mercoledì 29 dicembre 2010

Erosione del risparmio

Il problema della terza settimana è ormai diventato un problema noto a tutti: si arriva con fatica alla fine del mese e molte persone hanno già finito i soldi già alla terza setimana dle mese. Secondo Tremonti, invece, le famiglie italiane sono ricche e questo è un bene perchè occorre contare il risparmio delle famiglie italiane assieme al debito pubblico. Il debito pubblico è stato prodotto in tutti questi anni da una classe dirigente corrotta e inetta, mentre il risparmio è il prodotto della fatica e del lavoro delle persone. Tremonti, dopo l'idea dei "conti correnti dormienti", sta già pensando a come far entrare i soldi dei risparmi nel contegio del debito pubblico. Sarebbe come dire: io ho un debito di 50 euro e non ho i soldi con cui pagarli, ma se arrivasse il creditore gli direi di andare a farsi dare i soldi da mio padre che ha lavorato tutta una vita e ha messo da parte, a prezzo di molti sacrifici, qualche soldino. Come giudichereste voi l'atteggiamento di questo figlio? Lo giudichereste, come minimo, come un figlio snaturato e debosciato. E come giudicare, allora, l'atteggiamento di Tremonti, che continua a ribadire che, se lo stato ha i conti in rosso, le famiglie italiane sono ricche perchè hanno risparmiato. Chiaramente se le famiglie italiane hanno risparmiato non è merito di Tremonti. Questa pericolosa ingerenza dello stato inefficiente, incapace e corrotto nel lavoro quotidiano delle famiglie italiane è un grave pericolo. Il risparmio degli italiani è in perciolo, non solo perchè si stanno facendo pesanti tagli alla scuola, all'università, ai trasporti, alla sanità, ecc... ma perchè si sta pensando seriamente di usare i risparmi delle famiglie per compensare il debito pubblico. Ovviamente questa e l'unica possibilità, visto che non ha più sesneo sperare in una ripresa economica. Come combattere lo strapotere cinese, come fornteggiare il costo sempre crescente delle risorse energetiche, come sviluppare un'economia basata sulle nuove tecnologie? Ma l'italiano ha capito cosa sta succedendo? Probabilmente un pò sì, ma non basta, così come non basta limitarsi solo alle lamentele. Bisogna, in qualche modo, pensare realmente ad una stategia diversa, altrimenti è meglio spendere tutti i risparmi subito, così, almeno, possiamo godercela un pò prima del tracollo.

venerdì 10 dicembre 2010

Fini...rai

Dato che siamo entrati nell'era dei tagli e ritagli su tutto (scuola, sanità, trasporti, previdenza ecc...), adesso anche la Rai è nella bufera. Solo poche righe, anche perchè occorre prendere spunto da questo fatto per riflettere su come in Italia si gestiscono le cose. Non è solo una questione di soldi, ma, soprattutto,una questione di gestione. In Italia non si sono mai fatte riforme serie. Una volta istituiti gli enti e le istituzioni, poi, ci si guarda bene da vedere se occorrono riaggiustamenti, modifiche e rimaneggiamenti, perchè, è ovvio, con il passare del tempo le cose cambiano. Anche in Rai, che dai tempi del fscismo ad oggi ha mantenuto una struttura mastodontica. E' chiaro che ai tempi in cui la TV era solo pubblica, non esisteva il problema della concorrenza. Poi arrivarono le TV private, all'inizio tante, che furono poi inglobate nelle reti Mediaset di Berlusconi. Berlusconi, con l'aiuto di molti politici, è riuscito ad ottenre parecchie agevolazioni che gli hanno permesso, alla fine, di succhiare molti soldi derivanti dalla pubblicità alla Rai. La Rai, inoltre, si ostina a far pagare il canone alle famiglie italiane. Non si capisce se il canone è una tassa o un abbonamento. La tassa è obbligatoria, ma l'abbonamento no. In regime di monopolio forse il canone era interpretabile come una sorta di concessione. Lo stato concede alle persone il diritto di vedere la TV. A parte il fatto che non mi sembra democratico far pagare alla gente, che fatica a lavora, dei soldi solo per poter vedere delle immagini in TV. Ma adesso che abbiamo le TV private? Non sarebbe più logico tramutare il canone in un abbonamento? E' chiaro che il limite dell'abbonamento è che è volonario, e che conviene mantenere il canone obbligatorio perchè in tal modo si garantisce un maggior gettito nelle casse della Rai. Si dice che molte famiglie italiane nn paghino il canone. Secondo me, questo è giustificabile, non solo per la qualità delle trasmissioni Rai, ma, soprattutto, perchè non si capisce in cambio di cosa si paghi il canone. In realtà, in cosa si manfesta concretamente il sevizio pubblico? In cosa consiste il servizio per cui è giustificato il canone Rai? I telegiornali li fanno anche le TV private, così come i talk-show, i varietà, le fiction, i telefilm, ecc... Probabilmente, il motivo principale è che se gli italiani pagano il canone, allora la Rai lavora per gli italiani allora chi ha l'ultima parola in Rai non è il manager, ma la popolazione italiana. Ovviamente quest'ultima affermazione è ridicola dato che basta leggere i giornali o ascoltare i telegiornali per sapere come vengono gestite le cose in Rai. Se la crisi significa licenziamenti, blocchi di assunzioni e prepensionamenti in Rai, purtroppo, devo dire, è il male minore. Meglio un canale televisivo in meno che una scuola elementare o un ospedale in meno. D'altronde, nell'era di internet e con sempre più gente che parla inglese, e che può ascoltare i telegiornali della CNN o della BBC, forse il vecchio modello di TV pubblica non ha più alcun senso.

venerdì 3 dicembre 2010

Quando la merda...

"Quando la merda monta in scranno o fa puzza o fa danno", soleva dire mio padre. Purtroppo nell'attuale governo è montata molta merda. Il velo è stato strappato. Anche Wikileaks conferma ciò che si vedeva ma non si aveva il coraggio di affermare. Mister Big si addormenta mentr eparla con i diplomatici dell'ambasciata USA. I telegrammi sostengono che Mister Big fa affari con Putin. Mister Big sostiene che l'ha fatto per l'Italia, ma come la mettiamo con la NATO? Un paese membro della NATO non può essere troppo intimo della Russia, con un Putin che, ricordiamo, è stato capo del KGB. Probabilmente per avere qualche sconto sul gas, magari Mister Big ha fatto a Putin qualche soffiata sulle strategie della NATO, o degli USA in medio-oriente, o di quello che si vuole fare in Iran o in Corea. Mister Big informatore di Putin? Perchè no? Sappiamo tutti come funzionava il KGB.

Ma ci sono parecchi altri problemi. Pompei crolla e Bondi che fa? E la riforma Gelimini, che sostiene di abolire il baronato e di favorire le meritocrazia anche se non è vero? E i continui tagli a scuola, sanità, trasporti, l'eccessivo peso delle tasse sul costo del lavoro mentre si trovano i soldi per comprare caccia bombardieri, per finanziare i partiti e per finanziare i giornali che, ormai, invece che di informazione non fanno altro che insultare e mettere zizzania? E i giovani, a cui sarà più difficile l'accesso all'istruzione superiore grazie ai tagli delle borse di studio a alla creazione della Consap SpA, una società per azioni (quindi privata) che gestirà tutte le borse (o forse è meglio dire prestiti, quindi ulteriori debiti alle famiglie) degli studenti italiani?

Perchè insistere? Cos'è più dignitoso: chiedere l'elemosina e farsi cacciare dai posti in cui non si è desiderati, o prendere una pistola e farsi valere in qualche modo? Il problema è la dignità: se nessuno è più disposto ad ascoltarti quando viene violato un tuo diritto e, quindi, la tua dignità, allora conviene mettersi in moto di persona per far valere i propri diritti. O siamo tutti cagnacci che possono essere bastonati? Ma persino il cagnaccio più sporco alla fine avrò un moto di reazione. Abbiamo meno dignità di un cane randagio?

lunedì 29 novembre 2010

Il popolo dei minchioni

Magari Mister Big si è fatto veramente una risata, dopo le prime rivelazioni su di lui da parte dei maggiori tabloid internazionali (neanche un giornale italiano, tuttavia, ha avuto informazioni di prima mano, forse perchè da noi non c'è libertà di stampa?). E subito a sminuire il contenuto dei messaggi. Mister Big fa i festini? E' un incapace? E che non si sapeva? Da quanto tempo su questo blog si parla del Governo del "finto fare". Mister Big è amicone di Putin e Gheddafi? E che non si sapeva? Si sapeva eccome... eppure... eppure... A parte il fatto che si tratta di telegrammi provenienti dalle ambsciate USA nelle varie parti del mondo, quindi, chiaramente, non si tratta di chissà quali grandi rivelazioni, rapporti o dossier segreti, l'elemento veramente interessante è la possibilità di disporre di un altro punto di vista, quello dei diplomatici americani, per l'appunto, dei fatti che riguardano un pò tutto il mondo e anche l'Italia. Sarà interessante vedere come gli affaristi italiani cercano di salvaguardare i loro interessi nei confronti dei problemi di politica internazionale. A mio modo di vedere, quello che forse ha maggior diritto di ridere è Enrico Mattei, fondatore dell'ENI. Nonostante la sua morte rimanga ancora oggi un mistero, rimane chiaro, invece, il suo programma politico. L'Italia ha sempre avuto da affrontare la debolezza dell'energia. non abbiamo risorse naturali, per cui le dobbiamo importare. I russi possono permettersi il lusso di non fabbricare nulla, visto che hanno gas e petrolio da vendere, così come gli arabi. Noi no. Essere una potenza industriale, senza disporre di energia a buon mercato è un limite. Mattei aveva ben chiaro in mente questo problema, per cui capiva che se l'Italia voleva essere una potenza industriale doveva da sola procurarsi il materiale di cui aveva bisogno senza chiedere il peresso a nessuno. Ed anche oggi siamo nella stessa situazione che esisteva ai tempi di Mattei. Il governo italiano diventa l'"amicone" di Putin e Gheddafi per poter avere vantaggi sull'energia importata. Come Mattei non piaceva alle sette sorelle, così anche Mister Big non piace tanto agli americani di Obama. Invece Fini è l'amicone di Luttwak e, quindi, è più simpatico agli americani. Probabilmente adesso la partita è tra chi è meno simpatico e chi è più simpatico agli americani. Mattei era poco simpatico agli americani e fu sostituito, dopo la sua morte, da Cefis, più simpatico agli americani. La stessa cosa sta avvenendo adesso. Mister Big, meno simpatico agli americani, verrà sostituito da Fini, più simpatico agli americani. Sicuramente, quando cadrà il governo di Berlusconi, dovremo anadare a votare. Come tanti minchioni, oggi come allora, pensiamo che la fatica di andare alle urne serva a cambiare qualcosa, mentre, invece, basta un pò di simpatia da parte degli americani perchè in Italia cambi il leader politico.

martedì 16 novembre 2010

Il re del mondo

Praticamente siamo in crisi. L'Europa sta tremando di nuovo alle possibili crisi di Irlanda e Portogallo. Si scopre, adesso, che deve intervenire la Cina per comprare i titoli di stato dei paesi europei in default (tra cui l'Italia). Il deito publico dell'Italia sta aumentando a dismisura, non solo per gli interessi sui titoli di stato, ma anche per pagare la cassa integrazione dei lavoratori licenziati, mentre le aziende pensano a "delocalizzare" ossia a spostare gli stabilimenti all'estero, dove la manodopera costa meno, i sindacati non esistono e i governi non impongono tasse. Di fronte a tale crisi ogni normale cittadino si apsetterebbe un alacre lavoro della nostra classe dirigente per risolvere i problemi. Invece...

Invece abbiamo un Mister Big che si preoccupa tanto di Ruby, ma poco di quelli che sono rimasti senza lavoro... di un Fini che prima era tanto amicone di Mister Big e ora gli rinfaccia tutto... e di tutta una prosopopea di politicanti che sono sempre in TV, da mane a sera (certo che ne hanno di tempo a disposizione)...

