martedì 6 dicembre 2011

Governo nuovo, stile nuovo

Fa un pò impressione passare in pochhi giorni da un governo retto da in premier che racconta berzellette a destra e a manca e che continua a sostenere che la crisi non c'è, ad un governo in cui il premier dice che siamo sull'orlo della catastrofe. Mi viene in mene la scenetta in cui un paziente va da due medici per sapere che cos'ha che nova. Il primo minimizza e sostiene che non c'è nulla di preoccupante; il secondo, con fare severo e accigliato, sostiene che ormai non c'è nulla da fare e che è meglio che si prepari al peggio. Una situazione del genere apparirebbe a chiunque, nella vita reale, assurda. Invece, nella vita politica italiana appare più che normale, normalissima. Si passa dalle stelle alle stalle in pochi secondi. Si passa dai sorrisini di mister Big ai pianti della Fornero. Ma allora uno, con un minimo di razionalità potrebbe chiedersi: "Finora, che cosa è stato fatto?". Chiaramente Monti ha subito evidenziato che quello che ha fatto lui in pochi giorni è più di quello che, negli ultimi quasi 20 anni, è stato fatto dalla classe dirigente italiana. Effettivamente è così e il motivo è chiaro: i politici italiani fanno fatica ad assumersi delle responsabilità perchè hanno paura di perdere voti. E' difficile inalzare l'età delle pensione, perchè c'è il rischio che la popolazione di anziani in Italia, in prossimità delle pensione, la maggioranza di quelli che votano, non ti votino più. I politici italiani sono delle puttane che in cambio di soldi pretendono voti. Purtroppo è anche colpa degli elettori italiani. Se le puttane esistono, è perchè esistono i puttanieri. Ora, se i puttenieri smettessero di andare a puttane, probabilmente la professione più antica del mondo svanirebbe. Nello stesso modo, se gli elettori italiani votassero i politici in base ad altre esigenze, ad altri ragionamenti, che non sia il semplice interesse personale (o la scatola di pasta in vambio del voto, o il voto mafioso) probabilmente qualcosa cambierebbe, anche mantenendo il porcellum. E' necessario rigore, ma prima di tutto è necessario pretendere il rigore da noi stessi. E' triste pensare che sia dovuta intervenire le BCE per imporre il rigore politico in Italia. Ciò fa capire che siamo ancora un paese retrogrado. Bisognerebbe insegnare nelle scuole un'etica del voto: cioè su quali principi basrsi prima di votare una persona. E il primo principio è quello descritto nel vangelo nell'episodio dell'adultera che sta per essere lapidata. I cosidetti "zelanti" della legge voglioni sfidare Gesù: hanno trovato una donna che tradiva il marito in flagrante reato. La legge di Mosè è chiara: le adultere vanno lapidate. quindi, caro Gesù, se la lapidiamo agiamo correttamente, o no? O forse la legge è sbagliata? Gesù non risponde subito, ma con calma e fermezza dice una cosa che raggela tutti: "chi di voi è innocente, scagli la prima pietra". Possiamo pretendere che gli altri siano giusti, se non siamo giusti noi stessi? Possiamo pretendere rigore dagli altri, se non siamo rigorosi noi stessi? Attenzione: ciò non significa perdonare chi sbaglia perchè possiamo sbagliare anche noi. Questo è un ragionamento sbagliato,e le persone intelligenti non fanno ragionamenti sbagliati. Significa che se dobbiamo pretendere un miglioramento da parte degli altri, dobbiamo prima migliorare noi stessi. Noi siamo obbligati a migliorarci, per pretendere miglioramenti dagli altri. Gli ultimi 20 anni sono stati un'occasione persa, da parte degli italiani, per migliorarsi. Triste da ammettere, me è così. Tra un pò sarà Natale. Spero che qualcuno, invece di limitarsi ad andare a vedere il solito cinepanettone, sfrutti il periodo per fare un esame della sua coscienza e capire se che che doveva fare l'ha fatto oppure no.

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