo della regione e si dice ai membri delle giunta di dimettersi. Quelli della giunta che fanno? Chiamano l'esercito italiano per difendersi? Non credo proprio. Il discorso cambia se le cose sono tutte gestite da una fantomatico centro, di cui il cittadino non sa nulla e, soprattutto, non ha modo di giudicarne l'operato, il modo con cui gestisce le sue tasse. E proprio le tasse sono il punto dolente per lo stato federale. E' chiaro che in uno stato federale, le tasse non possono più andare a Roma. Al limite una piccola parte va Roma, dove si amministrano le funzioni pubbliche rimanenti, quelle che non possono essere gestite dalle singole regioni (come ad esempio la difesa del territorio). Quanti uffici dovranno essere chiusi a Roma, per questo? Probabilmente migliaia di persone dell'amministrazione pubblica nei vari ministeri di Roma sarebbero licenziate in seguito alla nascita di uno stato federale. Tuttavia, credo che l'ostacolo più grande alla nascita di uno stato federale sia il controllo dei cittadini da parte dei poteri politici ed economici. Abbiamo detto che la crisi della vecchia nomenklatura ha messo in crisi anche la mafia. La mafia sarebbe in grado di esistere in uno stato federale? Penso di no, se le leggi che valgono in una regione non valgono nell'altra. Ad esempio, magari in Sicilia si fanno condoni a tutti i tipi di abusi edilizi, mentre nel Veneto si potrebbe procedere al sequestro a all'abbattimento. E' più difficile corrompere cento governi che uno solo. Lo stesso ragionamento vale anche a chi detiene il potere politico ed economico: una cosa è controllare uno stato centralizzato, in cui basta mettere pochi uomini fedeli al posto giusto per il controllo dell'intero sistema, una cosa è controllare cento diversi sistemi di governo, presenti in uno stato federalista. La Lega avrebbe potuto mettere in crisi un sistema centralista, ma non l'ha fatto, perchè? Difficile dirlo. Magari è solo una questione economica. Per mandare avanti un partito ci vogliono molti soldi e se devi farti aiutare da quei poteri che sono contro il federalismo, allora... Rimane il problema che la strada si è interrotta e che non ha più tanto senso, ora come ora, la sopravvivenza del partito leghista.

sabato 23 maggio 2009

Perchè la crisi non è visibile

Mentre negli Stati Uniti la crisi è visibilissima, dato che ci sono migliaia di persone che hanno perso il lavoro e sono rmaste sulla strada, in Italia la crisi, ora come ora, non è molto evidente. Perchè? Il motivo è che, sostanzialmente, in Italia una congiuntura di situazione ha fatto in modo che la crisi non si abbattesse come una scure così come è avvenuto nelgi Stati Uniti. Riassumiamoli brevemente:
1. Gli ammortizzatori sociali: a differenza degli USA, in Italia chi perde il posto di lavoro gode della cass aintegrazione. Bisogna sapere quanto dureranno questi ammortizzatori. Oltre alla cassa integrazione, lo stato paga le cure sanitarie, la scuola e le pensioni. Per quanto tempo ancora?
2. I genitori italiani. Ebbene si. senza le pensioni di babbo e mamma i giovani italiani con contratti a termine e lavori precari sono costretti a chiedere a 40 anni ancora aiuto ai genitori, mentre 20 anni fa a 20 anni uno già aveva un lavoro sicuro e una casa. Meno male che i genitori italiani fanno pochi figli. Usare la pensione per aituare 10 figli diventa duro.
3. L'evasione fiscale. Molti italiani, soprattutto che lavora autonomamente, si inventa i bilanci per apparire poveracci e pagare meno tasse. Questa è una storia vecchia, ma dato che Mister B è il primo che cerca di evadere le tasse, allora... Anche i condoni sono da considerare come sostegno contro la crisi.
4. Il lavoro nero. Molta gente, soprattuto nel sud Italia e gli extracomunitari lavorano in nero. Questo è una manna per le imprese che mantengono bassi i costi. Un pò meno per il lavoratori che, quando sarano vecchi, non avranno uno straccio di pensione.
5. Il lavoro interinale. Se uno ha un lavoro che dura tre mesi, rinnovabile per altri tre mesi, è un disoccupato oppure un lavoratore? Sicuramente rientra nel gruppo dei lavoratori. Tuttavia se il contratto non gli viene rinnovato, non puù chiedere il sussidio di disoccupazione. La disoccupazione è un diritto per chi ha un lavoro a lungo termine e poi, per vari motivi, perde il posto. Con i contratti a termine o a progetto, se uno perde il posto perde tutto. Bella cosa. Se i disoccupati si contano in base alle richieste dei sussidi di disoccupazione, è chiaro che il dato non sarà verosimile.
6. I pagamenti rateizzati. A differenza degli USA, in cui le banche concedevano mutui anche ai poveracci, indipendentemente dal fatto che avessero uno stipendio tale da permettersi di pagare le rate mensili, in Italia le banche sono state più accorte e stanno bene attente a concedere il mutuo a chi ha uno stipendio fisso mensile. Nonostante questo, al gente compra a rate e chissà quanti soldi deve spedere al mese in rate, oltre che in bollette, tasse sull'acua e sui rifiuti ecc... E' vero che con le rate gli acquisti diventano più facili, anche se poi si finisce sempre per pagare di più che con i contanti.
7. La disinformazione o la non-informazione. Non solo bisogna diffondere lo slogan: "La crisi è passata" ma bisogna evitare di raccontare quello che sta realmente avvenendo in Italia. Nonostante tutto, gli italiani riescono a percepire che il problema maggiore è la predita dei posti di lavoro. Non riescono ancor a percepire che è imminente la chiusura di scuole, ospedali, tribunali, carceri, università, caserme poichè lo stato non ha più soldi, a causa del debito pubblico, per finanziare l'amministrazione pubblica. Ovviamente i politici staranno ben attenti a ridursi gli stipendi. In questo caso, con quali soldi gli italiani si pagheranno l'istruzione, le cure sanitarie, la pensione?