Ma allora chi comanda in Italia? Qualcuno deve pure decidere qualcosa... ritorniamo al cerchio sovrastrutturale? Perchè Irlanda e Portogallo, con un debito pubblico inferiore al nostro sono in crisi conclamata, e l'Italia no? Perchè la Grecia con un debito pubblico lievemente superiore al nostro è andata in crisi e noi no? Perchè noi non siamo ancora usciti dalla zona euro? Chi ha deciso che noi possiamo restare in zona euro? Mister Big, Ruby o Noemi?? Chi è il re del mondo?

In Italia i politici italiani hanno sempre pensato ad una politica improntata sulla convenienza politica. Fino a tangentopoli, l'idea è stata di spendere tanti soldi per sanità, istruzione e pensioni per indurre la gente a votare per i politici al governo (allora tutti DC) e non per quelli di sinistra. Negli anni '70 lo stato emetteva titoli per ottenre liquidità per la spesa pubblica. Chiaramente non si pensava ad aumentare proporzionalmente le tasse, per non incorrere nello sfavore delle persone. Allora si obbligava la Banca d'Italia, maggiormente soggetta alle unlfuenze politiche, a comprare i titoli di stati per finanziare la spesa pubblica. Solo che i soldi erano quelli e quindi, la Banca d'Italia non trovava altro modo che stampare più soldi aumentando così l'inflazione. E' vero che lo stato pagava sanità, istruzione e pensioni, ma nello stesso tempo si riduceva il potere d'acqisto dei salari a causa dell'inflazione. Poi nel 1981 l'inflazione cessa. Tutti dicevano che il merito era del governo Craxi, ma in realtà il vero motivo sta nel fatto che la Banca d'Italia smise di comprare titoli di stato e, quindi, di stampare ulteriore moneta. E' vero che Craxi si inventò la vandita dei BOT ai cittadini. Per invogliare a comprarli, allora i BOT vennero messi all'asta con alti interessi. La stabilizazione dell'inflazione fu un beneficio per i salari, ma lo stato era costretto a stampare sempre più titoli e ad immetterli sul mercato. In questo modo aumentava la percentuale di interessi sul debito. Poi scoppiò tangentopoli e vennero i governi provvisori di D'Amato e Ciampi. La parola Debito pubblico diventa d'uso corrente e i vari governi, vedendo che non si riusciva a stare dietro alla spesa pubblica iniziano a provare a fare qualche taglio e ad inventarsi nuove imposta, soprattutto indirette, per rientrare nelle spese. Ve la ricordate l'ISI (Imposta straordinaria degli immobili) poi divenuta ICI? Ve lo ricordate Goria che si inventava una nuova tassa al giorno? Ve lo ricordate il bollo auto pagate per due volte nello stesso anno? Ma il debito pubblico ha continuato a crescere inesorabilmente. Solo che adesso, i politici italiani non possono più trovare qualcuno che paghi il debito da loro creato. Ergo, occorre aumentare le tasse, tagliare la spesa, ridurre il numero di ospedali, scuole, carceri. Evitiamo, poi, di aumentare le pensioni o di darle alle nuove generazioni che hanno un lavoro precario. Il bello è che la brutta figura la fanno i politici, si di destra che di sinistra, perchè qualsiasi cosa faranno li renderà impopolari.

Occorre, ora più che mai, una nuova figura di politico, che spazzi via queste vecchie figure retoriche che non sanno più che pesci pigliare...

venerdì 29 ottobre 2010

Goodbay Ruby Tuesday

Qualche piccolo sfizio adesso me lo tolgo.

Caso Ruby, sostiene Mister Big: "Nessuno potrà mai farmi cambiare stile di vita, faccio degli sforzi massacranti, nessuno mi puo' impedire di passare ogni tanto qualche serata distensiva. Sui giornali leggo solo balle: non ho regalato auto a nessuno. Ripeto: mi sono adoperato per trovare un affidamento per questa ragazza, mi sembrava in una situazione drammatica."

Caro Silvio,dato che sei tanto di buon cuore, perchè non aiuti anche le persone che hanno messo i seguenti annunci?

1. "vendo rene 110000 euro, per motivi finanziari. sono ragazzo 26 anni, e non ho mai usato droghe, non o bevuto alcool, non fumo e sono perfettamente sano. mail:..."
2. "35 ENNE DI VERONA DISPOSTO ITALIA OD ESTERO A TRASFERIMENTI PER EVENTUALE DONAZIONE RENE LASCIARE CONTATTI CON RECAPITO CELL PER CONTATTO IMMEDIATO ESCLUSIVAMENTE A:.."
3. "UOMO 40ENNE SANO SEPARATO CON FIGLI PERSO IL LAVORO VENDO IL MIO RENE A CHIUNQUE LO VOGLIA 50.000e NON SCHERZI O PERDITE TEMPO SE INTERESSATI SCRIVERE..."

C'è qualche differenza tra queste persone e la bella Ruby?

Caro Silvio, la devi smettere di prenderci per il culo perchè ora hai rotto!

giovedì 28 ottobre 2010

Il lupo e il pelo

Ci risiamo. Dopo Noemi adesso salta fuori Ruby, una ragazza marocchina che dopo esser stata portata in questura per un'accusa di furto si ritrova subito libero perchè da Palazzo Chigi arriva l'ordine di liberarla subito. Motivo? E' la figlia di Mubarak, il presidente egiziano. In realtà non è vero, dato che è scappata da una casa famiglia a Messina, dove stavano anche i suoi genitori. Siamo di nuovo alle comiche. Come si dice, il pupo perde il pelo e non il vizio. Chi, a Palazzo Chigi, era tanto interessato alle sorti di Ruby? Poi ci sono i soliti problemi dovuti alla crisi eonomica con gente che rimane senza lavoro e vive con la cassa integrazione (fino a quando?). Qualcuno scappa con i soldi all'estero e si costruisce bei villozzi ad Antigua (indovinate chi?). E poi ci si continua a stupire della casa di Montecarlo. Come dire, perchè guardi la pagliuzza nell'occhio dell'altro e non ti rendi conto della trave che è nel tuo? In realtà, siamo in un tempo fuor di senso. Siamo allao sbando totale, e questo non farà altro che peggiorare le cose per molti, e a migliorarle per alcuni (sempre i soliti). I politici si rendono conto della crisi e che i soldi stanno diminuendo. Per rimanere ricchi ed esercitare il potere cercano di impossessarsi della banche, da cui farsi dare prestiti che poi cissà quando restituiranno. Ma nelle banche non vengono depositati i risparmi degli italiani? E poi Tremonti sostiene che oltre al debito occorre considerare i risparmi delle famiglie italiane. Ma Tremonti non è quello che si oppone ai paradisi fiscali? E ad Antigua chi ci sta?

Di nuovo sempre la solita domanda: che fare?

Sarebbe bello se, nelle prossime elezioni politiche, tanto volute dai politici del PDL, succedesse qualcosa di significativo. Ma, credo, non avverrà. Troppo poco coraggio e troppi mafiosi in Italia.

venerdì 15 ottobre 2010

Il paese del gambero

Mentre ormai Mister Big ha lo stesso carisma di una mosca fastidiosa, mentre Tremonti fa capire che chi comanda è chi tiene i cordoni della borsa, mentre si moltiplicano protest e disagi in tutt'Ittalia, soprattutto da parte di chi è in cassa integrazione, mentre il presidente dll'INPS dice: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale", mentre le sedi CISL e UIL sono colpite da lanci di uova e vengono imbrattate, mentre il Giornale si appresta a mettere alla berlina il presidente di Confindustria, intanto non si fa niente.

Che fare? (domanda ormai ripetuta tantissime volte)

Comprare un AK-47 e tentare una rivoluzione alla francese o russa?

Sperare di essere invasi da qualche potenza straniera con una classe dirigente più brava (o almeno un pò meno disonesta)?

Oppure continuare a tenere accesa la TV per vederenei soliti talk-show i soliti politici (ma quanto tempo hanno a disposizione pr andare in TV?) dire sempre le solite cose? Per sentirli parlare solo della divisione Berlusconi-Fini o delle liti tra i leader di centrosinistra?

Intanto l'economia va in malora.
Ecco alcune idee per me interessanti:
1. problema della "delocalizzazione": imponiamo una tassa per tutti i prodotti che arrivano dall'estero, mentre i prodotti "made in Italy" non vengono tassati. Se qualcuno, fuori dall'Italia, vuole vendere a prezzi concorrenziali in Italia, è obbligato ad aprire stabilimenti e ad assumere gente in Italia. L'uncio problema è il rischi di "ritorsioni" da parte dei paesi che potrebbero imporre dazi per i prodotti esportati dall'Italia. E' un problema delicato, ma non vedo alternative.
2. sviluppare e favorire aziende che possono ottenere committenze dall'estero. In questo caso, l'unica cosa su cui possiamo competere è l'innovazione tecnologica: più alto è il livello tecnologico, migliore è la qualità. Chiaramente il livello tecnologico dipende dal livello di ricerca.
3. creare aree tipo parchi tecnologici o industriali per favorire l'ingresso in Italia di aziende estere.
4. snellire al massimo il carico burocratico per le aziende.
5. detassare le aziende che investono in Italia e assumono gente.

Tuttavia in Italia questo difficimente si riesce a fare. Primo perchè politici e industriali italiani hanno sempre cercato di evitare ogni forma di concorrenza. Per esempio, se la Renault o la Ford crea stabilimenti in Italia, come la prenderebbe la Fiat? Secondo, l'Italia ha sempre avuto una mentalità da "provincialotti", nel senso che gli italiani fanno fatica a capire cosa succede al di fuori del loro orticello. Come pretendere da dei provincialotti una mentalità più aperta? ergo: rimaniamo con la TV accesa a sentire le solite stupidaggini dei soliti politici.

sabato 2 ottobre 2010

Off-shore

Tralasciando il motivo per cui l'unico argomento di interesse dell'attuale classe dirigente è la casa del congato di Fini a Montecarlo, sebbene sia chiaro che Mister Big sta buttando fango a iosa contro Fini per fargli perdere le prossime elezioni, un particolare interessante è il fatto che la casa di Montecarlo è stata comprata da due società off-shore. Cos'è una società off-shore? E' una società, solitamente aperta in determinati posti come la Svizzera, il Lussemburgo, Santa Lucia, le isole del canale, Vaticano, ecc..., il cui proprietario rimane nell'anonimato grazie all'appoggio del governo del paese che gli ha permesso di aprire la società. Il proprietario ci guadagna nel senso che esporta i suoi soldi per evitare che vengano tassati; lo stato ospitante ci guadagna in quanto importa capitali. Ogni tanto il proprietario ignoto della società usa i soldi per fare importanti acquisti chissà dove, soprattutto per sè e i suoi amici. Il problema di Fini è che Gianfranco Tulliani, se è vero che è il proprietario delle società off-shore, praticamente ha sfruttato l'anonimato garantitogli dalle società per farsi passare come semplice affittuario dell'appartamento a Montecarlo. Invece ne è il proprietario e sembra improbabile che paghi l'affitto a sè stesso ( ameno che non soffra di doppia personalità). Se Fini sapeva dell'inghippo, allora è in malafede, altrimenti passa per uno che s'è fatto menare il naso dal cognato. Comunque, al di là del caso singolo, sarebbe finalmente ora, come dovrebbe avvenire in un paese fatto di gente seria e competente, che in Italia si faccia una legge contro le società off-shore. In che modo?

