lunedì 23 maggio 2011

Il teatrino italiano (1)

Standard and Poor's sta declassando l'Italia. Il motivo è abbastanza chiaro: manca una reale dirigenza politica che permetta di fare le riforme necessarie per le ripresa. Forse qualcuno dovrebbe dire a quelli di Standard and Poor's che la ripresa economica in Italia è un problema non semplice. A Milano, la solita lobby di affaristi (e probabilmete qualcuno foraggiato dalla 'ndrangheta) è in fibrillazione perchè c'è il rischio concreto che i vecchi referenti politici, come la Moratti, escano di scena. "Oddio, e ora? Come gestiremo l'affaire Expò 2015?". Ah beh, se i problemi fossero solo questi. Intanto Mister Big spunta come un fungo in tutti i tg, Formigoni riciccia l'anticristo, si tira fuori il pericolo di una Milano stile "1992, fuga da New York", invasa da bande dei centri sociali, islamici, narcotrafficanti e chi più ne ha più ne metta. La Moratti tira fuori dal cilindro pure il voto di scambio: se mi voti ti condono le multe che hai preso finora. E meno male che si parla di voto di scambio solo per il Sud.

La debolezza del sistema è evidentissiam: non ci sono programmi. Solo, la necessità di gestire un grosso affare grazie all'expò. Poi, dopo il 2015 già mi vedo 100% Brumotti andare in giro per gli stand e i palazzi abbandonati dell'expò.

Intanto Report parla di un generazione di italiani fuorigioco, incapaci di trovare lavori decenti, di farsi una famiglia e abbandonati a se stessi. I migliori se ne vanno. E poi si parla di produttività. In Spagna, però, i giovani danno vita ad un largo movimento di protesta per far senitre le loro ragioni.

Non è possible pensare ad uno sviluppo economico se non si creano le condizioni per aiutare e favorire coloro che hanno buone idee. Non si tratta solo di economia, ma anche di cultura. I politici sono diventati un inutile peso. Cercano di ottenere il massimo dei privilegi, di controllare i voti e di stabilire un rapporto di connivenza con i "furbetti del quartierino". Questi pagano tangenti e in cambio ottengono soldi (pubblici) e favori dai politici. Ora sarebbe necessario avere dei politici che cerchino di far funzionare il "sistema Italia", facendo in modo che ognuno riesca a dare il meglio di sè. Purtroppo, in Italia, dare il meglio di sè significa, in molti casi, rompere le uova nel paniere, mettere in discussione un sistema di amicizie e alleanze. Un bravo politico dovebbe prendere le sue decisioni senza guardare in faccia a nessuno, ma in base a determinati principi. E' possibile cambiare tutto questo? Forse è più giusto dire che bisogna cambiare tutto questo. Altrimenti torniamo all'Italia prima dell'unità quando era governata da francesi, spagnoli e austriaci. In questo caso saremo spartiti, anche se economicamente e non militarmente, tra francesi e tedeschi. Inoltre, è ora di finirla di imprenditori e manager che, presi i soldi, scappano, nel senso che cercano subito di metterli in un conto off-shore, invece di pensare a reinvestirli in Italia. Basta usare l'industria per accumulare capitali da esportare all'estero.

Dimenticavo la Lega, che sembra, ora come ora, il maggior insoddisfatto dei risultati elettorali. Effettivamente la Lega ha perso voti, e ora cerca un modo per riguadagnarli. Chiaramente, il modo è, come al solito, sbagliato. Ma prossimamente dirò il perchè.

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