venerdì 15 maggio 2009

Italia in crisi (4)

Forse il segno migliore dell'esistenza di una crisi è la ridda di informazioni contrastanti che giungono alle persone. In uno stato in equilibrio, a parte i soliti problemi, non si sentono conferme e poi smentite. Un pò come la storia dell'UFO di Roswell. All'inizio i militari ffermano di aver trovato i resti di un UFO, poi smentiscono e dicono che si trattava di un pallone sonda. Probabilmente è la smentita seguita alla conferma che ha reso il caso Roswell uno dei più studiati e citati dagli ufologi. Il problema è che i dubbi rimangono. Nello steso modo i media italiani da una parte dicono che c'è crisi (operai licenziati, stabilimenti che chiudono, ecc...) dall'altra che la crisi è solo un'apparenza, una condizione psicologica. Anzi, la crisi è passata. E il debito pubblico? Bankitalia conferma che è incrmentato. E il PIL? alcuni giornali confermano che è diminuito di oltre il 4% (che tempo fa indicava crisi nera, roba da mettersi le mani nei capelli). Ed ora? Ora no, sebbene il debito aumenti e il PIL diminuisca, la cose stanno migliorando. Dove? I trasporti (vedi Alitalia) sono al collasso perchè non più sovvenzionati dallo stato. Scuola e Università stanno per chiudere, dato che non si assume più gente, né si danno i soldi per la minima manutenzione degli edifici scolastici. Ed ora? Ora bisogna tagliare nella sanità e nelle pensioni. Bisogna preparare la ricettina indolore per applicare il solito sistema: "Te lo messo in quel posto, ma te ne sei accorto troppo tardi". Le giovani generazioni? Si arrangino e si facciano mantenere, finchè possibile, dai genitori con la pensione minima sociale. Gli immigrati? Mandiamo a casa i clandestini che arrivano con i barconi, ma teniamo gli slavi, che sono quelli che commettono più reati. Ovviamente facciamo un favore ai paesi dell'Europa dell'est che così si liberano di gente indesiderata. Poi se qualche italiano vuole comprarsi una villa in mezzo alla campagna affari suoi. Il punto è proprio questo: gli affari nostri. Chi li cura? Chi li gestisce? Gli italiani si pongono seriamente questo problema? Perchè Marchionne deve parlare con la Merkel riguardo gli stabilimenti Opel? Forse perchè la Merkel si cura degli affari "loro" (tedeschi)? Forse qualcuno comprenderà meglio, in futuro, che gli affari "nostri" del governo italiano non coincidono con gli affari "nostri" del popolo italiano. Il limite maggiore, per il normale cittadino italiano, è che spesso non tiene milioni di euro in qualche paradiso fiscale, per cui se qualcosa va male, qualche soldino in mani sicure ce l'avrà sempre. Basta vedere quello che è successo in Argentina. I normali cittadini argentini hanno scoperto, dall'oggi al domani, che i loro risparmi in banca non esistevano più. E' probabile, però, che qualcuno, che aveva il compito di curare gli affari "loro", invece si sia procurato una cospicua pensioncina mettendo molti soldini in qualche banca di qualche paradiso fiscale. Ma questi sono, ormai, solo affari "suoi".

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