lunedì 25 maggio 2009

Il fallimento leghista

Mentre Mister B si lamenta della sporcizia delle città italiane, che hanno i bilanci pieni di debiti a causa dei derivati, e si pensa, come buona soluzione ad arrestare la gente che butta un mozzicone per strada, mi viene in mente la seguente domanda: "La Lega a cosa serve?". A parte tuonare e lanciare saette contro gli stranieri, o veder Castelli presente un giorni si a l'altro pure ad un programma televisivo (un bellissimo esempio di settentrionale compeltamente dedito al lavoro), non riesco a capire quale significato abbia ancora la lega. Dobbiamo tornare al 1992, in piena era Tagentopoli. La Lega Nord ottiene un grande successo elettorale. I vecchi partiti (PSI, e DC) sono in crisi perchè appaiono finalmente per quello che sono: una nomenklatura di corrotti e corruttori. E' chiaro per tutti che quasi nessuno si preoccupa dell'interesse del paese che necessita di immediate riforme. Non solo. Nel momento di massima crisi dei vecchi partiti, la mafia, sotto la guida di Totò Riina fa esplodere bombe un pò dappertutto. L'indebolimento della vecchia nomenklatura è un problema anche per la mafia, che priva di un chiaro referente politico e timorosa che il cambiamento politico induca i vecchi politici a tagliar ei ponti con loro, cerca, ovviamente con il suo linguaggio fatto di violenza e morte, di indurre i vecchi referenti a mantenere i vecchi accordi. Non a caso, il 12 Marzo 1992 viene ammazzato a Palermo Salvo Lima, il referente di Andreotti per i bosso mafiosi.m In questa situazione di caos succedono due cose. Una avrebbe potuto portare a grandi riforme per il paese, e magari alla nascita di una nuova forma di stato repubblicano. L'altra, invece, avrebbe portato ad un peggioramento della forma dello stato. La prima strada, pur con tutti i suoi difetti, è stata intrapresa dalla Lega Nord. Nonostante gli evidenti limiti di natura culturale dei leader della Lega (non dimentichiamo il concetto di Padania che non ha alcun senso storico e culturale), tuttavia la Lega è stata voluta dal popolo italiano, o meglio, da una parte del poplo italiano, abitante soprattutto nelle regioni del nord Italia. Perchè questa gente ha deciso di votare Lega? Perchè indignata dalle ruberie dei politici del PSI e della DC, decidono di dare spazio a nuove forze politiche. Tra tutte, emerge la Lega con il suo slogan: "Roma Ladrona". Roma, ossia la classe dirigente politica italiana, esercita un potere autoritario e dispone a suo piacimento delle risorse dello stato, derivante dalle tasse pagate dai lavoratori italiani. Occorre, quindi, una nuova forma politica, ma, soprattutto, basta regalare i soldi delle tasse ai politici, che le usano per pagarsi i voti, invece di creare e migliorare i servizi al cittadino. Nel 1996 le tendenze autonomiste e indipendentiste della Lega raggiungono il massimo. Non solo si parla di un nuovo stato, detto Padania, ma nella sede leghista di via Bellerio a Milano, il 18 settembre 1996 si ha uno scontro tra la polizia di stato e alcuni militanti leghisti. E' un quell'occasione che l'attuale Ministro dell'Interno Roberto Maroni viene accusato di resistenza a pubblico ufficiale (ha morso il polpaccio a un poliziotto). La polizia venne mandata nella sede leghista in seguito alle indagini del Procuratore di Verona Guido Papalia, che ravvisò nella condotta dei militanti leghisti il reato di attentato contro l'unità dello stato, stabilito dal codice Rocco. E' interssante notare come nello stesso momento, in Italia si sia presentata una nuova forza politca, che è quella che ha dato origine all'altro percorso politico. Questa nuova forza politica è Forza Italia, il partito fondato in quattro a quattr'otto da Mister B. Sarebbe utile descrivere la fasi che hanno portato alla nascita di Forza Italia, ma questo sarà l'argomento di una prossima discussione. Comunque, Forza Italia non nasce per caso. Qualcuno sente la necessità di un nuovo partito in grado di annullare gli effetti secessionisti della lega. Soprattutto, il