Tutto questo serve e ritardare o attenuare le percezione della crisi. Se ci soffero dei politici matematici, sarebbero al lavoro pe cercare di trovare una soluzione ai problemi. Invece meglio la disinformazione per prendere tempo e procurasi un salvagente. Questa strategia porterà inevitabilmente al conflitto sociale. In questo momento chi comanda in Italia deve afforntare il seguente dilemma (che sicuramente sta affrontando Tremonti): debito pubblico, quindi tagli allo stato sociale, o mantenimento della garanzie sociali ai cittadini? Obama ha scelto la seconda opzione. E in Italia? Forse è meglio premunirsi comprando casco, tuta mimetica e fucile.

Qualcuno cacci i soldi

Le previsioni funeste purtroppo si stanno realizzando. L'enorme crescita del debito pubblico esige le sue vitime sacrificali. In questo caso a pagare per primi sono i giovani dato che le scuole stanno fallendo. In Lazio le scuole chiedono soldi ai genitori per poter andare avanti. Non solo mancano i soldi per comprare carta e penna, ma mancano i soldi per pagare eventuali supplenze o addirittura le visite fiscali imposte dal ministro Brunetta. Intanto bisogna ricordare che l'attuale provvedimento aveva fatto varare non poco tempo fa un decreto per finanziare anche le scuole private. Si ritorna alla storia di Freud dei contadini e del cavallo. I contandini di un piccolo paese, che possedvano un cavallo per arare il campo, decidono, un giorno, di ridurre progressivamente la razioni di cibo. Quindi il giorno dopo danno al cavallo metà del cibo del giorno prima; il giorno dopo metà della metà e così via, fino ad arrivare a non dargli niente da mangiare. Dopo un pò di tempo i contadini trovano il cavallo morto in mezzo al campo e nessuno riusciva a capirne il motivo. La stessa cosa accade agli italiani. La scuola in crisi? E come mai? Forse i media come le tv e le più grandi testate giornalistiche fanno dei reportage giornalistici per INFORMARE il cittadino sulle vere cause del fallimento della scuola pubblica? C'è qualcuno che sa come vengono veramente gestiti i soldi delle stato? C'è qualcuno che sa dove vanno a finire i soldi della tasse? Il cittadino italiano, che è molto intelligente, dovrebbe aver capito che solo lo stato può difendere i suoi diritti ha bisogno di soldi. Se lo stato va in bancarotta, i diritti del cittadino che sono diritto all'istruzione, alla salute, alla giustizia ecc... scompaiono. Devo far studiare mio figlio ma devo pagare una retta annuale di 30.000 euro. Devo farmi operare di appendicite, ma devo pagare 100.000 euro per l'operazione. Devo fare causa a Tizio, ma devo pagare 50.000 euro ai giudici. E tutto questo perchè lo stato non ha più soldi, o meglio, i soldi li ha ma deve usarli solo per pagare i debiti. Gli italiano pensano che Mister B sia un uomo di polso, l'unico in grado di comandare in Italia? Ma secondo voi, Mister B, quando decide una cosa, la decide perchè effettivamente ha degli ideali, degli obiettivi nell'interesse degli italiani, oppure, invece, ascolta quello che gli dice Tremonti per sapere cosa deve fare? Tremonti, in realtà, non è altro che un ragioniere. Come il proprietario di una ditta chiede al proprio ragioniere se ci sono soldi in cassa per assumere nuovi operai o per comprare nuovi macchinari, così Mister B fa con Tremonti. Non ci sono soldi, e allora facciamo fallire la scuola pubblica o la pubblica amministrazione. Riduciamo il personale nella polizia e nei carabinieri. Per cui se la scuola deve andare avanti deve chiedere l'elemosina ai genitori e se la gente vuole sentirsi più sicura deve organizzare da sola le ronde. Ma le tasse, allora, che le paghiamo a fare? Per mantenere stipendi alti a deputati e ministri che non sanno che pesci pigliare per far funzionare questo paese? Abbiano una classe dirigente che continua a far ingoiare merda al cittadino italiano. Ma ormai il palato degli italiano è stato talmente adulterato da non rendersi conto che ormai sta ingoiando cacca.In altri termini, la disinformazione è talmente grande, che l'italiano non sa quello che gli sta capitando attorno. E alla fine si stupirà del disastro, così come si stupirono i contadini della morte del cavallo.

