lunedì 2 marzo 2009

Italia (non) lavora

Articolo 1 della costituzione: "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro". Peccato che ormai di lavoro, in Italia, ce ne sia sempre meno. Il 2009 appare come l'anno dei licenziamenti. basta farsi un giro su internet per comprendere il fenomeno. Ovviamente i telegiornali stanno bene attenti ad iniziare i titoli di testa con frasi del tipo: "Licenziati tot operai alla..", "In questo mese tot aziende hanno chiuso.." e così via. Ora che anche i parititi di sinistra sono scomparsi, chi parla più delle centinaia di migliaia di operai che perderanno il posto di lavoro? Chi darà loro voce? Chi pagherà (sicuramente) le tasse? Per fortuna un disoccupato in Italia non perde il diritto alla salute, come negli USA. Ma vogliamo pensare anche alla perdita di dignità che comporta la perdita del posto di lavoro? Alla vergogna che si prova nel sentirsi inutili? Se qualcuno ha letto il libro "No logo" della Kelin, si rende conto che la quota maggiore di spesa per un'impresa, al giorno d'oggi, è la pubblicità. Eclatante è il caso della Nike, che fa produrre le sue scarpe nei paesi del terzo mondo, dove la manodopera costa pochissimo, e paga miliardi a gente come Michael Jordan perchè pubblicizzi il prodotto. Forse risparmiare prima sulla pubblicità e poi sui posti di lavoro converrebbe di più, in tempi di crisi come questi. Ovviamente, il nostro Mister B propone la ricetta contraria: fai più pubblicità così vendi di più. Ma in tempi di magra più soldi alla pubblicità significa meno posti di lavoro e quindi meno gente che acquista. E qui si ritorna sempre al problema della visione "sistemica" o "orticellista" delle cose. C'è chi riesce a vedere le cose nel suo complesso e chi, invece, si preoccupa del proprio orticello. La classe dirigente italiana è "orticellista", per cui siamo inesorabilmente destinati al fallimento. Chiaramente in controtendenza contro la classe dirigente statunitense, tedesca e francese che, attaccando i famigerati paradisi fiscali, sta assumendo sempre più una visione sistemica dell'economia finanziaria. Poveracci gli operai italiani, comunque, perchè ormai sono soli e nessuno si preoccuperà per loro. Come andrà a finire?

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