domenica 26 luglio 2009

Il mulo e il carretto

Mentre è chiara la strategia attendista del governo in tempo di crisi, ossia aspettiamo tempi migliori, forse a qualcuno non è ancora chiara la strategia del governo riguardo le spese. Perchè si pagano le tasse? Per avere assistenza sanitaria, istruzione, una pensione per la vecchiaia, infrastrutture (ferrovie, strade, connessioni telefoniche), sostegni in caso di infortunio, ecc.... Il vantaggio lo vediamo se guardiamo quello che sta succedendo adesso ai disoccupati degli Stati Uniti: Perso il lavor si perde tutto:niente assistenza sanitaria, niente scuola, niente cibo, casa, ecc... Obama sta cercando di rendere l'assistenza sanitaria possibile per tutti anche per i disoccupati, ma si deve scontrare con la cultura di un paese in cui ognuno deve pensare a sè, altrimenti son cavoli tuoi. Gli americani non sono molto solidali. Probabilmente perchè sono discendenti di gente che è sempre stata discriminata per la relgione o il suo modo di vivere e, quindi, ha sempre cercato un posto dove vivere senza dar conto a nessuno. Nemmeno al governo autorizzato.

In Italia si applica, con i soldi delle tasse, la strategia del mulo che tira il carretto. Supponiamo che un contadino abbia caricato il carro con diverse botti, e che, ad un certo punto,il mulo debba affrontare una strada in salita. La pendenza della strada si fa sempre più erta, e fa sempre più fatica a tirrare il carro. Il contadino decide di togliere una botte al carro. Il mulo riprende a tirare, ma la pendenza lo costringe a fermarsi di nuovo. Allora il contadino tira giù un'altra botte. E così, alla fine aumenta il numero di botti tolte dal carro per permettere al mulo di superare la salita. La salita rappresenta il debito pubblico, le botti sono i servizi sociali, il contadino è il governo, il mulo sono i soldi delle tasse. La strategia è chiara: se i soldi delle tasse non sono sufficiente a tamponare il debito pubblico, bisogna rinunciare a qualche servizio sociale: togliamo prima la botte dei trasporti, ed ecco la privatizzazione di Alitalia o delle autostrade; poi togliamo la botte dell'istruzione ed ecco le scuole con i muli che crollano come quella di Rivoli in cui è morto un ragazzo o le università del sud Italia costrette a chiudere per mancanza di fondi; poi togliamo la botte dell'assistenza sanitaria ed ecco il commissariamento delle asl del sud Italia; infine vediamo se possiamo togliere la botte delle pensioni, aumentando l'età pensionabile di uomini e donne.

Alla fine rimangono poche botti. Tuttavia occorre farsi alcune domande: ci sono botti che conviene togliere ed altre che conviene tenere? Perchè basta essere deputato per pochi giorni per godere poi di una pensione da parlamentare a vita? A che servono due camere legislative? Perchè i partiti politici devono godere di finanziamenti statali? Perchè spendere soldi per mandare italiani all'estero? Tralasciamo poi tutte le note dei sprechi dovute a corruzione e mafia. Infine: a furia di togliere botti dal carro, quanto conviene continuare il trasporto? In altri termini, quanto conviene vivere in uno stato che non eroga più servizi sociali, come è successo in Argentina? Chiaramente, in uno stato senza servizi sociali si allarga la differenza tra ricchi e poveri. Forse, a questo punto, conviene porsi un'altra domanda: fino a quanto la gente è disposta a tollerare la privazione di diritti essenziali, per consentire al mulo di salire la china? Credo che nessuno si preoccupi veramente di questo e, intanto, lo spettro argentino si avvicina.

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