1. Occorre istituire un albo dei proprietari di società finanziarie in Italia. Se la società è nata all'estero, occorre, in Italia, una persona in carne ed ossa che ne funga da responsabile.
2. In caso di fallimento o di uso illegale dei soldi di tali società, il proprietario o il responsabile pagherà di persona.
3. Società finanziarie senza un chiaro referente nell'albo, ma che, per qualsiasi motivo, hanno determinato introduzione e/o esportazione di moneta in Italia sono da considerarsi illegali e lo stato ha il dovere di confiscarne tutti i capitali.
4. Nel caso in cui una persona ha un'attività lavorativa in Italia (indipendentemente dalla residenza) e possiede società off-shore all'estero, tale persona è tenuta denunciare tali società e a dichiarare quanti soldi stanno in quelle società. Inoltre deve dimostrare da dove vengano i soldi immessi in quelle società. In caso contrario va in galera.
5. Nel caso in cui un'attività (impresa, ente, società) sia stat avviata in Italia con soldi di società off-shore, il responsabile di tale attività va in galera. In altri termini, ogni nuova impresa italiana deve essere finanziata da società i cui proprietari sono iscritti all'albo di cui sopra.

Probabilmente in questo modo l'evasione fiscale e le attività illecite in Italia subirebbero un duro colpo. Peccato che ora siano proprio evasori e mafiosi al comando.

giovedì 22 luglio 2010

Protezionismo vs. Globalizzazione

L'economia capitalita si basa sulla circolazione monetaria. Più moneta gira, più l'economia funziona. E' il contrario dell'economia feudale, o schiavistica dei tempi di Atene e Roma, in cui i soldi (pochi) giravano ma fino ad un certo punto. Molta gente per vivere aveva bisogno della terra con la quale produrre direttamente il cibo necessario. Poi dal Rinascimento dfino ad oggi nascono le banche, in cui i mercanti depositano i soldi e, con la rivoluzione industriale e la catena di montaggio, il capitalismo moderno. Se, agli inizi del capitalismo, l'Europa e poi gli Stati Uniti erano le principali sedi delle industrie capitalistiche, ossia se Europa e Stati Uniti si arricchivano esportando merci, con la fine del blocco sovietico ora il capitalismo ha spostato la produzione nei paesi poveri, in cui manodopera e tasse costano poco. Praticamente il capitalismo moderno produce in posto, trasporta e vende la merce in un altro e accumula i guadagni in un altro posto ancora. Questa è la globalizzazione, che funziona solo per i super-ricchi. Per i poveri, ma anche per i benestanti, non ricchi, che non possono spotarsi in altri posti per produrre, vendere o accumulare, le cose vanno peggio: perdita del lavoro, perchè delocalizzato, perdita dei guadagni per la forte concorrenza dei prodoto dall'estero, perdita dei risparmi per le troppe tasse oppure per i ricavi bassi di titoli e obbligazioni. Che fare? Gli obettivi sono semplici:
1. Riportare i centri produttivi in patria;
2. Rafforzare l'esportazione dei prodotti nostrani;
3. Impedire l'espostazione di capitali monetari all'estero.

Questa è un decisione che va presa a livello politico. In Europa dove la BCE è più forte dei governi locali europei, tale dcisione è difficile da prendere. Ne sanno qualcosa gli inglesi, che gelosi della loro autonomia governativa non vogliono entrare in zona euro. Bisognerebbe ritornare ad un vecchio e sano protezionismo, e aiutare e stimoliare l'imprenditoria locale. Di cose da fare ce ne sono tante. L'Italia ha dato i natali a persone le cui invenzioni hanno completamente modificato il nostro stile di vita (Meucci, Marconi, Fermi, ecc...) e che avrebbero potuto generare nuove imprese e nuove esportazioni. Ma così non è. C'è qualcosa che non funziona nel capitalismo italiano. Nell'epoca dello strapotere di internet si rinuncia alla banda larga e si favorisce il digitale terrestre, tecnica ormai superata. Pensate all possibilità del telelavoro (si delocalizzano i posti di lavoro, avvicinandoli a casa, riducendo così il problema del traffico congestionato nelle grandi città, come, ad esempio, Roma). L'Italia, nonostante sia un paese con grandissime risorse turistiche, ha visto fallire la sua unica compagnia aerea nazionale, l'Alitalia. Com'è possibile? E' possibile se, invece di veri capitalisti, che si percepiscono come ingranaggi di una società, abbiamo capitalisti che fanno come Attila: dove arrivano razzioano tutto quello che c'è da razziare e poi se ne vanno (sempre con adeguato compenso). Vedi manager come Tronchetti Provera per Telecom, gli ex-manager di Alitalia e delle Ferrovie, per non parlare di manager assurdi come Samuele Landi di Eutelia. D'altronde se Luca Luciani, dirigente telecom, è diventato famoso per aver detto che a Waterloo Napoleone aveva vinto... Con questa gente dove si va? Occorrerebbe un "patentino" da Manager, con il quale, oltre ad assicurarci che il manager possieda informazione di base valide (insomma conosca l'italiano, la geografia, la storia, oltrechè l'economia), possiamo anche verificare se il manager è un tipo che ha delle idee e, soprattutto, si veda come un ingranaggio importante della società. Siamo tutti ingranaggi, più o meno grossi, ma alla fine tutti contribuiamo al benessere sociale. Da una parte occorre una classe dirigente che favorisca l'economia interna, riprendendo il protezionismo, dall'altra occorrono dei manager che subiscano le conseguenze di gestioni sbagliate e che sanno di avere un ruolo sociale.

lunedì 12 luglio 2010

L'impunità fatta sostanza

Adesso salta fuori uno scandalo, quello dell'eolico. Nello scandalo riciccia il vecchio faccendiere Flavio Carboni, divenuto famoso per il caso Calvi. Inoltre saltano fuori i nomi di esponenti importanti del PDL. Il nuovo scandalo accentua la frattura Berlusconi-Fini. Da dove nasce l'inchiesta? Dai fondi europei per le energie rinnovabili. L'Italia eroga parecchi soldi per la costruzioni di impianti ad energi rinnovabile, come le pale eoliche. Chi ha il potere applica la solita strategia. all'ombra di tutto e tutti, si piglia i soldi e poi li trasferisce in qualche fondo estero. Per cui i bosso politici e gli imprenditori collusi si fanno dare i soldi, magari ne spendono un pò per far vedere che qualcosa fanno (non è detto che funzioni) e poi via col vento. Chi dovrebbe vigilare su tutto questo? Il governo (AH AH!)? La magistratura? Il fido Tremonti? La Guardia di finanza? Il vigile di Castrovillari? Il mio vicino di casa? Sicuramente non i giornalisti, troppo impegnati a "fare" invece che "dare" le notizie. Che dobbiamo fare? E poi, magari, ci becchiamo qualche sanzione dalla UE. E chi la paga la sanzione? Provate a indovinare. Noi non possiamo vigilare, perchè non siamo liberi di scegliere. Vigilerà il Padreterno, allora. E' tutta una macchinazione, che, alla fine lascia sempre un pò più di sporco e un pò più di povertà, trane per chi, intanto, s'è gonfiato le tasche. Poi sentenza o non sentenza, tra leggi ad personam, depenalizzazioni, prescrizioni abbreviate e triplo grado di giudizio, per non dire della compiacenza di certi giudici. L'unico vero rischio è la brutta figura, ma anche quella scomparirà con la scomparsa delle intercettazioni. Si arriverà, finalmente, all'inculata totalmente indolore.

Indovina chi viene a cena (da Vespa)?

Si fanno tanti discorsi, ma i fatti rimangono quale che sono. Giovedi 8 Luglio di sera c'è stata la famosa cena da Vespa. Ospiti: Berlusconi, Casini, il cardinal Bertone, Draghi, Letta, Geronzi e la figlia di Berlusconi Marina. Esclusi: Fini, Bossi e Bersani. Embè, direte voi. Dato che il PDL continua a farsi vanto del fatto che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani e che, quindi, dovrebbe tener conto soprattutto delle esigenze del popolo italiano, ecco che, invece, si decide l'organizzazione futura del governo italiano a casa di uno. La Lega si è mlto lamentata, e ciò dimostra che non ha voce in capitolo nelle future strategie dirigenziali. Peccato che più del 10% degli italiani del Nord la votino. A casa di Vespa non mancava nessuno di srategicamente rilevante: Chiesa, Banche e Governo. Come bravi compagni di scuola si sono riuniti per fare i compiti di casa e risolvere qualche problemino: come sbattere fuori Fini dal governo e fare un rimpasto, alla faccia di chi ha votato per questo o per quello. Proviamo a metter dentro Casini e capire se possiamo cavarcela con lui. Ai leghisti non diciamo niente perchè da una parte non sarebbero d'accordo, dall'altra non devono avere voce in capitolo. Quindi, se Fini è un rompiballe, Bossi e la Lega sono dei peracottai ai quali possiamo mangiare la pastasciutta in testa. Il più grande escluso di tutti dalla cena è il popolo italiano, che deve sorbirsi un sacco di menzogne a deve pure perdere tempo per andare a votare. Ma vogliamo mettere il sorbetto di casa Vespa di fronte al voto di milioni di italiani? E' un milione di volte più potente il sorbetto di Vespa rispetto a qualsiasi pacco di schede elettorali. Italiani, SVEGLIA!

martedì 6 luglio 2010

Il costo della democrazia

Sicuramente in Italia ci sobo molte persone in grado di fare il Presidente del Cosniglio dei Ministri meglio di Mister B. Io stesso mi metterrei in politica, pur di sostituirlo e sono sicuro che farei un lavoro migliore del suo. L'unica differenza è che non ho i soldi per farmi pubblicità suall tv, sui giornale, nelle strade o offrire pranzi e cene a tutti. Ha ragione Cirino Pomicino: "Bisogna che qualcuni paghi i costi della democrazia". Se solo i ricchi possono andare avanti e proporsi perchè hanno i soldi per farsi pubblicità, allora c'è ben poco da sperare. Beppe Grillo si vanta di essere riuscito a far eleggere persone del Movimento a 5 stelle ad un costo irrisorio. Tuttavia senza una connessione ad internet è difficile venire a conoscenza del programma e dei candidati del movimento. Occorrerebbe una forma più democratica di presentazione dei candidati. Con internet questo si potrebbe fare, ma esiste sempre una forma di esclusione dovuta al fatto che si tratta di una tecnologia che in Italia pochi usano. Rimane poi il problema di garantire la veridicità di ciò che viene messo in rete. Inoltre, il sistema elettorale, che obbliga a scegliere i partiti e non le persone, non favorisce la democratizzazione delle candidature. Alla fine chi ruba e fa parte della "cricca" riesce sempre a stare a galla perchè ha i soldi per comprarsi i voti. Come si può sperare, allora, in un vero ricambio? Tuttavia qualcosa deve cambiare, perchè ormai sono a rischi i risparmi della gente, sono a rischio la scoula, la sanità, le pensioni, è a rischio qualsiasi forma di attività, anche quella del divertimento, dato che bisogna pagarsi tutto. E in una società che non dà occasioni ai giovani e che tratta male gli unici che si adeguano ai lavori umili, come gli extracomunitari, si rischia l'affondamento totale. Bisogna, in qualche modo agire, almeno per riuscire ad accapparrarsi uno dei pochi salvagente rimasti.

venerdì 2 luglio 2010

La canna del gas

Mister B (o il Grande Briccone) se ne sta in Brasile, dove si parla della strana "bionda" che lo accompagna e della festa notturna con sei ballerine. Probabilmente sono solo dettagli (ma quanto tempo ci sta in Brasile il premier?) mentre, sicuramente, la sua visita porterà notevoli vantaggi economici all'Italia. Intanto pensiamo a far pagare di più i pedaggi autostradali. Proporrei, anche, di far pagare i pedaggi per il transito sui ponti, anche quelli che attraversano i rigagnoli, come nel medioevo. Il tg5 continua i suoiservizi sui cani: attenzione a non abbandonarli dato che ora il ministro Brambilla si è attivato per permettere anche a Fido e Miao di andare in vacanza. Tanto riguardo per cani e gatti, ma un pò poco per chi deve lottare per trovare lavoro o riuscire a campare la famiglia tra aumenti del gas, delle autostrade (d'altronde iniziano le vacanze, no?) e di quant'altro. Le regioni sono in guerra perchè non ricevono soldi dallo stato. Il federalismo è sempre più un pasticiaccio incomprensibile. Se ci fosse il federalismo VERO, le regioni otterrebbero direttamente i soldi dalle tasse dei cittadini e non dovrebbero aspettare che il capo del governa glieli conceda. Probabilmente il vero potere consiste nella gestione del debito pubblico, e decidere chi merita di vivere e chi merita di morire. Intanto, però scuole, opsedali, trasporti ecc... stanno andando in malora. Se si va in ospedale bisogna comprarsi i medicinali, se si va a scuola bisogna stere attenti che non ti cada adosso l'edificio oppure bisogna portarsi la carta igienica da casa per andare in bagno. Se vivi in una grande città e ti compri casa a prezzo elevatissimo nella lontana periferia, dove non passano mezzi pubblici, devi poi pagare il pedaggio per fare il pendolare con l'auto. E poi? In altri stati qualcuno avrebbe fatto qualcosa per dire alla classe dirigente di cominicare a lavorare seriamente. Qui ancora niente. Gli unici fatti degni di rilevanza sono la vacanza di Fido e Miao, come preparare una buona bruschetta, e l'incidente di Taricone. Forse da noi evasori fiscali e mafiosi sono più numerosi di quel che pensiamo. D'ora in poi devo stare attento al mio vicino, che potrebbe essere un parente di Riina.

