giovedì 21 aprile 2011

corsi e ricorsi

Anni fa esisteva l'IRI e l'industria di stato. Alitalia, ferrovie, trasporti marittimi, autostrade, acciaierie, cantieristica, chimica, ecc... tutte industrie gestite direttamente dallo stato. L'Alfa Romeo era un'industria di stato. Poi, piano piano, l'IRI è stata dismessa, e tutte le industrie sono passate in mano a privati, con i ben noti risultati che vediamo oggi. Ora Tremonti sostiene che bisognerebbe ricreare l'IRI. E' strano sentire un'affermazione da parte di un politico di centrodestra e federalista. Tuttavia è comprensibile: in Italia non esistono veri imprenditori. Non esistono imprendtori della taglia di Bill Gates, Steve Jobs o Mark Zuckerberg, che creano qualcosa che prima non esisteva cambiando, in questo modo, lo stile di vita di milioni di persone in tutto il mondo. Sono alcuni esempi di persone che hanno iniziato dal nulla. In Italia, per fra l'imprenditore prima di tutto devi essere figlio di imprenditori. Solo in pochissimi casi chi parte dal nulla arriva ad una posizione importante. Un esempio, alcuni anni fa, fu dato da Raoul Gardini. Gardini è illuminante anche per il modo in cui in Italia si conducono gli affari: pagando tangenti ai politici. La maxi tangente Enimont, forse la più grande di tutta la stori italiana, ne è un fulgido esempio. Per fare affari, l'unico modo è corrompere i politici che riescono a oliare gli ingranaggi necessari per poter avere i privilegi su molteplici affari, per vincere appalti, per ricevere commesse tramite scorciatoie. Il problema è che, poi, si crea una specie di rapporto "morboso" traaffaristi e politici. I politici diventano sempre più avidi e srecano denaro pubblico per arricchire gli amici affaristi; gli affaristi temono il malcontento della gente, che, prima o poi, si rende conto che le cose funzionano sempre peggio, e cercano in tutti i modi di sostenere una classe politica indegna. Non a caso Mister Big è divenuto Presidente del Consiglio dei Ministri. Dopo Mani Pulite, il problema è stato di ricostruire il vecchio sistema di gestione degli affari, dato che la vecchia classe politica è stata, in gran parte, spazzata via. L'unica possibilità era quella di far scendere in campo Berlusconi, che non solo offriva garanzie per gli amici affaristi, ma trovava in questo modo, dopo la perdita dell'appoggio dell'amico Craxi, la via per difendere i propri affari. E così fu. Ora siamo allo sbando più totale, perchè Mister Big non ha nè la capacità, nè la forza per esercitare un solido comando. Dall'altra parte, i leghisti sono diventati pure macchiette. In nome di un federalismo inesistente, in base all'idea che l'Italia debba essere separata in due parti, tollerano tutte le gaff e le brutte figure di Mister Big, soprattutto a livello internazionale.

Tremonti dove sapere che l'uncia via di uscita è la serietà, il rigore, ma soprattutto l'onestà. Dobbiamo avere un sistem in cui l'imprenditore fa l'imprenditore, ossia porta a compimento, a realizzazione una buona idea, e il politico fa il politico, ossia deve fare in modo che tutti in Italia, abbiano pari opportunità di successo, per evitare, come sta succedendo, che quei pochi italiani che fanno ancora figli siano costretti a imparare una lingua straniera per potere parlare con i propri nipoti, dato che i figli sono stati cotretti ad emigrare per lavorare.

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