martedì 16 novembre 2010

Il re del mondo

Praticamente siamo in crisi. L'Europa sta tremando di nuovo alle possibili crisi di Irlanda e Portogallo. Si scopre, adesso, che deve intervenire la Cina per comprare i titoli di stato dei paesi europei in default (tra cui l'Italia). Il deito publico dell'Italia sta aumentando a dismisura, non solo per gli interessi sui titoli di stato, ma anche per pagare la cassa integrazione dei lavoratori licenziati, mentre le aziende pensano a "delocalizzare" ossia a spostare gli stabilimenti all'estero, dove la manodopera costa meno, i sindacati non esistono e i governi non impongono tasse. Di fronte a tale crisi ogni normale cittadino si apsetterebbe un alacre lavoro della nostra classe dirigente per risolvere i problemi. Invece...

Invece abbiamo un Mister Big che si preoccupa tanto di Ruby, ma poco di quelli che sono rimasti senza lavoro... di un Fini che prima era tanto amicone di Mister Big e ora gli rinfaccia tutto... e di tutta una prosopopea di politicanti che sono sempre in TV, da mane a sera (certo che ne hanno di tempo a disposizione)...

Ma allora chi comanda in Italia? Qualcuno deve pure decidere qualcosa... ritorniamo al cerchio sovrastrutturale? Perchè Irlanda e Portogallo, con un debito pubblico inferiore al nostro sono in crisi conclamata, e l'Italia no? Perchè la Grecia con un debito pubblico lievemente superiore al nostro è andata in crisi e noi no? Perchè noi non siamo ancora usciti dalla zona euro? Chi ha deciso che noi possiamo restare in zona euro? Mister Big, Ruby o Noemi?? Chi è il re del mondo?

In Italia i politici italiani hanno sempre pensato ad una politica improntata sulla convenienza politica. Fino a tangentopoli, l'idea è stata di spendere tanti soldi per sanità, istruzione e pensioni per indurre la gente a votare per i politici al governo (allora tutti DC) e non per quelli di sinistra. Negli anni '70 lo stato emetteva titoli per ottenre liquidità per la spesa pubblica. Chiaramente non si pensava ad aumentare proporzionalmente le tasse, per non incorrere nello sfavore delle persone. Allora si obbligava la Banca d'Italia, maggiormente soggetta alle unlfuenze politiche, a comprare i titoli di stati per finanziare la spesa pubblica. Solo che i soldi erano quelli e quindi, la Banca d'Italia non trovava altro modo che stampare più soldi aumentando così l'inflazione. E' vero che lo stato pagava sanità, istruzione e pensioni, ma nello stesso tempo si riduceva il potere d'acqisto dei salari a causa dell'inflazione. Poi nel 1981 l'inflazione cessa. Tutti dicevano che il merito era del governo Craxi, ma in realtà il vero motivo sta nel fatto che la Banca d'Italia smise di comprare titoli di stato e, quindi, di stampare ulteriore moneta. E' vero che Craxi si inventò la vandita dei BOT ai cittadini. Per invogliare a comprarli, allora i BOT vennero messi all'asta con alti interessi. La stabilizazione dell'inflazione fu un beneficio per i salari, ma lo stato era costretto a stampare sempre più titoli e ad immetterli sul mercato. In questo modo aumentava la percentuale di interessi sul debito. Poi scoppiò tangentopoli e vennero i governi provvisori di D'Amato e Ciampi. La parola Debito pubblico diventa d'uso corrente e i vari governi, vedendo che non si riusciva a stare dietro alla spesa pubblica iniziano a provare a fare qualche taglio e ad inventarsi nuove imposta, soprattutto indirette, per rientrare nelle spese. Ve la ricordate l'ISI (Imposta straordinaria degli immobili) poi divenuta ICI? Ve lo ricordate Goria che si inventava una nuova tassa al giorno? Ve lo ricordate il bollo auto pagate per due volte nello stesso anno? Ma il debito pubblico ha continuato a crescere inesorabilmente. Solo che adesso, i politici italiani non possono più trovare qualcuno che paghi il debito da loro creato. Ergo, occorre aumentare le tasse, tagliare la spesa, ridurre il numero di ospedali, scuole, carceri. Evitiamo, poi, di aumentare le pensioni o di darle alle nuove generazioni che hanno un lavoro precario. Il bello è che la brutta figura la fanno i politici, si di destra che di sinistra, perchè qualsiasi cosa faranno li renderà impopolari.

Occorre, ora più che mai, una nuova figura di politico, che spazzi via queste vecchie figure retoriche che non sanno più che pesci pigliare...

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