sabato 4 aprile 2009

Italia in crisi (2)

La crisi si configura anche in base all'opposizione di due modi di vedere il sistema sociale: la visione sistemica e la visione egocentrica. Nella visione sistemica si analizzano le conseguenze delle proprie azioni sugli altri. Ne è un esempio l'inquinamento. Adesso molti di noi hanno una visione sistemica dell'inquinamento. Sappiamo che inquinare fa male agli altri ed anche a noi stessi, perchè se buttiamo mercurio nel mare, poi mangeremo i pesci provenienti da quel mare e alla fine avveleniamo noi stessi. La visione egocentrica, invece, si basa sull'insistente volontà di non preoccuparsi troppo delle possibili conseguenze negative delle nostre azioni. Questo atteggiamento, ovviamente, si fondi su una serie infinita di possibili giustificazioni. "Non è affare mio...", oppure "Tanto che male potrebbe fare?", o ancora "Non lo fanno anche gli altri?", sono solo alcuni degli esempi di giustificazioni che possiamo elaborare per evitare di adottare una logica sistemica. Un bell'esempio era la giustificazione di Craxi per il fatto che lui e gli uomini del suo partito prendevano tangenti: era prassi ormai generale e consolidata. Se gli altri rubano, perchè non io? Il sistema capitalistico è di per se profondamente schizofrenico: si basa sull'egoismo, ma nello stesso tempo necessita di altruismo. Se io voglio guadagnare vendendo auto, devo trovare qualcuno che me le compri. Se molta gente perde il lavoro, mi conviene sostenere una politica di sovvenzione e aiuti statali per far si che la gente riprenda a comprare. Ovviamente senza pormi i lproblema, magari, di immettere sul mercato auto meno costose che mantengono però gli standard di qualità dei modelli più costosi. Il sistema capitalistico si basa sulla circolazione monetaria: se le banche diventano egoiste e non prestano più soldi si blocca l'intero sistema. A questo punto ben si comprende il ruolo di Obama: ha capito che per rimettere in moto la macchina occorre dare aiuti concreti alle famiglie. Obama ha una visione sistemica. E mister B? L'unica idea è stata la social card, finanziata, tra l'altro, prelevando i soldi dai conti correnti dormienti, ossia i soldi di privati che, per un motivo o l'altro, non hanno più utilizzato. La social card è un flop: pochi soldi o nessuno, se per un motivo o l'altro il negozio non l'accetta o c'è stato un problema di attivazione della carta. Inoltre, chi la possiede manifesta a tutti la sua condizione di indigenza, alla faccia della dignità personale. Ma per Mister B la dignità della gente è un problema secondario. E qui si evidenzia uno dei problemi fondamentali dell'Italia: non possediamo una classe dirigente dotata di visione sistemica. Gestire un paese non è come gestire un'azienda. In quest'ultimo caso la visione egocentrica è necessaria. Il manager deve curare gli interessi degli azionisti. Non è affar suoi curarsi dei problemi dell'intera società. Ma il governo, invece, deve curarsi dei problemi dell'intera società. Deve preoccuparsi non solo dei manger, ma anche dei pensionati, dei malati, di chi lavora nel settore pubblico, delle casalinghe e degli extracomunitari. Per questo il governo dovrebbe essere super partes. Se si parteggia solo per uno, si rischia l'affondamento della società. Gli americani l'hanno capito con il New Deal. Il giovedi nero del 1929 ha fatto capire agli americani che la visione egocentrica porta ad inevitabili crisi e tracolli. Ecco perchè gli americani hanno votato Obama. E gli italiani? Dato che Mister B non possiede la visione sistemica, ciò vuol dire che gli italiani la lezione non l'hanno ancora imparata. Così come non l'avevano imparata nel 1494, quando Carlo VIII re di Francia decise di scendere in Italia con il suo esercito. Mentre gli italiani continuavano a farsi guerra tra di loro, le nazioni emergenti dell'Europa si preparavano ad estendere il loro dominio in Italia. Non a caso, Macchiavelli nel "Principe" descrive il comportamento di una persona che deve per forza, se intende governare, avere una visione sistemica e razionale delle cose. Nonostante queste esperienze sotriche, gli italiani ancora adesso guardano al proprio orticello e si accaniscono, presi da furore emotivo, contro l'extracomunitario o l'impiegata statale che va a fare la spesa durante l'orario di lavoro. In Italia, bisogna sempre trovare una ragione per scaldare gli animi. Affrontare razionalmente le cose è improponibile, soprattutto se dall'analisi razionale emerge che tutto il sistema è allo sfascio. Per fortuna, tra un pò, un nuovo Carlo VIII ci riporterà un pò di razionalità, assumendosi lui l'onere di pensare per noi.

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