giovedì 21 maggio 2009

Italia in crisi (5)

Ci sono alcuni segnali che indicano che, come al solito, il pifferaio di Hamelin ci sta conducendo verso un burrone. Il primo segnale è il confronto tra il caso Mills e e lo scandalo dei rimborsi spese in Ighilterra, che ha costretto il portavoce della camera Michael Martin a dimettersi. Una "gola profonda" per 170 mila sterline, mi sembra, ha venduto al Daily Telegraph documenti comprovanti che i parlamentari inglesi usavano i soldi della tasse per comprarsi case o rimborsare vacanze ecc... Il Popolo inglese (qui uso la prima lettera maiuscola, per dimostrare che i cittadini inglesi hanno una loro dignità) ha fatto il seguente ragionamento: "Ma con la crisi che c'è e la disoccupazione galoppante, con gente che non sa nemmeno come comprarsi da mangiare, possibile che i nostri politici debbano godere di un trattamento speciale. Perchè devono considerarsi più uguali di altri?". Bella domanda, a cui hanno fatto seguito proteste ed indignazione. Quindi le dovute dimissioni di Martin. Probabilmente, in futuro, quei parlamentari non verranno più votati. Il popolo italiano (e qui è doverosa la minuscola) non si indigna per la storia di Mills. Anzi. si indigna qualcun altro, che a questo punto tira fuori la tiritera del complotto politico. Peccato che un giudice, in Italia, il bel paese dove per essere condannati definitivamente bisogna fare almeno tre processi, non può motivare la sentenza, che è pubblica, solo con le fantasie. Ogni sentenza è scritta su centinaia di pagine perchè bisogna spulciare tutte le prove, le testimonianze, i dati. Ci voglioni mesi per scriverla. Ma il punto più importante è il concetto di puzzle. Come nel più tipico racconto di Conan Doyle, il detective Sherlock Holmes deve essere in grado di connettere tutti i pezzi del puzzle per scoprire la realtà dei fatti e quindi individuare il colpevole. Ora, una persona itelligente può da solo raccogliere i dati e cercare di capire quale scenario permetta di integrare tutti i fatti. Molto probabilmente, lo scenario che riesce ad integrare il maggior numero di fatti è quello più aderente alla realtà. Quale scenario è più aderente alla realtà? Quello di un personaggio politico che le ha provate tutte per mantenere il suo potere economico politico, o quello di una gang di magistrati e oscuri personaggi, invidiosi del potere di una sola persona? Questi invidiosi, tra l'altro, sarebbero tutti di sinistra, ma quale sinistra? Ci sono ancora partiti di sinistra, in parlamento? C'è ancora una partito comunista finanziato dal KGB russo? In un blog precedente citavo la fattoria degli animali di Orwell, dove i maiali al potere davano la colpa di tutto ciò che non funzionava a Palla di Neve, il maiale che era stato scacciato appena dopo la rivoluzione. Palla di Neve era ormai out, come si dice, fuori dal gioco, ma ritornava sempre utile per giustificare di fronte agli altri (il popolino) le scelte dei maiali al potere (il governo). Lo scenario plausibile, nella fattoria degli animali, era che la rivoluzione aveva eliminato una vecchia classe dirigente (l'uomo) per sostituirla con un'altra (il maiale). Lo scenario non plausibile era che esistevano "oscuri" nemici, "sovversivi" che stavano complottando contro la nuova società o, meglio, contro il nuovo governo. Ovviamente gli animali della fattoria credettero alle parole dei maiali e la storia finì come sappiamo.
