sabato 21 febbraio 2009

L'ex ambasciatore Ronald Spogli

L'ex ambasciatore Ronald Spogli ha lasciato il suo incarico di ambasciatore USA in Italia. Prima di andarsene, in una conferenza stampa, ha fatto in tempo a lanciare alcune frecciatine sull'Italia. secondo Spogli, i veri problemi dell'Italia sono: «Una burocrazia lenta, un mercato del lavoro rigido, la criminalità organizzata, la corruzione, la lentezza della giustizia, la mancanza di meritocrazia». Oltre a questo ha acnhe affermato, riguardo l'Università italiana: «una tragedia nazionale: è imbarazzante che non ci sia una sola università italiana nei primi posti delle classifiche internazionali». L'ambasciatore mi ricorda il secchione che avevo per compagno di banco alla elementari: sfruttava ogni occasione per rimarcare la sua superiorità. Devo dire, però, che gli italiani fano ben poco per migliorare. In realtà, l'Italia è il paese dell'immagine. Nascondiamo la polvere sotto il tappeto. Il tappeto è bello e raffinato, ma sotto sempre immondizia c'è. Ma il problema è ancora più grave: l'italiano non aspira a migliorare. E' come lo studente che dice: "Chi me lo fa fare di studiare e darmi da fare? Se poi divento bravo, sono costretto a dimostrare di essere sempre bravo, che fatica!". E poi c'è un altro problema, l'egoismo assoluto degli italiani: "In un paese con regole chiare, come posso approfittarne? Come posso svicolare dalle regole e avvantaggiarmene?". Gli statunitensi hanno i loro problemi, ma non è un caso se sono leader mondiali. Ad esempio, in un'azienda statunitense, ai dirigenti non interessa se sei di destra o di sninistra, cattolico, musulmano o buddista. Quello che importa è che sai fare bene il tuo lavoro. In Italia non è così: "Sei di sinistra? Qui non puoi stare."; "Sei musulmano
? Qui non puoi stare.". Il problema è che sempre più gente straniera, con cultura e religione diversa, sta entrando in Italia. Prima o poi si stancheranno di un sistema che li discrimina a priori, senza valutare che cosa sanno o non sanno fare. La meritocrazia favorisce l'aggregazione di gente con lingua, cultura e religione diversa. Quanti cervelli italiani hanno trovato lavoro negli Stati Uniti? Quanti cervelli USA hanno, invece, trovato lavoro in Italia? Analizziamo punto per punto i problemi evidenziati da Spogli e vediamo come potrebbero essere risolti:

1. burocrazia lenta: questo è il segno di massimo dispresso della classe dirigente sul cittadino. In realtà la burocrazia per il burocrate rappresenta il muro che serve a distanziare il cittadino dal potere politico. Non solo, dato che gli italiani brillano per egoismo e furberia, è chiaro che lo stato non si fida del cittadino, così come il cittadino non si fida dello stato. Manca trasparenza dall'una e dall'altra parte. Per questo, alla fine, in Italia si arriva anche a chiedere il certificato di esistenza in vita.

2. Mercato del lavoro rigido: chi batte la fiacca deve essere spinto a lavorare. Ma non solo, chi ha iniziativa e buone idee, è giusto che si crei la sua impresa senza tante pastoie burocratiche. Bisognerebbe abbattere le corporzioni, che limitano l'accesso alle professione sempre in base al solito motto: "se siamo in pochi, abbiamo più torta da spartire". In Italia dovrebbe esserci vera concorrenza: chi lavora bene ha diritto a guadagnare. Perchè solo i figli dei notai possono fare i notai?

3. Criminalità organizzata: in altri posti, la gente noramle prenderebbe i fucili, o i forconi, pur di eliminare le mele marce. In Italia, sia dall'alto che dal basso è possibile considerare la criminalità organizzata come un'opportunità invece che un cancro da debellare. L'ideale: chi è sospettato di connivenza con la mafia e chi ha avuto favori dalla mafia non dovrebbe più votare.

4. Corruzione: ogni italiano tiene famiglia. Per cui che male c'è a ricavare, di tanto in tanto qualche piccolo beneficio per far star meglio i propri pargoli? Peccato però che in questo modo peggoriamo le cose per, se non per i nostri figli, probabilmente per i nostri nipoti. Quando poi il sistema si sfascerà e l'Italia diventerà una provincia della Libia, cosa dovranno dire i nostri nipoti? Se prendiamo l'uovo oggi, sicuramente rinunciamo alla gallina domani.

5. lentezza della giustizia: ma con un 10% di parlamentari indagati e condannati, come si può pretendere che la giustizia funzioni? Chiaramente, se la giustizia non funziona, alla fine si ritorna al meccanismo della faida (in poche parole al medioevo). Bisognerebbe prima pulire la classe dirigente e l'unico modo per farlo é fare una legge che vieti a chi è indagato o condannato di presentarsi come candidato, così come chi è indagato dovrebbe essere obbligato a dimettersi. Ovviamente le indagini possono iniziare solo in presenza di prove certe.

6. mancanza di meritocrazia: visto che in Italia si danno mega stipendi e mega buonuscite ai manger di aziende o enti che falliscono, come fai a insegnare ai tuoi figli che se non danno il meglio di loro stessi non verranno premiati? In Italia viene premiato anche chi fa fallire la propria azienda. Avete visto che fine ha fatto Tanzi, che ha mandato sul lastrico migliaia di persone? Quindi ai miei figli insegnerò: "Dai il peggio di te, così sarai probabilmente premiato (sicuramente non sarai punito). Tanzi docet". A proposito, quanti miliardi ha nascosto Tanzi in giro per il mondo?

Per quanto riguarda l'università italiana, l'argomento è complicato di per sè. Per cui rimandiamo ad un altro momento la discussione.

Inoltre, aspettiamo che altri personaggi insegnino a noi italiani come dobbiamo comportarci.

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