martedì 8 giugno 2010

O così, o pomì

Purtroppo tutte le peggiori previsioni si stanno avverando. Mister B tuona conto l'inchiesta a L'Aquila dicendo che gli uomini della protezione civile rischiano una pallottola se si reca nel capoluogo (deserto) abruzzese; la legge contro le intercettazioni deve essere approvata così com'è e la RAI deve cambiare (via Santoro e la Gabanelli) perchè troppo faziosa. E chi lo ferma più? Almeno, nel "Teorema Gelli" si cercava di salvare le apparenze. Ora anche le apparenze sono inutili. Chi comanda deve far sentire la sua voce. Appunto, chi comanda? Forse è finita l'era del "grande vecchio"? Ora abbiamo l'Europa (leggasi BCE) che dice che in Italia si va tutti in pensione a 65 anni. O è un sostegno morale per chi non ha la forza di assumersi le proprie responsabilità?

Comunque vedremo. Se Mister B fa la voce grossa vuol dire che ha la forza di assumersi le sue responsabilità. Nel Bene e nel Male.

sabato 5 giugno 2010

La babele italiana

Sicuramente la trasmissione "Annozero" ha qualche utlità. Nell'ultima puntata, dov'erano ospiti importanti Tremonti e Bersani, è emerso una dato importanti. Bersani rinfacciava Tremonti di usare un linguaggio troppo filosofico, di fare riferimenti a concetti troppo atratti invece di focalizzare i suoi dscorsi sui reali problemi della gente. Un'osservazione che è stata fatta anche da Beppe Grillo nel suo blog. Memorabile l'intervista a Tremonti in cui, per spiegare le ultime decisioni prese dai governi europei in seguito all'elmergenza creata dalla crisi greca, il ministro ha fatto riferimeno ai videogiochi spiegando che l'eroe, dopo aver distrutto un mostro si è trovato ada affrontare una nuova ed imprevista minaccia.

Mi ricordo che la prima volta che nada negli USA, mi misi a leggere un giornale locale. C'era qualcosa che non mi tornava, poi, rientrato in Italia capii il perchè: nel giornale vi erano articoli in cui si diceva che il tal governatore, il tal sindaco, il tal amministratore ha deciso di pendere una somma X di dollari per fare questa o quella cosa. Negli USA i giornali, anche locali, informano i cittadini sul modo in cui vengono utilizzati i soldi della loro tasse. In Italia no. Anzi, abbiamo disoccupati (l'ultimo dato indica un 30% di disoccupati tra i giovani), persone di mezza età licenziate, precari a cui non verrà rinnvato il contratto, ecc... di cui non si sa nulla. Poi salta di nuovo fuori tangentopopli. Tutto ciò che gira attorno alla protezione civile e fuori controllo, non si sa quanto si è speso per la Maddalena o quanto per L'Aquila. Anzi si sa, si è speso tropo da un parte e poco dall'altra, ma perchè bisogna sempre spettare le indagini di qualcuno per sapere queste cose? Infine, si è creata una nuova cricca di speculatori che sfruttano le loro mizie con gli esponenti del PDL (vedi il caso Scajola) per farsi assegnare appalti e contratti. E i soldi da dove arrivano? Non si usano sempr ei soldi publici? Ma Tremonti non dovrebbe controllare ogni rivolo di spesa del denaro pubblico? Perchè gli hanno impedito di porre sotto il controllo della corte dei conti la spesa della protezione civile?

Ormai siamo arrivati ad un babel italiana: ognuno parla una propria lingua. Tremonti parla la sua (ascolta le sue speculazioni filosofiche), Fini la sua (vedi la sua nuova esigenza di fare commenti), Berlusconi la sua (basta scoltare il suo intervento a Ballarò) e Bossi la sua (le continue battute sul federalismo che non riuscirà mai a fare). Idem per tutti gli altri leader politici, per confindustria e per i sindacati. Consideriamo anche la chiesa come uno che parla ormai soprattutto a se stesso. Tutti parlano ma nessuno ascolta, e tantomeno, in questa situazione, il popolo italiano capisce. I giornali fanno propaganda, i tg nascondo la realtà e si vorrebbe oscurare internet. Ciò crea disordine, e dal disordine all'anarchia il passo è breve.

L'ordine consente il controllo. Ma l'ordine implica l'accettazione delle regole, che devono valere per tutti. Soprattutto, la logica alla base dell'ordine deve essere chiara e trasparente per tutti. Quando Dio si rese conto che gli uomini stavano diventando troppo superbi, decise di confondere le loro lingue. Non potendosi più capire, gli uomini non sapevano più quali regole seguire. Da questo conseguì il disordine e la torre si trasformò in un rudere. In realtà, è la superbia stessa a generare disordine, perchè il superbo parla solo a se stesso a non ascolta gli altri. Come, appunto, sta succedendo ora in Italia.

lunedì 31 maggio 2010

verso il 2012

Probabilmente il 2012 sarà una catastrofe in Italia, non tanto perchè si avvererà la profezia maya, quanto perchè il debito pubblico fuori controllo determinerà un'astensione nell'acquisto dei titoli di stato italiani. Purtroppo, anche la nazione intera non viene più considerata come un debitore affidabile. Nell'attuale economia del debito, in cui, praticamente, ci si limita a prestare denaro sperando che il debitore lo restituisca, ormai la fiducio si sta sempre più riducendo. Ai tempi degli imperatori romani, quando mancavano soldi in casa, si faceva la guerra contro un egno ricco per accaparrarsi il suo tesoro. Questo si è fatto fino ai tempi di Napoleone e anche dopo, probabilmente fino alla seconda guerra mondiale. Ora c'è la globalizzazione e nessuno vuole correre il rischio di un conflitto. Ci sono stati che sembrano minacciare la pace mondiale (Iran, Corea del Nord, ecc...), ma dietro a loro le superpotenze (Cina, Russia, USA, ecc...) fanno di tutto per spegnere i focolai. Dicevo, non conviene a nessuno. Bisognerebbe attivare un'adeguata strategia politica per riuscire, in qualche modo, ad aggirare i paletti della globalizzazione e trovare il modo di equilibrare il sistema. In Italia non si fa. Abbiamo sempre detto che manca, in Italia, una progettazione economico-politica a lungo termine. Si è sempre in affanno e si ha sempre bisogno di "manovrine" corretive per aggiustare i conti pubblici. E poi? (la fatidica domanda dell'innominato!) Forse chi sta al potere non si pone questa domanda, sia perchè abbiano una classe dirigente di vecchi, sia perchè il loro gruzzoletto se lo sono fatto, probabilmente esentasse. Il punto è che in Italia non è mai esistita una vera propria democrazia. E' esistita una classe dirigente di gomma, che nonostante i drammi dell'Italia (dopoguerra, riforma agraria, azione collettiva, questione meridionale, terrorismo, mafia, stragi impunite) è sempre riuscita a venirne fuori. Com'è possibile che in una democrazia un Andreotti stia al potere più anni di un Fidel Castro? Per un certo verso la cosa è chiara: come ha sempre sostenuto Pannella, in Italia vige la partitocrazia. L'elettore italiano vota il partito, non la persona. Ciò fa sì che sia la direzione del partito a decidere gli uomini da inserire nei posti chiavi del potere. Uomini che, ovviamente, devono obbedire alle indicazioni del centro e non alle esigenze degli elettori. Con Mister B il fenomeno si è accentuato, dato che si volevano inserire nei posti di potere veline e letterine. Ma è un fenomeno che esisteva già da tempo. Cicciolina, per esempio, fu fatta eleggere da Pannella. A quell'epoca si parlò di scandalo, ora non si scandalizza più nessuno. Teoricamente si dovrebbero votare le persone in base al loro prgramma politico. Questo permetterebbe allo stato di andare avanti: se uno ottiene il potere è perchè ha intenzione di fare delle cose. Ora, così come allora, chi ha il potere non ha le benchè minima idea di come tirare la carretta. e, intanto, si profilano all'orizzonte dense nubi: la nube del deficit di bilancio dello stato e la nube della diserzione alle urne degli elettori. Forse qualcuno sta cominciando a capire che andare a votare è inutile. Gli unici partiti che riescono ad attirare voti sono la LEga, che riunisce il malcontento di chi vive al Nord e vede che le cose, che prima funzionavano, ora funzionano sempre meno, forse per gli extracomunitari, forse perchè le tasse che si pagano a Roma spariscono chissà dove, e l'IDV di Di Pietro, che, probabilmente, attira i voti di chi è rimasto fregato dalla politica del PDL e non ha, al contempo, simpatie per il PD, un partito che, ormai, ha perso qualunque forma di identità. Mister B ultimamente si a lamentato perchè non riesce a fare qualo che vuole fare, perchè ci sono troppe limitazioni al suo potere. Peccato che per uno che si vanta di godere del 68% della fiducia degli italiani, non ci sia la possibilità di lavorare (esclusa, forse la possibilità di varare leggi ad personam). Ora sembra che sia scoppiata una nuova tangentopoli, all'ombra di Mister B, che, invece, cerca di minimizzare il fenomeno dicendo che si tratta di qualche volpe nel pollaio. Anche questo è un segno della ridotta capacità di potere di Mister B, che non si e reso conto che mentre lui organizzava festini a Villa Certosa, qualcun altro ne approfittava per ottenere favori e privilegi, probabilmente con il beneplacito di Letta e Bertolaso. Probabilmente, Mister B, che sicuramente non sa fare tutto, deve anch'egli delegare compiti e funzioni ada altri che, però, forse non hanno elevata stima di Mister B e ne approfittano per farsi i comodi loro. Magari prima bastava qualche telefonata, tanto per informarlo, ora non più. Peccato, però, perchè Mister B, nato anche lui nella fucina della P2, ora si ritrovi ad essee vittima del "teoreme Gelli". Cos'è il Teorema Gelli? E' ciò che ha reso inefficace, dal Golpe Borghese (1970) ad oggi il meccnismo della democrazia in Italia. Per evitare che i comunisti andassero al potere, bisognava "inquinare" i posti chiave del potere con persone fidate, in modo da rendere inefficaci i mecanismi burocratici della normale democrazia. In questo modo, se c'era da far perdere le tracce di un terrorista nero, le si facevano perdere; se c'era da condizionare l'opinione pubblica tramite giornalisti compiacenti, la si condizionava, ecc... Fortunatamente in Italia vigeva la divisione dei tre poteri, Legislativo, esecutivo e giudiziario, per cui la P2 e il teorema Gelli alla fine sono stati svelati. Poi arrivò tangentopoli, nel momento in cui la classe dirigente, grazie al sistema del voto al partito, si era limitata ad ingrassare con i soldi delle tangenti. In qualche modo, il teorema Gelli ha indebolito i partiti che cercavano di rimanere al potere con voto pilotato e corruzione (DC e PSI), i quali non sono riusciti a resistere alle ondate della inchieste di Mani Pulite. Tuttavia, morto un papa se ne fa un altro, e così "qualcuno" pensò bene di rimipiazzare la vecchia classe dirigente con una nuova, in modo da ripristinare una parvenza d'ordine. Nel 1992 inizia tangentopoli e nel 1993 la mafia riempie di bombe tutte le piazze più importanti d'Italia. Intanto si affaccia la Lega di Bossi con l'intenzione (allora) di fare le secessione del Nord da Sud. Qualcuno decide che è ora di fare qualcosa per evitare il collasso ed ecco che si pensa a Mister B, l'unico cnadidato possibile, dato che possiede tre tv nazionali, molti giornali e riviste. Inoltre, si può chiedere il favore alla mafia do convogliare voti in massa a forza italia. Si annulla così il tentativo di riforma operato della Rete di Orlando durante il periodo di tangentopoli nella politica siciliana, in particolare di Palermo. Se poi, dall'altra parte, qualche altro politico si allea con Mister B per creare una forte coalizione di centro-destra, il gioco è fatto. Subito Fini si allea con Mister B, dato che vede finalmente la possibilità di entrare al governo. Poi anche Bossi, all'inizio alleato scomodo (il primo governo Berlusconi fu fatto cadere dalla lega), e poi, invece, divenuto molto comodo. Probabilemnte Bossi ha capito che se si dà un contentino a Mister B, poi lui farà altrettanto. Peccato che anche Bossi e Fini siano vittime del teorema Gelli. L'unica cosa che mi dà da pensare è che Gelli era molto rinomanto in Argentina. Lo stesso Andreotti asserì che Gelli in Argentina godeva di ampia considerazione ai limiti della venerazione, da parte dei Pèron. Poi Gelli lo troviamo ospite d'onore al giuramento per l'insediamento alla Casa bianca del nuovo presidente Reagan, nel 1981. Sappiamo tutti, però come andò a finire in Argentina. Un'intero popolo ridotto al lastrico. E in Italia come andrà a finire? I nuovi pupazzetti Berlusconi, Bossi e Fini (Gelli si vantava di essere il "puppet-master", il burattinaio, in un'intervista a Costanzo) che cosa si inventeranno? Intanto il 2012 si avvicina.