Altro segnale: il caso Noemi. Chi è realmente Noemi e perchè è tanto legata al premier? Vi ricordate Clinton e la Lewinski? Per anni Clinton fu tormentato per il suo rapporto extraconiugale. L'equazione è semplice: se uno mente alla propria moglie, a maggiore ragione mentirà al paese. Come possiamo fidarci di una persona del genere? Già. Il popolo (sempre con la minuscola) italiano, invece, si limita a considerare il caso come un semplice affare privato. Ma facciamo ora una domanda: se salite su un aereo e vi viene detto all'ultimo minuto che il comandante dell'aereo è un drogato, che fate? Saltate giù dall'aereo e ringraziate la persona che vi ha avvisato per tempo, oppure rimanete sull'aereo e dite al tipo che vi sta avvisando di non importunarvi dato che se il comandante si droga è un suo affare privato. Certamente qualcuno dirà che questo esempio non calzi tanto con il caso Noemi. Ma è normale che un 71enne frequenti una 18enne? A me questo fatto preoccupa e molto.
Altro segnale: confindustria, che, tramite il Presidente Marcecaglia, nonostante il "peggio sia passato", afferma che "le difficoltà non sono finite". Tra i tanti problemi, due preoccupnao la Confindustria: uno è il pericolo di sfaldamento della società italiana, nel senso che ad un certo punto il sistema di norme che regge la società può incepparsi, soprattutto a causa del disagio sociale. Confindustria vorrebbe che i sindacati tenessero più a freno i lavoratori (ma la storia di Rinaldini sembra dimostrare il contrario) e, nello stesso tempo, chiede allo stato di predisporre gli ammortizzatori sociali (la cassa integrazione, per intendersi) ai nuovi disoccupati. Credo che, però, l'interlocutore principale di Confindustria dovrebbero essere le banche e non lo Stato e i sindacati dato che sono le banche a tenere i cordoni della borsa, ora come ora. Un altro problema messo in evidenza da Marcegaglia sono i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese private. La PA non paga le imprese giustificando il fatto che si aumenterebbe il debito pubblico. Ma come è messa veramente, da un punto di vista economico, la PA, alias scuola, università, poste, treni, ospedali?
Infine come ultimo segnale un altro sondaggino, questa volta di Demos, in cui segnalo che la maggior preoccupazione degli elettori italiani è la disoccupazione, a seguire sono criminalità, costo della vita e qualità dei servisi socio-sanitari. Stranamente, le tasse, come preoccupazione, sono diminuite. Anzi no, visto che il cavallo di campagna dell'attuale governo era la diminuzione delle tasse. Ma come la mettiamo allora con il problema criminalità e servizi socio-sanitari? Non è che, forse, diminuendo le tasse, funzionano peggio la polizia, gli ospedali e le scuole? Oppure giustifichiamo di nuovo il tutto innalzando il teorema Brunetta e cioè che nella PA sono tutti fannulloni? Credo che, comunque, per gli tialianai sia ancora inutile preoccuparsi visto che disoccupazione, criminalità costo della vita continueranno ad aumentare e la qualità dei servizi socio-sanitari continuerà a diminuire. Non stiamo forse sforando il tetto di 1800 miliardi di euro di debito pubblico? Non abbiamo una diminuizione di produttività del 23%? La colpa? Dei fannulloni nella PA, dei comunisti mangiabambini, degli immigrati clandestini. Certo che, se il popolo (ancora la minuscola) italiano continua a preferire la musichetta del pifferaio di Hamelin, allora...