nuovo partito deve concentrare di nuovo il voto degli italiani che votavano prima PSI e DC e degli italiani del sud Italia. Forza Italia riesce ad imporsi nel 1994. Una martellante campagnia pubblicitaria tramite spot televisivi riesce nell'intento di dare a Forza Italia la maggioranza di voti. La Lega, assieme ad Alleanza Nazionale di Fini e al CCD, che è uno tra i tanti partitini residui della ex DC, si allea con Forza Italia creando il Polo della Libertà. Un grande vanto del centrodestra è di apparire come una coalizione compatta rispetto alla coalizione di centrosinistra. Ma nei primi tempi non fu proprio così. Dato che il primo governo Berlusconi fu affossato dopo pochi mesi proprio dalla lega. Sicuramente in quel periodo il rapporto tra le due forse politiche non fu tanto idilliaco, e i motivi sono chiari: l'obiettivo di Mister B è quanto c'è di più opposto a quello della Lega. Se la Lega rappresenta una forza centrifuga, Forza Italia e Alleanza Nazionale, adesso unito nel Popolo delle Libertà, sono forse centripete. La Lega è per la creazione di uno stato federale, il Popolo dell Libertà per uno stato centralista. Il progetto politico della Lega sarebbe il progetto migliore, rispetto a quello del Popolo delle Libertà, se non fosse per un unico, semplicissimo ed eevidente motivo: in un paese con amministrazione decentralizzata è più facile per il cittadino individuare il malfunzionamento nell'amministrazione pubblica. Semplice: basta fare un confronto con gli altri. Come mai a Milano gli ospedali sono puliti e funzionanti e a Catanzaro sono sporchi e inefficienti? Di chi è la colpa? Se l'ospedale di Catanzaro è retto dalla Regione Calabria, si va in mille, diecimila, centomila di fronte al palazzo della regione e si dice ai membri delle giunta di dimettersi. Quelli della giunta che fanno? Chiamano l'esercito italiano per difendersi? Non credo proprio. Il discorso cambia se le cose sono tutte gestite da una fantomatico centro, di cui il cittadino non sa nulla e, soprattutto, non ha modo di giudicarne l'operato, il modo con cui gestisce le sue tasse. E proprio le tasse sono il punto dolente per lo stato federale. E' chiaro che in uno stato federale, le tasse non possono più andare a Roma. Al limite una piccola parte va Roma, dove si amministrano le funzioni pubbliche rimanenti, quelle che non possono essere gestite dalle singole regioni (come ad esempio la difesa del territorio). Quanti uffici dovranno essere chiusi a Roma, per questo? Probabilmente migliaia di persone dell'amministrazione pubblica nei vari ministeri di Roma sarebbero licenziate in seguito alla nascita di uno stato federale. Tuttavia, credo che l'ostacolo più grande alla nascita di uno stato federale sia il controllo dei cittadini da parte dei poteri politici ed economici. Abbiamo detto che la crisi della vecchia nomenklatura ha messo in crisi anche la mafia. La mafia sarebbe in grado di esistere in uno stato federale? Penso di no, se le leggi che valgono in una regione non valgono nell'altra. Ad esempio, magari in Sicilia si fanno condoni a tutti i tipi di abusi edilizi, mentre nel Veneto si potrebbe procedere al sequestro a all'abbattimento. E' più difficile corrompere cento governi che uno solo. Lo stesso ragionamento vale anche a chi detiene il potere politico ed economico: una cosa è controllare uno stato centralizzato, in cui basta mettere pochi uomini fedeli al posto giusto per il controllo dell'intero sistema, una cosa è controllare cento diversi sistemi di governo, presenti in uno stato federalista. La Lega avrebbe potuto mettere in crisi un sistema centralista, ma non l'ha fatto, perchè? Difficile dirlo. Magari è solo una questione economica. Per mandare avanti un partito ci vogliono molti soldi e se devi farti aiutare da quei poteri che sono contro il federalismo, allora... Rimane il problema che la strada si è interrotta e che non ha più tanto senso, ora come ora, la sopravvivenza del partito leghista.

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