venerdì 10 dicembre 2010

Fini...rai

Dato che siamo entrati nell'era dei tagli e ritagli su tutto (scuola, sanità, trasporti, previdenza ecc...), adesso anche la Rai è nella bufera. Solo poche righe, anche perchè occorre prendere spunto da questo fatto per riflettere su come in Italia si gestiscono le cose. Non è solo una questione di soldi, ma, soprattutto,una questione di gestione. In Italia non si sono mai fatte riforme serie. Una volta istituiti gli enti e le istituzioni, poi, ci si guarda bene da vedere se occorrono riaggiustamenti, modifiche e rimaneggiamenti, perchè, è ovvio, con il passare del tempo le cose cambiano. Anche in Rai, che dai tempi del fscismo ad oggi ha mantenuto una struttura mastodontica. E' chiaro che ai tempi in cui la TV era solo pubblica, non esisteva il problema della concorrenza. Poi arrivarono le TV private, all'inizio tante, che furono poi inglobate nelle reti Mediaset di Berlusconi. Berlusconi, con l'aiuto di molti politici, è riuscito ad ottenre parecchie agevolazioni che gli hanno permesso, alla fine, di succhiare molti soldi derivanti dalla pubblicità alla Rai. La Rai, inoltre, si ostina a far pagare il canone alle famiglie italiane. Non si capisce se il canone è una tassa o un abbonamento. La tassa è obbligatoria, ma l'abbonamento no. In regime di monopolio forse il canone era interpretabile come una sorta di concessione. Lo stato concede alle persone il diritto di vedere la TV. A parte il fatto che non mi sembra democratico far pagare alla gente, che fatica a lavora, dei soldi solo per poter vedere delle immagini in TV. Ma adesso che abbiamo le TV private? Non sarebbe più logico tramutare il canone in un abbonamento? E' chiaro che il limite dell'abbonamento è che è volonario, e che conviene mantenere il canone obbligatorio perchè in tal modo si garantisce un maggior gettito nelle casse della Rai. Si dice che molte famiglie italiane nn paghino il canone. Secondo me, questo è giustificabile, non solo per la qualità delle trasmissioni Rai, ma, soprattutto, perchè non si capisce in cambio di cosa si paghi il canone. In realtà, in cosa si manfesta concretamente il sevizio pubblico? In cosa consiste il servizio per cui è giustificato il canone Rai? I telegiornali li fanno anche le TV private, così come i talk-show, i varietà, le fiction, i telefilm, ecc... Probabilmente, il motivo principale è che se gli italiani pagano il canone, allora la Rai lavora per gli italiani allora chi ha l'ultima parola in Rai non è il manager, ma la popolazione italiana. Ovviamente quest'ultima affermazione è ridicola dato che basta leggere i giornali o ascoltare i telegiornali per sapere come vengono gestite le cose in Rai. Se la crisi significa licenziamenti, blocchi di assunzioni e prepensionamenti in Rai, purtroppo, devo dire, è il male minore. Meglio un canale televisivo in meno che una scuola elementare o un ospedale in meno. D'altronde, nell'era di internet e con sempre più gente che parla inglese, e che può ascoltare i telegiornali della CNN o della BBC, forse il vecchio modello di TV pubblica non ha più alcun senso.

Nessun commento:

Posta un commento