domenica 17 maggio 2009

sondaggi

C'è un interessante sondaggio che circola in giro, quello dell'IPSOS commissionato dal sole 24ore. Se qualcuno lo vuole vedere vada al sito http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/asp/visualizza_sondaggio.asp?idsondaggio=3369. Ciò che emerge di interessante da questo sondaggio è che operai, disoccupati e casalinghe preferiscono votare il cetnrodestra, mentre impiegati, giovani e laureati preferiscono votare centrosinistra. Apparentemente, sembrerebbe che il centrosinistra sia in crisi perchè non riesce ad attirare i voti delle fasce più deboli. La spiegazione risiederebbe nel potere mediatico del centrodestra: il possesso di tv e media del leader del centrodestra favorirebbe la tendenza a votare per il centrodestra nelle fasce più umili o con titolo di studio più basso. Tuttavia ci sono anche parecchie persone, che rientrano nella categoria di coloro che svolgono professioni elevate o lavoro autonomo che tendono a votare soprattutto centrodestra. E probabilmente queste persone hanno anche un titolo di studio elevato. Il punto è che il sondaggio poteva essere un pò più articolato, per poter capire quali sono effettivamente i fattori che spingono la gente di diverse professioni e titolo di studio a votare a destra o a sinistra. Sicuramente, le motivazioni non sono uguali per tutti. Proviamo a delinearne alcune possibili.

I lavoratori autonomi sicuramente votano centrodestra per pagare meno tasse. Probabilmente questo vale anche per chi ha uno stipendio elevato. Gli impiegati e gli insegnanti prediligono il centrosinistra a causa della campagna "Brunetta" contro i fannulloni nella pubblica amministrazione e a causa dei continui tagli del governo nel settore pubblico. Gli operai probabilmente votano centrodestra perchè se prima l'esigenza era uno stipendio adeguato, adesso il timore di perdere il posto di lavoro prevale su tutto il resto. Quindi una politica a favore delle imprese dovrebbe tradursi in una poltica per il mantenimento dei posti di lavoro. Vedremo cosa farà la Fiat nei prossimi giorni. Sicuramente se questa fosse la causa, per gli operai i tempi futuri non saranno benevoli, dato che, posto di lavoro o no, le imprese hanno il problema di far quadrare i loro bilanci e soprattutto di pagare i debiti contratti con le banche. Quindi il posto agli operai è un problema secondario. Per gli studenti e i giovani, probabilmente il centrodestra non fa nulla per garantire loro un futuro sicuro, per cui preferiscono ancora votare centro sinistra. Infine arriviamo alle categorie più difficili: pensionati, disoccupati e casalinghe. Perchè questi votano centrodestra, dato che il centrodestra se ne frega di loro? I pensionati forse pensano di mantenere intatte le loro pensioni. Ma se in Italia aumentano i disoccupati, chi darà i soldi all'INPS per pagare le pensioni? O forse i vecchietti pensano veramente che il governo di centrodestra si preoccupi per loro? Più realisticamente, il governo cerca di ridurre le pensioni al minimo trovando il modo, però, di preservare il favore dei vecchietti nei loro confronti. I disoccupati probabilmente credono nella favola che la crisi è alle spalle. Sappiamo tutti che è meglio attaccarsi a qualunque speranza, anche se infondata, piuttosto che cedere alla più cupa disperazione. Infine le casalinghe. Probabilmente per quest'ultime vale la motivazione del potere mediatico del centrodestra. A furia di guardare la De Filippi si sono rimbambite e pensano che in Italia l'unico vero problema è sapere con chi si fidanzerà il tal o la tal tronista.

Il sondaggio dell'IPSOS, indipendetemente dal modo in cui lo si interpreti, evidenzia uno stato di crisi nell'elettorato italiano. Non è più come una volta, in cui i politici potevano far leva su consolidate tradizioni ideologiche di sinistra, cattoliche o liberiste. Non esistono più ideologie, ma malesseri sociali che spingono gli elettori a trovare la via più conveniente per loro. Se l'ideologia riesce, in qualche modo a unificare foze sociali diverse tra loro, l'assenza di un riferimento ideologico spinge ciascun gruppo sociale, anzi ciascun singolo individuo, a votare in base unicamente alla sua convenienza. Quindi la politica diventa marketing: come una ditta che produce una certa merce fa un sondaggio per sapere quanto è gradito ai consumatori il suo prodotto, così ogni partito politico fa un sondaggio per sapere quanto è gradito ai suoi elettori. Ma la capacità di progettare il futuro dell'intera Italia dove va a finire?

venerdì 15 maggio 2009

Italia in crisi (4)