mercoledì 26 maggio 2010

Il cappio

Com'è possibile vivere in un paese in cui dall'oggi al domani si scopre che mancano 24 miliardi di euro? E' una bella cifra: non si poteva prevedere prima la carenza di soldi? Abbiamo qualcuno che sa fare i conti e quindi che sa prevedere l'ammanco di soldi? Come si fa a fidarsi di una classe dirigente del genere? Soprattutto di un Mister B che prima diceva che la crisi era solo una fattore psicologico? Adesso Mister B dice che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre capacità, che dobbiamo fare sacrifici, ma sacrifici per chi? Saranno sempre i soliti a pagare? Con quale autorità una classe dirigente, che non sa programmare il futuro di una nazione e che, ogni volta, deve imporre leggi finanziarie che non sono altro che ulteriori tagli ai servizi sociali può imporre sacrifici, sempre ai soliti altri, e pretendere che il popolo l'ascolti e soprattutto che le creda? Dobiamo risparmiare soldi, bene facciamo alcune proposte:
1. Abolizione del Senato. E' ora di finirla con il bicameralismo.
2. Abolizione delle pensione agli ex-deputati, dopo soli 3 anni di servizio.
3. Abolizione del cumulo degli stipendi per le cariche dello stato.
4. Abolizione del finanziamento all'editoria.
5. Abolizione dei rimborsi elettorali ai partiti.
6. Abolizione delle province.
7. Abolizione dei consigli comunali per paesi con meno di 15.000 abitanti.
8. Abolizione dei rimborsi forfettari per le cariche pubbliche.

Rimane il problema dell'evasione fiscale, che si può risolvere con l'istituzione degli Uffici per il Lavoro, dove TUTTI i cittadini italiani, o stranieri che per più di esei mesi risiedono in Italia, devono recarsi per dire cosa fanno per campare. Ovviamente, chi dichiarerà il falso si farà qualche annetto di prigione. Così vediamo chi lavora in nero o chi dichiara di fare una professione al posto di un'altra. Spetta poi alla guardia di finanza vedere quanti soldi ha in banca e quanto spende la gente che dichiara di guadagnare solo 15.000 euro all'anno.
Inoltre: impedire che gli affaristi nascondano i soldi in conti esteri e soprattutto chi vuole fare l'imprenditore in Italia sia obbligato a depositare i soldi SOLO in conti correnti di banche italiane.

Tutto questo si può fare se, però, si comincia a capire che TUTTI devono rispettare le regole. O forse no, forse alcuni sono più eguali di altri. Allora si stringerà sempre più il cappio della crisi attorno al nostro collo.

lunedì 26 aprile 2010

Lavoro moderno

Facciamo un pò di conti. Se vogliamo prima di tutto sistemare lo stato di una nazione, dobbiamo sistemare il problema del lavoro. Da noi sembra che il problema sia solo se la fiat decide o meno di tenere aperti gli impiati. Il punto è un altro. Sarebbe necessario che lo stato si riappropi della politica monetaria, invece di lasciarla in gestione alle banche. C'è sempre il pericolo che lo stato, retto da politici che hanno bisogno di voti, faccia una politica monetaria spregiudicata per potere ottenere favori (alias voti) dalla gente. Però non va nemmeno bene che siano enti privati, come le banche, a decidere sul flusso monetario. In questo caso c'è il rischio che le decisioni non tengano conto dei reali problema della gente. Pur di mantenere i conti in ordine, si preferisce non concedere il mutuo, ad esempio. Bisognerebbe, quindi, trovare un sistem che unisca i vantaggi della gestione pubblica e privata. Probabilmente questo sta avvenendo in Cina. I capi politici cinesi controllano il valore della loro moneta. Tengono il valore molto basso perchè, essendo una nazione esportatrice, possono vendere di più. Inoltre, il costo della vita in Cina sicuramente è inferiore rispetto all'Europa, per cui gli operai possono essere pagati con stipendi più bassi. Le variabili sono costo della vita e valore del denaro. Il valore del denaro dipende dall'inflazione. Per inflazione si intende la quantità di moneta circolante: più moneta si produce, più si abbassa di valore. Il vantaggio della gestione privata è il rigido controllo della moneta circolante. Se in Europa l'inflazione è bassa è perchè la BCE non vuole aumentare la quantità di moneta circolante. Tuttavia, lo stato deve produrre ricchezza, altrimenti non sarebbe più possibile pagare gli stipendi o le rendite finanziarie. La ricchezza si ottiene vendendo merci o servizi. Se non si vende, ci si impoverisce. Il problema dell'Europa è che si sta impoverendo perchè non riesce più a vendere. Inoltre, il costo del lavoro è alto perchè bisogna pagare pensioni d'anzianità e d'invalidità, mentre in Cina non è così. La gestione dell'assistenza sociale è affidata allo stato. Non può essere gestita dal privato, perchè il privato pensa al suo personale interesse.

Quindi? Occorre un connubio tra assistenza sociale (pubblica) e gestione monetaria (privata). Relizzarlo non è semplice, ma inevitabile, se si vogliono evitare i problemi che ora affliggono pesantemente alcuni paesi dell'Unione Europea.

Compiti a casa

La germania sostiene che i Greci, prima di essere aitati, devono fare i compit a casa. Che significa? Significa che devono cambiare comportamento. Pierino deve imparare ad ubbidire se vuole ricevere le caramelle. C'è poco da scerzare e Frattini fa bene a preoccuparsi. Tremonti, d'altronde, nonostante sia dipinto come colui che tiene stretti i cordoni della borsa, afferma che sarebbe meglio aiutare i greci. Forsa sa qualcosa che noi non sappiamo? Anche noi, forse, non facciamo bene i compiti a casa?

Anche ieri Report evidenzia qualcosa di importante nel consueto panorama di anomalie Italiche. La maggior parte degli addetti INPS hanno partita IVA. Fanno lavoro subordinato, ma figurano come "liberi professionisti". In questo modo l'INPS evita di pagare ferie e contributi e risparmia. Ma questo ormai avviene in tutti i settori del pubblico, nelle scuole, negli ospedali ecc... Si tratta di nuove figure di lavoratori, che svolgono mansioni anche delicate e complesse, che, però, sono sottopagati e non godono dell'assistenza sociale perchè figurano come "precari". Precario è il termine che una volta indicava lo schiavo. Sul sito di Beppe Grillo i precari sono definiti "schiavi moderni". Questo processo è possibile perchè esiste la disoccupazione. Chiunque è disposto a contratti a tempo determinato, senza contributi, per poter campare. A questo punto mi chiedo, però: "Fino a che punto uno è disposto e fare lavori amministrativi?" Se io, come impiegato, devo aprirmi una partita IVA, per gadagnare 4 euro all'anno, non mi conviene, a questo punto, fare l'idraulico? Secondo me in futuro parecchia gente inizierà a fare i conti, e deciderà per lavori manuali, o per lavori che nessuno oggi fa, dai quali, però, si può sperare in un miglior stipendio. A questo punto ci sarà una penuria di impiegati, professori, ecc... che determinerà il collasso di enti amministrativi, scuole, università, ospedali.

Emerge anche un altro dato di fatto: è grazie agli immigrati che possiamo pagare le pensioni degli attuali anziani. E' grazie alle badanti, che comuni, regioni e stato non sono costretti a sborsare milioni di euro per l'assistenza sociale agli anziani. Abbiamo un sistema che eroga pensioni ridicole a milioni di persone, che, fortunatamente, possono sperare nell'aiuto di parenti e badanti. Ma perchè bisogna sempre confidare nella fortuna? Poi scopriamo che il presidente dell'INPS di Roma sostiene che chi ha lavorato una vita come precario, quando andrà in pensione è meglio che faccia altri lavoretti per continuare a campare.

Insomma, chi ha soldi da parte può campare. Chi no, ciccia. Poi si scopre che chi fa il professore adesso fa una vita peggiore rispetto ai genitori che, pur essendo impiegati, sono riusciti a sposarsi, farsi una famiglia e a comprarsi casa. Forse siamo al punto di non ritorno: i figli avranno una vita peggiore rispetto ai genitori.

Intanto tutto va bene. A parte sporadiche trasmissioni, nessuno dice come stanno veramente le cose. Ora il problema è la lite Berlusconi-Fini. Non è che forse c'è un problema di scollamento, di chi pensa che sia meglio abbandonare la nave prima che affondi? Meglio separare il Nord dal Sud. Forse è meglio smettere di andare a votare, tanto ormai non c'è più nessuno che abbia un minimo di credibilità. Magari qualcuno sta pensando che sia meglio spaccare tutto. Per ora quello che è certo è che nulla è certo. Forse, però, prenderemo ripetizioni dai professori tedeschi.

venerdì 23 aprile 2010

La variante ellenica

La Grecia non ce la fa più. Chiede la bellezza di 45 miliardi di euro, con un tasso del 5%. Altrimenti? Altrimenti si ferma tutto: scuole, ospedali, trasporti, sicurezza, ecc... Come mai? In breve, la Grecia goedva di parecchi finanziamenti dalla comunità europea. Poi succede qualcosa. Cambia il governo e si scopre che il debito pubblico è superiore al 12%, invece di essere al 6%. Chiaramente quasto fa incavolare banchieri e finnzieri di tutto il mondo, ma non è la BCE che decide di prendere le iniziative contro la grecia, bensì i tedeschi. La Germania, stufa delle balle dei greci decide di dar loro una lezione. "Avete truccato i conti? Ora la pagate". Fine dei finanziamenti comunitari e inizio della crisi. La Grecia non è poi un paese enorme. Qualche soldino si potrebbe darglielo. Invece nisba, dato che hanno fatto i furbi e hanno raccontato un sacco di balle.

