giovedì 9 aprile 2009

Qualità ed attenzione

Non c'è niente di meglio di una tragedia per mettere in evidenza la scarsa qualità della classe dirigente italiana. Lo si è visto nel terremoto che ha distrutto Messina e Reggio Calabria nel 1908 e lo si vede ancora oggi. Da ottobre dell'anno scorso c'erano scosse sismiche a L'Aquila. Un buon motivo per chiedersi se le case erano fatte a norma. Purtroppo non era così. Che l'Abruzzo sia soggetto a terremoti è noto. Facciamo un elenco:

1. 68 - Teate (Chieti).
2. 101 - San Valentino in Abruzzo Citeriore.
3. 1315 - L'Aquila.
4. 1348 e 1349 (9 settembre) - Appennino abruzzese, con distruzione del Castello di Alvito.
5. 1456 (4-5 dicembre) - Irpinia, Matese, Sannio, Napoli, Abruzzo: il sisma provocò 30.000 morti. A Napoli crolla il campanile della chiesa di Santa Chiara, la chiesa di San Domenico Maggiore deve essere ricostruita, il duomo di Napoli e la cappella palatina di Santa Barbara in Castel Nuovo restaurati. A Teramo morirono più di 200 persone.
6. 1690 - Atri, in Abruzzo: unico terremoto di una certa intensità avvenuto ad Atri. Non si sa con precisione quanti furono i danni e i morti; crolla la chiesa di S.Francesco e si procede alla sua ricostruzione.
7. 1703 (2 febbraio) - Abruzzo: terremoto con circa 6000 morti a L'Aquila; gravi danni anche a Paganica.
8. 1706 - La Maiella. Si verificò la distruzione di moltissime costruzioni nella città di Sulmona, tra le quali numerose chiese.
9. 1786 - L'Aquila.
10.1881 Abruzzo meridionale
11. 13 Gennaio 1915 Avezzano, Abruzzo 7.0 Richter Furono distrutte dal sisma Avezzano e tutto il territorio della Marsica. Ad Avezzano su 11.000 abitanti ne sopravvissero solo 300. In tutto ci furono 30.000 morti.
12. 1933 Majella, Abruzzo
13. 1943 Marche e Abruzzo
14. 1958 L'Aquila, Abruzzo

15. 6 Aprile 2009 L'Aquila, Abruzzo 5.8 Richter[6]
VIII-IX Mercalli Fortissime scosse nettamente percepite in tutto il Centro-Sud Italia, soprattutto a Rieti ma anche a Roma, Pescara, Napoli, fino a Crotone e risalendo a nord anche tutta l'alta valle del Tevere nelle province di Arezzo e Perugia dell'Appennino Tosco-Emiliano, verificatesi anche nei giorni successivi al primo. Gravissimi danni agli edifici e al patrimonio storico-artistico di L'Aquila e comuni limitrofi. Più di mille feriti e circa 70.000 sfollati.

Domanda: ma i politici che governano l'Abruzzo non si sono preoccupati di fare piani regolatori rigorosi che garantiscano la resistenza delle costruzioni a forti terremoti? E soprattutto, chi fa i controlli? Chi controlla che le case siano costruite a regola d'arte? Il decreto mille proroghe faceva slittare gli obblighi di legge per la costruizione secondo i requisiti antisismici stabilito dall'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3274 del 20 marzo. L'ordinanza stabiliva anche rigorosi controlli della staticità di edificie quali ospedali, scuole, chiese, musei e ponti. Però il governo di Mister B. favorisce le proroghe, così come adesso si rende conto che nell'ultimo decreto sul piano casa conviene inserire una frase a proposito dei requisiti antisismici, a tragedia avvenuta. Esiste una bella frase di Tolkien, l'autore de "Il signore degli anelli": "La qualità la fa l'attenzione". Se ci fosse stata attenzione non sarebbe crollato l'ospedale, la casa dello studente e tante altre abitazioni, molte delle quali nuove, appena comprate. Non è il terremoto la vera causa, perchè (vedi lista sopra) si sa che a L'Aquila ci sono stati e sempre ci saranno terremoti. Purtroppo l'attuale governo è l'espressione degli italiani disattenti, che non si preoccupano della qualità. Ora è il momento di finirla. Dobbiamo pretendere qualità. E la qualità la fa l'attenzione. Bisogna fare dei controlli e investire negli enti preposti ai controlli. I comuni una volta prevedevano una figura detta "geometra contrario". Questo doveva controllare che le nuove abitazioni fossero costruite a regola d'arte. Dov'è finita quella figura? Chi controlla la qualità delle nuove costruzioni? Un conto è comprare una lavatrice che può rompersi anche dopo 5 anni. Un conto è comprare, a prezzo di grandi sacrifici, una nuova casa che deve durare tutta una vita e oltre, se necessario. Adesso vediamo e sentiamo invece grandi frasi ad effetto, del tipo "Ricostruiremo una L'Aquila 2", ma cosa sarebbe meglio fare, invece, in concreto? E soprattutto, come evitare che i soldi finiscano per costruire strade inutili e campi da calcio invece delle case alla gente che ne ha bisogno. Come evitare che i baraccati rimangano baraccati a vita? Semplicemente il presidente della regione (che per l'Abruzzo si chiama Chiodi, anche se finora non si è mai visto e sentito) chiede ai presidenti di provincia e ai sindaci di fare un preventivo dei danni e raccoglie i soldi necessari per la ricostruzione. Poi i cittadini dovrebbero crearsi delle cooperative, a cui dare i soldi, con i quali pagare le imprese che costruisocono o ricostruiscono le case. Inoltre, i cittadini devono essere adeguatamente informati e godere della consulenza di tecnici ed esperti di costruzioni, in modo da poter verificare in corso d'opera che le nuove costruzioni siano costruite a regola d'arte. Si prevede che a L'Aquila possano esserci in futuro anche terremoti che arrivano fino a un'intensità 8 di magnitudo? Allora si facciano case in grado di resistere a 10 di magnitudo. Evitiamo così, oltre ai piccoli sciacalli, i grandi sciacalli quali Caltagirone e Ligresti, i palazzinari che costruiscono case di pessima qualità, dato che loro sicuramente non le abiteranno. Ma soprattutto occorre vigilare, essere attenti, perchè "La qualità la fa l'attenzione". Dobbiamo dimostrare che finalmente siamo capaci di imparare e non ricadere sempre nei soliti errori. Dobbiamo dimostrare che tra noi e l'uomo di Neanderthal c'è una differenza.

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