Forse il segno migliore dell'esistenza di una crisi è la ridda di informazioni contrastanti che giungono alle persone. In uno stato in equilibrio, a parte i soliti problemi, non si sentono conferme e poi smentite. Un pò come la storia dell'UFO di Roswell. All'inizio i militari ffermano di aver trovato i resti di un UFO, poi smentiscono e dicono che si trattava di un pallone sonda. Probabilmente è la smentita seguita alla conferma che ha reso il caso Roswell uno dei più studiati e citati dagli ufologi. Il problema è che i dubbi rimangono. Nello steso modo i media italiani da una parte dicono che c'è crisi (operai licenziati, stabilimenti che chiudono, ecc...) dall'altra che la crisi è solo un'apparenza, una condizione psicologica. Anzi, la crisi è passata. E il debito pubblico? Bankitalia conferma che è incrmentato. E il PIL? alcuni giornali confermano che è diminuito di oltre il 4% (che tempo fa indicava crisi nera, roba da mettersi le mani nei capelli). Ed ora? Ora no, sebbene il debito aumenti e il PIL diminuisca, la cose stanno migliorando. Dove? I trasporti (vedi Alitalia) sono al collasso perchè non più sovvenzionati dallo stato. Scuola e Università stanno per chiudere, dato che non si assume più gente, né si danno i soldi per la minima manutenzione degli edifici scolastici. Ed ora? Ora bisogna tagliare nella sanità e nelle pensioni. Bisogna preparare la ricettina indolore per applicare il solito sistema: "Te lo messo in quel posto, ma te ne sei accorto troppo tardi". Le giovani generazioni? Si arrangino e si facciano mantenere, finchè possibile, dai genitori con la pensione minima sociale. Gli immigrati? Mandiamo a casa i clandestini che arrivano con i barconi, ma teniamo gli slavi, che sono quelli che commettono più reati. Ovviamente facciamo un favore ai paesi dell'Europa dell'est che così si liberano di gente indesiderata. Poi se qualche italiano vuole comprarsi una villa in mezzo alla campagna affari suoi. Il punto è proprio questo: gli affari nostri. Chi li cura? Chi li gestisce? Gli italiani si pongono seriamente questo problema? Perchè Marchionne deve parlare con la Merkel riguardo gli stabilimenti Opel? Forse perchè la Merkel si cura degli affari "loro" (tedeschi)? Forse qualcuno comprenderà meglio, in futuro, che gli affari "nostri" del governo italiano non coincidono con gli affari "nostri" del popolo italiano. Il limite maggiore, per il normale cittadino italiano, è che spesso non tiene milioni di euro in qualche paradiso fiscale, per cui se qualcosa va male, qualche soldino in mani sicure ce l'avrà sempre. Basta vedere quello che è successo in Argentina. I normali cittadini argentini hanno scoperto, dall'oggi al domani, che i loro risparmi in banca non esistevano più. E' probabile, però, che qualcuno, che aveva il compito di curare gli affari "loro", invece si sia procurato una cospicua pensioncina mettendo molti soldini in qualche banca di qualche paradiso fiscale. Ma questi sono, ormai, solo affari "suoi".

sabato 9 maggio 2009

Italia in crisi (3)