E l'Italia? Anche noi trucchiamo i conti? E se si come reagirebbe la Germania nei nostri confronti? Sicuramente male visto che i tedeschi non hano voluto la cessione della Opel alla Fiat e che non vogliono Draghi alla presidenza della BCE. Non credo basti mettersi a fare cucù per modificare l'atteggiamento della Germania nei nostri confronti. I poliziotti tedeschi ci stanno guardando e se sospettano qualche furbata dello stile dei greci ci daranno il benservito. Meglio spaccare l'Italia in due, in modo che il Nord Italia rientri nella sfera d'influenza tedesca e il Sud venga abbandonato a se stesso come la Grecia. Adesso si tollerano meno le palle al piede.

Fine di Fini

Vediamo un pò. A Mister B e Fini saltano i nervi. Ieri, dirante il congresso del PDL, Mister B invita (o meglio dire intima?) Fini a lasciare la presidenza della camera. Fini no ci sta, si alza e poi giù a dire che l'alleanza con la lega no va bene, citando il caso della mensa scolastica del Comune di Adro, dove un imprenditore ha donato 10mila euro per consentire ai bambini di accedere alla mensa. Oltre al continuo aumento dei costi dei servizi, dovuti ai sempre più precari bilanci dei comuni, si aggiunge anche il problema della discriminazioni tra bambini di famiglie italiane e bambini di famiglie extracomunitarie. Questa discriminazione è accentuata dalla maldestra condotta degli esponenti leghisti del Comune che, sembra, facciano un pò di discriminazione tra italiani ed extracomunitari. Comunque, a parte questo, il problema è che esisteva una tacito accordo tra Mister B e Fini, in base al quale Mister B nella prossima legislatura avrebbe dovuto lasciar posto a Fini. Fini, convinto che Mister B avrebbe rispettato il patto, sarebbe rimasto buono buono, zitto zitto, a fare il presidente della camera, in attesa del suo momento. Poi succede qualcosa. Ogni tanto Fini fa qualche commento contro le boutade di Mister B. Tanto che Feltri prova a zittirlo arrivando a minacciare di pubblicare notizie compormettenti sul suo conto. Come dire "guarda da che pulpito viene la predica". C'era già qualche segnalino. Forse Mister B già da allora dava più credito ai leghisti? Poi la ciliegina finale: Calderoli afferma l'avvia delle riforme e, soprattutto, l'avvio del federalismo. In cambio di cosa? Mister B diventerà nel 2013 Presidente della Repubblica. Apriti cielo! Ma come, e la successione? E il patto tra gentiluomini? Mo' ti faccio vede'.... ed ecco la crisi. Purtroppo le truppe di Fini sono troppo piccole. Probabilmente gli converrà andare in un altro partito, magari l'UDC che parcheggia tutti i vecchi scarti. Mister B non molla, tuttavia credo che la lega abbia il potere non solo di sfasciare l'Italia ma anche i partiti. Il PDL non ha progetti per il fturo dell'Italia. La fusione di Forza Italia con AN avrebbe dovuto rendere il partito di Mister B meno "artificiale" e più capace di articolare risorse ed energie. Ma Mister B continuna a pensare di essere lui l'unico timoniere della barca. Non vuole avere altri timonieri. Bossi, invece, pensa ad un federalismo con un Presidente che, se lo stato diventa veramente federale, non potrà avere grandi poteri. Se non si delegano alcuni poteri ad altri, che federalismo è? Per Fini non c'è posto ed, ormai, è troppo tardi per farsi paladino dei problemi degli italiani.

domenica 18 aprile 2010

Casa della Libertà

Mi perdonino Raimondo e Sandra se faccio riferimento alla loro popolare sit-com (A proposito, faccio un caro saluto a Raimondo. Mi mancherà come mancherà a moltissimi altri) per descrivere quello che sta succedendo in casa di Mister B. Fini ha deciso di mollare perchè indignato del fatto che ora la Lega sta avendo il sopravvento nella programmazione politica. Ora la Lega sta presentando una progetto per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, che rimarrebbe in carica per 5 anni. La Lega si sente ormai un leone, visto che nei ballottaggi alle amministrative, quando sono addirittura in concorrenza Lega contro PDL, nei comuni del Nord, vincono i leghisti. Inoltre, la Lega vuole il controllo delle amministrazioni nelle banche del nord. Non solo, la Lega è ora più che mai amica di Berlusconi, nonostante abbia fatto cadere il primo governo di Mister B. Lo stesso Calderoli propone Berlusconi come Presidente della Repubblica entro il 2013. Come mai? Da dove arriva la preferenza della Lega per Mister B? Preferenza, tra l'altro, ricambiata, visto che le minacce di secessione di Fini vengono, in qualche modo, accettate da Mister B. "Fini vule andarsene? Ben venga". Forse, ormai, Fini non ha più quel ruolo di leader politico che aveva prima. Probabilmente ha giocato male le sue carte. L'assorbimento di AN nel PDL sicuramente ha danneggiato la sua immagine. Pobabilmente la Lega, anche se quasi invisibile in TV, ha una sua organizzazione capillare che riesce a entrare in contatto con la gente. Che succederà? Probabilmente niente. Il fatto, però, che ora tutti parlino di federalismo, tra cui anche Prodi, la dice lunga. Mentre la Lega si impossessa della parte produttiva d'Italia, avendo dalla sua il tessuto delle piccole imprese e della gente normale, il Sud andrà alla deriva. Il Nord è come un rimorchiatore e i leghisti sono quei marinai che cercano di tagliare le funi che legano il rimorchiatore alla chiatta, che rappresenta il Sud. Intanto Tremonti pensa ad una banca del Sud, affidata in gestiona alle Poste. Nell'era della telematica, quando le operazioni bancarie si fanno ormai tutte su internet, la gente del Sud dovrà recarsi sempre in posta per avere qualche soldo. Forse è un'idea: visto che la disoccupazione ha raggiunto l'11%, che il debito pubblico sta per superare i 1800 miliardi di euro, per evitare la fine della Grecia meglio tagliare la parte in cancrena del corpo, meglio rinunciare alle gambe. Magari anche la BCE è d'accordo. Uno scenario un pò triste. Peccato che Raimondo non ci sia più per farci ridere ancora un pò. Ne avremmo bisogno ora più che mai.

martedì 13 aprile 2010

La strana coppia

Bossi e Mister B sono due opposti che si attraggono. Probabilmente la nascita di Forza Italia fu motivata dal vuoto politico che si era creato con tangentopoli. La DC e, soprattutto, il PSI vennero travolti dagli scandali. Chi rimane al potere per troppo tempo ne approfitta per intascarsi più soldi, questo è pacifico. Oltre al tracollo dei vecchi partitti, si assiste all'avanzamento della Lega. Nel meridione si crea addirittura la Lega Sud, che, però, nasce in odor di mafia. E' necessario che qualcuno intervenga per rispistinare la vecchia classe politica debellata dagli scandali. Ecco che allora scende in campo Mister B. Per Mister B è facile (possiede TV e giornali) e conveniente (forse può recuperare i debiti, soprattutto con il fisco, delle sue società e uscre dall'amministrazione controllata di Tatò). Detto, fatto. E la Lega? Agli inizia il rapporto tra Lega e Forza Italia è piuttosto burrascoso. E' la Lega che fa crollare il primo governo di Mister B. Poi, dal secondo governo B fino ad oggi, la situazione cambia. Mister B e la Lega vanno sempre più a braccetto, tanto che risulta essere Fini quello che, tra i tre, tende a starsene zitto o a fare qualche obiezione di fronte alle iniziative (politiche e non) di Mister B. Come mai? E come mai adesso tutti parlano di federalismo? Tempo fa mi lamentavo su questo blog per il fatto che la Lega non faceva nulla per il fedralismo. Adesso, invece, Bossi va ad Arcore per elaborare il progetto del federalismo. Come mai, tutto ad un tratto, il federalismo diventa una priorità? Assieme al federalismo si parla anche di riforma verso un presidenzialimo alla francese. e si parla ancora di ridurre le tasse. Prima non si faceva nulla, ora riforme a tutto spiano. La situazione è complessa, ma alquanto sintomatica. Le spiegazioni, secondo me, sono due:
1. L'attuale classe dirigente non sa che pesci pigliare. Tanto vale dare ascolto a Bossi e fare il federalismo. Poi tiriamo in ballo la questione delle tasse per far vedere alla gente che lavoriamo per loro.
2. L'assenteismo sempre più crescente, l'incapacità, tranne per alcuni partiti, di assemblare le esigenze di determinate frazioni della società italiana sta accelerando la disgregazione del paese. Tanto vale ratificare questa tendenza alla frammentazione.

Rimane il punto che il federalismo è una cosa seria. Il governo italiano, fin dal 1860, è sempe stato un governo accentratore. Lo era ai tempi del Giolitti, ai tempi del Duce, ai tempi di Moro, loè ancora adesso. Questo perchè mentre il Nord si avviava a competere industrialmente con altre parti d'Europa, il Sud rimaneva al palo. Se al Sud mancava il lavoro, i meridionali potevano emigrare prima negli Stati uniti e poi in Lombardia. Ogni tanto si costruiva qualche fabbrica al sud per far vedere che si pensava anche ai problemi della gente. La morale è che bisogna sempre rivolgersi a Roma per qualcosa e aspettare la risposta da Roma. Se Roma risponde, bene, altrimenti... Con il federalismo si dovrebbe interrompere questo circuito. Ognuno dispone di risorse e ognuno è libero di deciderle come adoperarle. Probabilmente qualcuno pensa: "Il federalismo è rischioso: se in certi posti domina la mafia, con il federalismo la mafia sarà ancora più potente". Il punto è che la mafia è come un parassita: se il parassita non ha possibilità di attaccarsi ad altri organismi, non può sperare di svilupparsi. Per questo motivo la Lega Sud non è andata avanti: i mafiosi sanno che parassitare un grande organismo è meglio che parassitarne uno piccolo. L'altro punto è che il federalismo implica il concetto di civiltà: la gente civile si sente repsonsabile della cosa pubblica, per cui, invece di disinteressarsi del governo del suo paese, fa di tutto per parteciparvi. Se una persona vede come "distante" il suo governo, lo considera come un fastidio o, addirittura, come un nemico, per cui fa di tutto per evitare di pagare le tasse o fa di tutto per tirare l'acqua al suo mulino. Se, invece, il governo è visto come "cosa propria", allora potrebbe pagare più volentieri le tasse o essere più disposta a fare sacrifici per il bene comune. Senso civico, responsabilità e partecipazione sono i primi ingredienti del federalismo. Forse è per questo motivo che non è mai stato fatto prima.

sabato 10 aprile 2010

E-lezioni

Che lezione possiamo trarre dalle ultime elezioni? Tutti a dire che ha vinto il centrodestra. Quelli del centrosinistra, probabilmente delusi dall'inefficacia del can-can mediatico contro Bertolaso e Mister B, si sfogano contro la prima timida apparizione dei grillini in politica. Quindi grande vittoria di Mister B che strappa ben 4 regioni al centro sinistra. Ma... forse non il centro destra non è una colazione così unita come cerca di far apparire. Sicuramente colpisce il balzo in avanti della Lega Nord e subito Bossi sta cercando di accelerare sul pedale del federalismo. Non solo, Bossi ha dichiarato di volersi candidare al posto di sindaco di Milano. Probabilmente è lecito pensare che il Nord è di pertinenza della Lega. Ora, forse, inizia il processo che dovrà determinare un nuovo assetto della società italiana. La classe dirigente forse non ha idee molto chiare. Il federalismo è un processo che implica molti puti oscuri. Però si può fare una valutazione preliminare. Sappiamo che il Nord garantisce occasioni di lavoro, essendo industrializzato. In questi ultimi tempi molti extracomunitari hanno trovato lavoro nelle fabbriche del Nord. La società italiana del Nord sta diventando una società pluralista, multietnica e multirazziale come negli Stati Uniti. Sicuramente questa trasformazione sta generano tensioni nel tessuto sociale del Nord. Il Sud, invece, è ancora caratterizzato da arretratezza economica. Chi sa fare qualcosa emigra, la mafia continua a fare i suoi affari, le amministrazioni locali a sperperare soldi. In Italia esiste ancora la cattiva cultura di considerare le istituzioni come territori di propria pertinenza. La parentopoli italiana, per cui negli ospedali, nelle strutture pubbliche, nelle scuole si piazzano i propri figli, parenti o amici, è considerata una procedura normale. L'idea, alla base del federalismo, è la seguente:
1. Ogni ente deve riuscire a erogare servizi facendo affidamento solo sul suo budget. Non deve sperare nel soccorso di altri enti nel caso di un deficit di bilancio.
2. Sulla base del primo principio, ogni ente deve ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse. Per ottimizzazione si intende che la gente assunta negli enti abbia la massima competenza e professionalità. Quindi si deve smettere con la normale procedura della parentopoli.
3. Ogni ente sarà responsabile e perseguibile per la qualità dei servizi che eroga. Se il comune, la provincia o la regione non riescono a fare le cose che devono fare, allora ogni cittadino ha diritto ad attivare una class action contro l'ente.

