venerdì 29 maggio 2009

Il mito della destra che lavora

Tempo fa, una persona, per qualificarsi come uno che si da da fare, si era definito come "uno di destra", anche se poi il suo orientamento politico era un altro. Da molto tempo, credo, nell'immaginario collettivo si è fissato il concetto che "essere di sinistra" significa perdersi in chiacchiere. I comunisti non fanno altro, come qualcuno avrà avuto modo di vedere nelle fasi acute della contestazione, che indire riunioni, discussioni, stampare pubblicazioni e giornaletti. Il massimo dell'azione è sfilare in qualche corteo di protesta. Quelli di destra, invece parlano poco e fanno molto. Magari non si è molto d'accordo sulle loro impostazioni ideologiche, ma qualcosa fanno. Per cui, molti italiani hanno preferito dare il loro voto a destra con la convinzione che almeno qualcosa cambi in Italia. Se qualcuno ascolta Mister B, sente parole come "abbiamo fatto...", "tra un pò faremo..." "siamo intervenuti...". La spazzatura a Napoli? E' arrivato Mister B e d'incanto è scomparsa. Peccato, però, che in campagna continuino i roghi (poco pubblicizzati dai media) della spazzatura con relativa produzione di diossina. In Abruzzo l'intervento dello stato è stato tempestivo e tra un pò si ricustruiranno le case. Quando? A settembre? Adesso si sente per Novembre. Non sarà forse Novembre del 2010? Gli italiani muoiono di fame? Ecco la Social Card finanziata (in parte, relativamente piccola) con i soldi prelevati dai cosiddetti "conti correnti dormienti", ossia quei conti correnti che non vengono movimentati da anni. Speriamo che qualcuno non abbia aperto quei conti pensando, in futuro, di dare qualche soldo ai propri nipotini. Comunque, apprentmente, e con la complicità dei media, sembra che il governo di Mister B sia un tipico governo di destra ossia un governo del fare. Domanda: perchè confindustria prima e bankitalia adesso si lamentano per la mancanza di riforme? La Marcegaglia chiede a Mister B, anche in grazia del suo forte consenso degli italiani, di fare qualcosa di più contro la crisi; Draghi afferma che sono necessarie riforme. Devo dire che sia l'uno che l'altro, secondo me, non fanno molto, da parte loro, per risolvere il problema della crisi. Però sono altri punti di vista che sicuramente devono essere considerati. E il cittadino italiano? Qual'è il suo punto di vista. Qualcuno conosce il punto di vista del tipico Signor Rossi? Forse è troppo impegnato a far quadrare i bilanci con la cassa integrazione, oppure non sa a che scuola mandare il figlio perchè vede edifici fatiscenti e insegnanti che non hanno la carta per stampare le pagelle. Oppure scopre che sono aumentati i ticket dei farmaci, che deve pagare un sacco di soldi per farsi una radiografia in tempi accettabili. O, anche, che il treno che prende per andare a lavoro è sempre in ritardo, o si rompe, e che se va in vacanza su un traghetto c'è il rischio di naufragio come è quasi successo alla nave traghetto Florio. Per non parlare dei voli aerei. Deve per forza prendere la macchina e viaggiare su strade distrutte perchè il comune è pieno di debiti e non ha i soldi per mettere un pò d'asfalto. Questi sono solo alcuni dei problemi che deve affrontare il cittadino italiano. Ma ora il peggio è passato e bisogna solo pensare al miglioramento. Un buon segno di ottimismo è ricominciare a spendere soldi, magari facendoseli prestare da qualche società finanziaria e quindi indebitandosi fino a un palmo sopra la testa. Mentre qualcun altro si prende un bel pò di soldi dalle sue società e se li mette al sicuro in qualche paradiso fiscale.

Esistono due tipi di fare: 1. il "fare vero" che consiste in fatti e conti economici i cui risultati sono visibili agli occhi di tutti e il 2. "fare finto" che consiste nel creare un pò di fumo per dare l'idea che ci sia l'arrosto, mentre in realtà non c'è niente. Il fare finto ricorre anche ad altri tipi di strategie: creare tanto rumore per nulla (vedi il caso Noemi) oppure nascondere o minimizzare i fatti che contrastano il fare finto come il fatto che i poliziotti hanno deciso di scioperare perchè non vengono loro pagati gli straordinari o che in una scuola di Livorno è caduto il controsoffitto come è successo in quella di Rivoli (per fortuna, questa volta, non ci sono stati ragazzi morti). Se poi qualche problema, bene o male, riesce ad emergere nonostante tutti i meccanismi di difesa approntati per impedire che il fatto venga pubblicizzato, allora si attiva il processo di annichilazione di chi fa emergere il problema. Un bell'esempio recente è l'accusa della Gelmini contro i presidi delle scuole del Lazio, che chiedevano ai genitori i soldi per comprare la carta e pagare le bollette. La risposta è stata: "Se i presidi non sanno fare il loro lavoro, vadano a casa". Una risposta un pò pericolosa, perchè qualcuno potrebbe chiedersi: e il ministro che fa? Altri ministri che costituiscono esempi di finto fare sono Alfano, Brunetta e Maroni. I Tribunali sono al collasso perchè mancano segretari e computer. Alfano che fa? Anche nella PA manca personale, risorse tecnologiche, edifici fatiscenti. Brunetta che fa? Nelle strade continuano gli stupri, le rapine nelle tabaccherie e nelle farmacie, gli accoltellamenti negli stadi. Maroni che fa? Alfano se la piglia con i magistrati che vogliono diventare celebri, Brunetta con i fannulloni della PA, Maroni con i negri sui barconi e Gelmini con i presidi che non sanno lavorare. La politica dal finto fare non è destinata a durare a lungo, perchè, come si dice, tutti i nodi vengono al pettine. Però le tasse son vere. Perchè non pagare il finto fare con finte tasse?

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