Nonostante i continui avvisi di un'imminente ripresa economica del pifferaio di Hamelin e un'interpretazione alquanto ridicola della cause della crisi economica (la crisi sarebbe solo il frutto di paure e timori infondati, quindi solo un'impressione psicologica, sempre secondo il pifferaio) dobbiamo prendere atto che in realtà la crisi c'è e che durerà parecchio. Il problema è che nessuno sa quanto è vasta e quanti fattori contribuiscono a questa crisi. Forse possiamo tentare di dare un'interpretazione. E' chiaro che lo sviluppo economico è gestito da pochi potenti gruppi di affari, che grazie alle enormi ricchezze accumulate condizionano lo status politico ad anche tecnologico di intere nazioni. Ad esempio, da anni si parlano di motori automobilistici che con un litro di benzian riescono a fare anche centinaio di km. Come mai non sono sul mercato? Ad esempio, non si potrebbe fare un'auto, in cui invece del solito motore a 4 cilindri, si mette un piccolo motorino, da 50 cc che alimenta una dinamo che produce energia elettrica a sufficienza per far muovere l'auto. Se riesco a far muovere un'auto da 4 quintali con un motorino da 50 cc, quanta benzina si risparmierebbe? Perchè nessuno ci pensa? Forse perchè chi vende il petrolio deve essere sicuro di avere sul mercato qualcuno che gli compri tonnellate di greggio? Sebbene non posiamo avere dati oggettivi, però è chiaro che il mercato dell'auto non è un mercato "libero". Perchè si vendono tanti SUV nonostante il prezzo della benzina sia alto? C'è sicuramente un cartello tra case automobilistche e produttori di petrolio. E i capi politici lo sanno. Ora la Fiat ha acquisito la Crysler, famosa perchè produce SUV, van e macchinoni fino anche a 7000 cc. Dietro questa manovra non ci sta la genialità di Marchionne o l'incapacità dei manger Crysler. Dietro questa manovra ci sta la nuova povertà di milioni di americani che hanno smesso di comprare auto perchè non possono permettersi di pagare il rifornimento. Ecco allora la necessità di auto con motori più piccoli e meno assetati. Non è strategia economica. I gruppi di affari non sanno guardare il futuro. Pensano solo di reagire al presente. Oltre a questo, si aggiunge il problema che i grandi gruppi economici, a causa della loro complessa burocrazia, hanno meno capacità di reagire tempestivamente alle crisi di mercato. Ciò favorisce invece quei gruppi economici (vedi Cina) che, proprio perchè esiste un regime che protegge e garantisce assoluta autonomia alle ditte, riescono a prosperare nonostante, paradossalmente, operino in un regime comunista che, per definizione, è illiberale. Queste ditte, libere da gravami e controlli burocratici, possono subito modificare il loro asset di mercato già prima che la crisi raggiunga il culmine. Ovviamente c'è ancora parecchio lavoro da fare. Il problema dei paesi occidentali è il controllo dell'opinione pubblica, ossia il condizionamento del pensiero umano, in modo da indurre le persone a ritenere conveniente e "figo" l'acquisto di un SUV nonostante, invece, a livello razionale sia una stronzata pazzesca. Nei paesi comunisti questo problema è sentito in misura meno rilevante, dato che i cittadini non hanno molte alternative tra cui scegliere. I cinesi pensano che l'unica strategia vincente per sbaragliare i concorrenti sul mercato sia vendere a prezzi bassi. In realtà, se in america ed europa molte persone diventano povere, anche i cinesi ne risentiranno. Occorre qualcosa di nuovo, nel senso che l'deale sarebbe modificare gli usi e costumi delle persone. Occorrerebbe creare una nuova filosofia di vita che renda più semplice e soprattutto meno inquinante il nostro modo di vivere. Occorre sprecare di meno. Ad esempio:
1. Perchè costruire nuove case e non ristrutturare quelle vecchie? In quasi tutte le città italiane ci sono interi quartieri di case vecchie da ristrutturare e rimettere in vendita.
2. Perchè non sviluppare l'eolico e il solare almeno per l'energia ad uso civile? In questo modo diventiamo più indipendenti dal petrolio, che può essere usato per altri scopi.
3. Perchè non rivedere il settore dei trasporti? costruire aerei, navi, treni, auto meno inquinanti? Le navi mercantili, ad esempio, potrebbero sfruttare energia eolica e solare per muoversi.
Il passaggio dai combustibili fossili alle nergie rinnovabili potrebbe avvenire gradualmente: prima si creano motori ibridi; poi, con lo sviluppo tecnologico nuovi motori che usano solo energia rinnovabile.
Qeusto potrebbe essere una nuova strategia di sviluppo. Chiaramente, però, le vecchie lobby del petrolio continueranno lo stesso ad influire sul sistema dei consumi. A questo punto occorre una nuova coscienza che induca ognuno di noi a cambiare le strategie produttive. Dobbiamo quindi smetterla di ascoltare i pifferai magici.