Se il federalismo viene inteso in questo modo, le cose probabilmente miglioreranno. Si affermerà il principio della competenza e della responsabilità.

Nel Nord forse questi concetti sono più facilmente compresi. Nel Sud forse un pò meno, visto che l'unica arma per la persona brava e onesta è l'emigrazione. Il problema maggiore per il Sud sono le tante occasioni mancate per creare un tessuto imprenditoriale sano. In un'ottica federalista, è necessaria l'idea di una classe imprenditoriale sana, nel senso di una classe che si occupa dell'attività produttiva garantendo le qualità dei beni e dei servizi che offre. Se in una regione non esiste nessuna impresa in grado di garantire questo, il declino è inevitabile. Purtroppo queste sono cose appartengono alla coscienza delle persone, per cui è impossibile pensare di fare delle valide previsioni al riguardo.

L'Unità d'Italia non è stato altro che un processo di aggregazione di piccoli staterelli italiani. Alla fine, la classe dirigente italiana, nemmeno in epoca fascista, è riuscita ad omologare e omogeneizzare le diverse componenti sociali della penisola. Ha sempre applicato la politica della botte piena e della moglie ubriaca. Questa politica è fallimentare, ma il genio italico è riuscito, in qualche modo a mantenerla attiva dal 1861. Il trucco è sempre quello di spostare la solita pezza per tamponare i nuovi buchi che si formano. Ad esempio l'attuale governo ha pensato di usare il TFR degli italiani per tamponare altre voci di spesa. Con il federalismo questo trucco non dovrebbe essere più possibile. Almeno si spera, altrimenti, come è stato fatto in Grecia, dovranno venire anche da noi gli impiegati della BCE per controllare la correttezza dei nostri conti.

giovedì 25 marzo 2010

Elisa Claps

Elisa Claps scompare il 12 settembre 1993. L'ultima volta è stata vista nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza. L'ultima ad averla incontrata Danilo Restivo, un tipo che andava in giro a tagliare ciocche di capelli alle ragazze. Sicuramente in tipo sospetto, ma ora si trova in Inghilterra,a Bournemouth e, guardacaso, nella sua via nel 2002 è morta una donna che aveva un paio di ciocche di capelli tra le mani. Ovviamente trattasi di coincidenza. Una domanda sorge spontanea: "possible che in 17 anni nessuno si sia reso conto del cadavere di Elisa Clpas?". C'è stat una perquisizione della polizia, ma nessuno ha pensato di anadare a vedere nel sottotetto (guardacaso). Adesso emerge che le donne delle pulizie avevano già trovato il cadavere e che avevano avisato i religiosi (sicuramente il parroco dell'epoca, Don Mimi). Un'altra domanda sta sorgendo spontaneamente: "Come fa un prete a tollerare una cosa del genere?". Ovviamente adesso si scatenerà il putiferio sul fatto che effettivamente o no il prete sapesse. Cerco di immaginarmi cosa avrei provato io nel sapere di essere andato per 17 anni in una chiesa a pregare, portando i figli, con un cadavere di una donna uccisa sulla testa. Uno schifo assoluto. Sicuramente non avrei più messo piede in quella chiesa. Sicuramente non avrei più fatto battezzare, cresimare, sposare i miei figli in quella chiesa. Sicuramente non sarei più andato a battesime, cresime e matrimoni celebrati in quella chiesa. Adesso si parla di preti pedofili che, pur essendo stati identificati, non sono stati puniti, bensì sono stati spostati in un altro luogo. Il punto è parecchio dolente: non si scherza con i santi e con le cose sacre. Tutto questo è inaccettabile, così come è inaccettabile chi, di fronte a tutto questo, si tura il naso e fa finta di non vedere. Spero che i veri cristiani non si rechino più nella chiesa della Santissima Trinità.

Elezioni inutili

siamo a pochi giorni dalle elzioni regionali, ennesimo banco di prova della capacità dei partiti politici di riuscire a smuovere un po' d'italiani. In Francia le ultime elezioni non sono andate benissimo, nel senso che il 53,6% dei francesi non sono andati a votare. Succederà anche in Italia, dove le tribune politiche hanno registrato uno share di appena il 2%? Ultimamente si registra una dato che la classe politica italiana fa fatica a considerare: la continua frammentazione e disgregazione dell'Italia. Non si tratta solo di casi in cui politici di un partito si spostano nell'altro. Si tratta del fatto che si cerca, in qualche modo, di lasciare la nave prima che affondi. Probabilmente Fini abbandonerà il PDL, forse Casini acquisirà nuovi personaggi politici, e tutto perchè manca una reale capacità progettuale. I pochi soldi rimasti in cassa verranno presi da quei politici che hanno le mani in pasta dappertutto. Intanto aumentano i disoccupati e diminuiscono i consumi. Il PIL si abbassa e il debito si alza. Infine qualcuno (i tedeschi) in Europa cerca di prendere provvedimenti, in quanto si rendono conto che è meglio chiudere la stalla prima che i buoi scappino. Sarà un problema, dato che in Europa non si vorrebbe che qualche nazione prendess ela leadership a scapito di altre nazioni. La lotta, però, si svolge su numeri e soldi, per cui i trucchetti italiani (non abbiamo depenalizzato il falso in bilancio?) non potranno essere facilmente applicati, così come non basta agli attaccanti delle squadre italiane in Champions League simulare il fallo in area per ottenre il rigore. E' una mentalità perdente, alla lunga, ma chi se ne importa, soprattutto per coloro che hanno conti off-shore? Per quanto riguarda le elezioni, visto che anche questa volta i problemi importanti sono trascurati per ribadire che la colpa è sempre dei soliti comunisti, visto che abbiamo un partito dell'amore, ma, come si sa, chi non lavora non fa l'amore, tecnicamente siamo ad un punto zero. Occorre scrollarsi di dosso una certa mentalità e un certo modo di fare italiano. Bisognerebbe:
1. rispristinare appieno la funzionalità delle cariche pubbliche, abolendo i doppi (tripli, quadrupli, ecc...) incarichi.
2. fare in modo che un incarico pubblico duri per un periodo limitato di tempo.
3. garantire piena funzionalità e responsabilità degli incarichi pubblici, per evitare sempre il fenomeno dello scaricabarile. Ogni incarico ha precise funzioni: chi non le svolge o le svolge male ne dovrà subire le conseguenze.
4. fare in modo che l'accesso agli incarichi pubblici non sia condizionato dall'appartenenza ad un dato gruppo od organizzazione.
5. vigilare sulla moralità e sulla onestà di chi si propone per ricoprire un incarico pubblico.
6. fare in modo che il cittadino possa conoscere l'identità, la professionalità, il curriculum di tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici.
Magari tutti sono d'accordo su questi punti, però, finora,
tutti questi punti vengono violati, senza che qualcuno ne faccia chiara menzione. E allora? Di chi o che cosa dibbiamo lamentarci? Sento che è arrivata la primavera e, sicuramente, questo weekend farò qualche scampagnata.

domenica 21 febbraio 2010

De-moralizzazione

In Italia, ormai, siamo de-moralizzati, non nel senso che ci sentiamo giù di corda, bensì nel senso che non esiste più la morale. Ognuno di noi può ammazzare la propria madre o i propri figli, tanto che non vale più la pena di scandalizzarsi. Scopriamo che dietro la Protezione Civile c'è un gruppo di amici degli amici che non vede l'ora di paorfittare dei disastri ambientali per fare soldi, soprattutto in tempi di crisi. Spendiamo un sacco di soldi alla Maddalena per il G8 e cosa otteniamo, alla fine? Un'altra opera incompiuta e. intanto, il centro de L'Aquila rimane un cumulo di macerie. Si costruiscono New Town, ma nessuno pesa a recuperare il centro storico. Probabilmente Mister Big, orgnizzando il g8 a L'Aquila pensava che le altre nazioni si sarebbero sobbarcate il costo dell'impresa. Vana speranza. Intanto il lupo perde il pelo ma non il vizio, come si dice, e nelle imminenti elezioni regionali compare il nome di un'altra ex show girl, per la regione Lombardia. Come a dire, la qualità del candidato dipende dal fatto se è gnocca o no. Che faranno i Lombardi? Perderanno una mattinata o un pomeriggio per votare persone insulse, o, teoricamente, non eleggibili, visto che Formigoni ed Errani non potrebbero nemmeno candidarsi dato che lo statuto della regione Lombardia prevede di essere rieletti al massimo per due volte? Esiste una continua volazione delle regole e un continuo disinteresse nel rispetto delle leggi. Nessuno si leva per dire "Basta". Passiamo ora a fatti più concreti. Tremonti ha recentemente negato che l'Italia abbia chiesto a Bankitalia 9 miliardi di euro senza copertura. Vi ricordate il discorsino che avevamo fatto prima? Se il debito aumenta e non possiamo aumentare le tasse e ridurre le spese, che si fa? Si fa come gli antichi imperatori romani: si produce moneta falsa o, equivalentemente, ci si fa dare altri soldi dagli istituti di credito in cambio di cosa? Del nulla ovviamente, dato che il PIL italiano è tracollato anche se i telegiornali fanno di tutto per nascondere la notizia. Non solo. E lo scudo fiscale? Secondo Bankitalia solo 35 degli 85 miliardi di euro previsti sono rientrati. Per i telegiornali si tratta di un errore "statistico". Che vuol dire? Vuol dire che il governo contuna a prenderci per il c...o. Intanto l'Italic sta andando a sbattere contro l'iceberg, così come ha già fatto il Greeklic.

sabato 13 febbraio 2010

de-industrializzazione

con la disoccupazione oltre il 10% e il PIL a meno 3,9% c'è ormai poco da stare allegri. La sensazione di crisi è ormai palpabile, gli unici a non rendersene conto sono i tg che non fanno alcun servizio, nenche solo per dire che il problema esiste. Basta vedere la schifezza del tg5 che ogni volta, dopo avere esaurito le informazioni di cronaca (solo cronaca) e avere riportato le frasi dei soliti politici noti, continua a propinare servizi sui cani per riempire il tempo. Suggerirei di passare anche agli ippopotami, tanto per cambiare. Chiaramente no mi sembra ci sia, da parte dei boss, l'interesse a prendere di petto la situazione. L'Italic continua a dirigersi verso l'iceberg senza che nessuno degli ufficiali di bordo si prenda la briga di dare l'ordine di cambiare rotta. Un volta c'era l'industria di stato, come la Montedison, l'Alfa Romeoe la SIP. Poi si pensò di svendere le industrie ai grandi manager, come Gardini, Romiti e Tronchetti Provera. Non si sa come ma le cose non sono migliorate affatto. Gardini si suicidò in seguito a ttangentopoli; a Termini Imerese un sacco di operai verranno licenziati; la telecom è stata ceduta a telefonica. Se diminuisce la produzione industriale, perchè i cinesi o altri paesi producono la stessa merce a costi inferiori, peggiora il rapporto tra debito e PIL. Come è successo negli Stati Uniti, quando scompare l'economia di primo livello si cerca di far soldi prestando soldi, ossia con il debito. Purtroppo il meccanismo del debito rischia di incepparsi se non c'è una fonte in grado di alimentare il sistema. Negli Stati Uniti è successo questo. Si è puntato tutto sul mercato immobiliare e sui mutui facili per far ripartire il meccanismo economico. Lo stesso sta avvenendo in Italia, ma occorrono soldi, o meglio, stipendi decenti, per poter sperare nel mercato immobiliare. Non basta l'esigenza del bene. Occorre la capacità di spendere. Con il precariato, che colpisce soprattutto i giovani, non si favorsice nessun mercato. Lo dice Draghi e Bankitalia, che, ovviamente, rimangono piuttosto inascoltati. Occorre una profonda riforma strutturale del sistema socio-economico di tutta l'Italia. In realtà la speranza nascosta del governo italiano è quella di fregare le BCE. Come gli antichi imperatori romani, che per riprisitnare il flusso dell'economia coniavano monete con minor quantità di oro, così ora si spera di farsi dare sempre i soldi dalla banca centrale evitando di dovere continuamente aumentare le tasse o ridurre le spese o tutt'e due. Una via facile che permette di risolvere i problemi senza impegnarsi e senza perdere la faccia. Però la BCE non credo ci stia. Chissà che la BCE riesca a fare quello che non riescono a fare gli italiani: licenziare in tronco l'attuale classe dirigente.

