venerdì 15 ottobre 2010

Il paese del gambero

Mentre ormai Mister Big ha lo stesso carisma di una mosca fastidiosa, mentre Tremonti fa capire che chi comanda è chi tiene i cordoni della borsa, mentre si moltiplicano protest e disagi in tutt'Ittalia, soprattutto da parte di chi è in cassa integrazione, mentre il presidente dll'INPS dice: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale", mentre le sedi CISL e UIL sono colpite da lanci di uova e vengono imbrattate, mentre il Giornale si appresta a mettere alla berlina il presidente di Confindustria, intanto non si fa niente.

Che fare? (domanda ormai ripetuta tantissime volte)

Comprare un AK-47 e tentare una rivoluzione alla francese o russa?

Sperare di essere invasi da qualche potenza straniera con una classe dirigente più brava (o almeno un pò meno disonesta)?

Oppure continuare a tenere accesa la TV per vederenei soliti talk-show i soliti politici (ma quanto tempo hanno a disposizione pr andare in TV?) dire sempre le solite cose? Per sentirli parlare solo della divisione Berlusconi-Fini o delle liti tra i leader di centrosinistra?

Intanto l'economia va in malora.
Ecco alcune idee per me interessanti:
1. problema della "delocalizzazione": imponiamo una tassa per tutti i prodotti che arrivano dall'estero, mentre i prodotti "made in Italy" non vengono tassati. Se qualcuno, fuori dall'Italia, vuole vendere a prezzi concorrenziali in Italia, è obbligato ad aprire stabilimenti e ad assumere gente in Italia. L'uncio problema è il rischi di "ritorsioni" da parte dei paesi che potrebbero imporre dazi per i prodotti esportati dall'Italia. E' un problema delicato, ma non vedo alternative.
2. sviluppare e favorire aziende che possono ottenere committenze dall'estero. In questo caso, l'unica cosa su cui possiamo competere è l'innovazione tecnologica: più alto è il livello tecnologico, migliore è la qualità. Chiaramente il livello tecnologico dipende dal livello di ricerca.
3. creare aree tipo parchi tecnologici o industriali per favorire l'ingresso in Italia di aziende estere.
4. snellire al massimo il carico burocratico per le aziende.
5. detassare le aziende che investono in Italia e assumono gente.

Tuttavia in Italia questo difficimente si riesce a fare. Primo perchè politici e industriali italiani hanno sempre cercato di evitare ogni forma di concorrenza. Per esempio, se la Renault o la Ford crea stabilimenti in Italia, come la prenderebbe la Fiat? Secondo, l'Italia ha sempre avuto una mentalità da "provincialotti", nel senso che gli italiani fanno fatica a capire cosa succede al di fuori del loro orticello. Come pretendere da dei provincialotti una mentalità più aperta? ergo: rimaniamo con la TV accesa a sentire le solite stupidaggini dei soliti politici.

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