venerdì 8 maggio 2009

L'infallibilità di Mister B

Prima si diceva che il Papa era infallibile. Adesso molti italiani credono che sia Mister B infallibile. In poche parole uno che sa il fatto suo. Sicuramente conosce bene i suoi interessi. Ma che sappia come condurre le cose, questo lascia un pò perplessi. Di cosa hanno bisogno gli italiani? Quali sono i veri problemi della gente normale? La classe politica italiana si è sempre contraddistinta per la sua corruttibilità e corruzione. Tanzi pensava di fare affari pagando i politici a suon di tangenti. questo modo di fare non è nuovo. Lo faceva anche Mattei, il fondatore dell'ENI. Famosa è rimasta la sua frase: " I partiti sono come taxi: salgo, pago la corsa e scendo." Non conta l'ideologia, non contano i valori, non contano gli ideali. Contano i soldi e gli affari. E se qualcuno vuole fare affari deve corrompere i politici, così come i politici vanno in cerca dell'affarista per ottenere dei vantaggi. Anche Calvi del Banco Ambrosiano dava soldi ai partiti, che li restituivano quando conveniva loro, per ottenere appoggi politici. Forse qualcuno pensa: ma se adesso l'affarista è al potere, non c'è più bisogno, allora, di pagare tangenti. Il problema è che l'affarista non ha ideali e valori, ma pensa solo ai soldi. Magari adesso e così un pò per tutti. Non si sente più l'esigenza di un sitema di valori. L'importante è fare tanti soldi e in poco tempo. Siamo tutti diventati dei Maurizio Corona. Probabile. Peccato che questo ragionamento porti inevitabilmente allo schiavismo. Per fare soldi, occorre trovare l'appoggio di qualcuno che ti dia una buona posizione. Bisogna entrare in un sistema. Non a caso Saviano afferma che i camorristi chiamano la "Camorra" "Il sistema". E' una questiona di sistema. si sa che si farà parte di un ingranaggio più grande. L'unico problema è sapere se si può diventare una ruota grossa che muove tante altre ruote, o rimanere invece una piccola rotella mossa da altre ruote. Ma ruote grosse e rotelle devono muoversi in un certo modo e in armonia tra loro. altrimenti l'ingranaggio s'inceppa. Ma chi da la carica all'ingranaggio? Anche Mister B è una ruota, seppur grossa, dell'ingranaggio. Ma chi lo muove?

venerdì 1 maggio 2009

Tutte le donne del presidente

Ovviamente, dal titolo si capisce che l'argomento di oggi sono le candidature al parlamento europeo proposte da Mister B. Tra i candidati sono state poste molte donne. Voi direte: "Era ora, finalmente. Più spazio al gentil sesso in politica!". Peccato che il curriculum delle candidate di Mister B lasci un pò perplessi. Non voglio stare a descrivere nei dettagli le vicende già ampiamente descritte nei giornali, dell'irritazione della first lady per il fatto che Mister B prediliga andare ai compleani di diciottenni in carriera invece che a quelli dei propri figli. In seguito al botta e risposta Mister B decide di ritirare alcune (non tutte) le sue pupille, e veline, attricette, partecipanti al Grande Fratello ecc... Anche ad un anencefalo risulta chiaro che queste candidature sono una chiara presa in giro degli elettori italiani. Non che le altre forze politiche si siano comportante in modo migliore, ma la spudoratezza raggiunta nel Popolo delle Libertà penso sia arrivata al culmine. Bisogna un po' farsi un esamino di coscienza: "A che pro farsi menare per il naso da Mister B?". Continuo a ribadire la mia convinzione che gli italiani non siano più dei validi cittadini. Il cittadino, in primis, senza che qualcuno lo paghi, si sente responsabile della vita pubblica del suo paese. Non solo controlla che i politici e gli amministratori non sprechino i soldi delle tasse, non creino connivenze con la mafia, non facciano leggi che vanno contro gli elementari diritti di ognuno, ma combatte in prima linea perchè ingiustizie e infamie vengano punite. E' un problema di sistema? Ma il sistema non siamo noi? E allora che fare? Il problema è capire dove si vuole arrivare. Probabilmente, gli italiani negli anni dopo la II° guerra mondiale avevano le idee un pò più chiare. In quegli anni c'era un intero paese da ricostruire e tutti desideravano arrivare ai livelli di vita che Hollywood faceva vedere nei suoi film. Ora le cose sono un pochino cambiate, nel senso che, per la prima volta in Italia, è probabile che le nuove generazioni di italiani possano vivere peggio di quelle precedenti. Di chi è la colpa? Di tutti noi, ovviamente. Non ci rendiamo conto che per cambiare l'andazzo delle cose nel paese, prima di pretendere dagli altri dobbiamo pretendere da noi stessi. Ma ormai è chiaro che preferiamo essere indulgenti con noi stessi , e ciò comporta essere indulgenti anche con chi ha commesso atti illegittimi, comprovati, ma, nonostante questo, dirige lo stesso il destino di un'intera nazione. Perchè stupirsi se poi si vogliono candidare anche veline o attricette?