lunedì 1 febbraio 2010

A.A.A. Cercasi urgentemente riforme

Molti pensano che una nazione per scomparire debba essere invasa da un esercito straniero. Ad esempio, si pensa che l'impero romano sia scomparso a causa dell'invasione dei barbari. Niente di più sbagliato. In storia ci sono tantissimi esempi di nazioni scomparse senza esserci sta un'invazione. Un esempio è la Repubblica della Serenissima di Venezia. Il doge, assieme ai consiglieri, constatando la forza dell'esercito napoleonico proclama la fine delle Repubblica. C'è stata qualche scaramuccia, soprattutto a Verona tra francesi e popolo della serenissima, diciamo così, ma alla fine Napoleone si ritrov a possedere tutti i territori veneti senza doversi imbarcare in una vera e proria guerra. Ma anche l'Argentina, con la sua crisi economica, e Haiti con il suo devastante terremoto, sono buoni esempi di stati che scompaiono a causa dell'estrema povertà e indigenza dovute a scelte politiche sbagliate o a inettitudine della classe dirigiente. Anche in Italia si stanno manifestando segnali preoccupanti, come la decisione di privatizzare l'acqua, la continua cresita del tasso di disoccupati e la continua crescita del debito pubblico. L'unica idea di Tremonti per, in qualche modo, calmierare il debito pubblico è stata quella di andare a vendere titoli di stato ai Cinesi. Sicuramente i cinesi troveranno il modo di ottenere vantaggi da questo acquisto. Mentre noi, con l'acqua alla gola, dobbiamo trovare qualche "usuraio" estero, l'usuraio ha trovato il modo di pigliarsi un pezzo d'europa senza inviare truppe. Come Napoleone con la Repubblica di Venezia, così la Cina potrà negoziare (o meglio dire pretendere) qualcosina in cambio dall'Italia, magari lo sfruttamento a pieno titolo del famoso "Made in Italy"? La Cina forse è stufa di essere famosa per produrre merce di bassa qualità. Magari ora noi le abbiamo dato l'occasione di vendere merce tramite il Made in Italy. Si è parlato tanto della difesa del Made in Italy, ma in realtà in Italia tutta la produzione sta passando aalla manodopera cinese, per lo più clandestina, a svantaggio della manodopera italiana. Che succederà? Una brava classe dirigente cercherebbe di studiare il problema e di trovare delle soluzioni, ma non Mister Big, il quale specula sulle proprie reti televisive per incamerare soldi da mettere al sicuro in qualche paradiso fiscale. Alla faccia dello scudo fiscale. Adesso si scopre che l'83% dell'aumento della tasse deriva da reddito di lavoro dipendente e pensioni, per cui il prelievo fiscale è fatto già in busta paga. Mentre l'Italic sta per speronare l'iceberg, gli evasori fiscali e i depositari di fondi neri sono i primi a calarsi nella scialuppe di salvataggio.

sabato 30 gennaio 2010

Italic (2)

Finalmente confindustria sta affermando che il numero di disoccupati in Italia supera il 10%. Ci stiamo avviando verso un lento, ma inesorabile declino. Mentre l'unica cosa di cui si occupano i governanti è quello di trovare il modo per bloccare le inchieste giudiziarie, mentre gli italiani fanno fatica a sposarsi e sempre più le donne italiane mettono al mondo pochi bambini e in tarda età, mentre gli immigratti continuano ad aumentare, mentre i redditi italiani sono tra i più bassi in europa e le tasse tra le più alte, mentre si santifica Bettino quando aparecchi dei soldi dei conti esteri viaggiano in giro per il mondo e mentre Mister Big truffa le sue stess televisioni per farsi qualche conticino estero per le vecchiaia (dal caso Parmalat al caso Mediaset), la nave Italic sta per speronare l'iceberg. Bisognerebbe fare qualcosa, ma i tg non fanno altro che parlare di casi di cronaca, della cisi della Juve e di come nutrire meglio i cani. NON SIAMO INFORMATI. Se qualcuno leva una voce di protesta viene tacciato di comunismo. Ma quali comnisti? Che senso ha lo stato italiano? Sembra di essere alla fine della seconda guerra mondiale, quando, deposto il duce, non si capiva più chi comandava in Italia. Se il probelma è lavorare sul PIL, allora dobbiamo intervenire sui lavoratori italiani e ricreare la forza produttiva italiana. Invece l'unica proposta del governo per rilanciare l'economia è quella di costruire il ponte sullo stretto. Ma se l'economia non tira chi ci passerà sul ponte. L'immensa opera (a carico dello stato e quindi a carico delle nostre tasse) finirà come il canale che collega il Mar Bianco con il Mar Baltico? Il canale, fatto cotruire da Stalin negli anni '30 usando gli schiavi dei gulag fu celebrato come un'opera magnifica, ma invece delle centinaia di navi alla fine era tanto se ci passava qualche chiatta al mese. Un'opera faraonica e inutile, visto che l'economia russa non giustifica una simile infrastruttura. Ma in russia c'era la dittatura. In Italia, teoricamente, c'è una Repubblica. Se le cose non vanno bene, è possibile dirlo e, soprattutto, qualcuno si assumerà le responsabilità di cambiarle?

sabato 16 gennaio 2010

W le tasse!

Mi popongo di giudicare la nuova tassa su chi compra computer, telefonini qualsiasi dispositivo contenga una memoria fissa. Questa tassa, ormai passata in vigore e porposta dal Ministro die Beni Culturali Sandro Bondi determinaerà un sovvraprezzo di 90 centesimo di euro per ogni dispositivo elettronico dotato di schede di memoria (computer, cellulare, ipod ecc...). La motivazione? Stabilire un compenso per la riporduzione ad uso personale. Vediamo un pò di capiric. Se compo un cellulare (e si sa, gli italiani amano tanto i cellulari) dato che potrei memorizzare qualche branetto che mi piacerrebbe ascltare mentre, non so, so viaggiando su un treno che magari ha un'ora di ritardo, siccome ascolto canzoni con diritto d'autore devo pegare una tassa. Ovviamente il pagamento lo si fa quando si acquista il prodotto. Altrimenti come fai a chedere a 50 milioni di persone di quantificare la musica che ascoltano ogni giorno? A parte il fatto che se io ascolto musica per conto mio non ci guadagno nulla e non è giusto che venga tassato per questo. Certo, cosa volete che siano 90 centesimi. Meglio tassare i telefonini che la benzina. Però... però qui, come al solito, si fano le cose alle spalle della gente. Posso capire se possedesi un balera e, fecondo pagare il biglietto alla gente, ci guadagno facendo suonare la musica. Ma se uno vuole ascoltare musica per sè? Oppure, secondo le intenzioni del Ministro, siamo tutti dei pirati che vendono musica illegalmente? E chi mi dice che anche il Ministro non sia un pirata informatico che vende musica sottobanco? Come si dice, rispetta gli altri se vuoi essere rispettato. Ad esempio, chiunque si sia sposato sa che al matrimonio si fa ascoltare un pò di musica. Pensate un matrimonio senz musica, che tristezza! Ma perchè dobbiamo pagare la SIAE per la musice del matrimonio? Forse lo Stato chiede un pizzo ai novelli sposi, che, si sa, devono destinare una parte dei regali di nozze anche allo stato italiano. Uno stato serie fatto di gente serie e per bene non farebbe pagare le tasse per la musica ai matrimoni. E uno stato serio non imporrebbe tasse indirette che colpiscono soprattutto i più poveri. E uno stato serio non giustificherebbe le tasse come compenso per un gudagno che non c'è mai stato. Non ho diritto ad ascoltare della musica per conto mio? A quando la tassa sull'aria che respiriamo? Perchè gli italiani sono così caproni? Sicuramente, in tempi di magra, il Ministero in crisi di liquidi sta cercando nuove risorse. E grazie alla stupidità degli italiani e alla carenza d'informazione, le risorse si trovano.

Italic (1)

Mamma mia! Non ho fatto tempo a dire che l'Italia è come il titanic che, qualche tempo dopo, slta fuori il fattaccio di Rosarno, ennesimo e, prtroppo, non ultimo caso dell'Italiaetta che va a rotoli. Si è vero, gli abitanti di Rosarno non sono razzisiti. Sono solo schiavisti. Hanno trovato manodopera a basso prezzo e sfruttabile. 20 euro al giorno per raccattare arance e bergamotti per poi andare a dormire per terra e lavarsi in mezzo a rottami e macerie. Forse in futuro gli immigrati raggiungeranno il numero critico, per cui, stanchi di essere sfruttati e considerati cittadini di serie B o, meglio, dei non-cittadini, si organizzeranno per mandare via l'attuale classe dirigente italiana. Rosarno non è un semplice problema di immigrazione, ma un problema dell'economia italiana. Da una parte abbiamo agricolotori che devono trovare manodopera a prezzi bassi e, possibilmente, in nero per essere competitivi sul mercato. Dall'altra abbiamo attività lavorative prive di controlli e garanzie e immigrati che si prestano a lavori mal pagati e pesanti, in quanto nessun italiano con un minimo senso di dignità accetterebbe quelle condizioni lavorative. Il governo chiude un occhio, e si è notata subito l'assenza di controlli da parte del governo, perchè si pensa che meno il governo interviene, meglio è. Fino a un certo punto però. Rosarno è un buon esperimento. Dimostra che l'assenza dell'occhi dello stato è dannosa. Il miglior alleato del cittadinao italiano è lo stato. Ridurre le funzioni dello stato genera stati di squilibrio che alla fne portano alla situazione di Rosarno. Se, invece, si controlla il territorio per evitare situazioni di eccessivo sfruttamento ed eccessiva delinquenza, allora si può vivere in un paese tranquillo. Perchè, invece, si vuole limitare il ruolo dello stato? A chi giova? Sempre ai soliti noti? Ma davvero tutta la guerra mediatica contro giudici, scuola, università, ospedali effettuata in primis proprio da colore che dovrebbero gestirli non è stata ancora compresa? Davvero non riusciamo a veder dietro tutto questo il progetto di sfaldamento dello stato? Qual'è la strategia? Tenere unita la società italiana? O, forse, come Mister Big, che dopo aver intascato i suoi 159 milioni dalle sue società, ci facciamo gli affari nostri e degli affari degli altri non ci preoccupiamo? O, meglio, facciamo finta di preoccuparci. E poi, grazie al controllo dei mezzi di comunicazione di stampa, raccontiamo agli altri le favolette che vogliamo. Come la favoletta che Craxi era un grande statista. Peccato che i soldi delle tangenti, come quelli finiti alle Bahamas, siano spariti ne nulla. forse con quelli potevamo fare qualche ospedale in più, pagare la benziane della macchine dei poliziotti, o qualche casa popolare per la povera gente. Anche quella di Rosarno. Continuamo e a rimanere dei grandi stupidotti. Intanto l'Italic affonda.