venerdì 19 giugno 2009

Sputtanamento nazionale

Noemi Letizia, Angela Sozio, Patrizia D'Addario, Sabina Began, Angela Matera, tutte donne che qualche mese fa nessuno o pochi concoscevano. Adesso sono sulla bocca di tutti solo per il fatto che hanno frequentato Mister B (chiamiamolo d'ora in poi Mister Big), e che hanno ottenuto qualche vantaggio da tale frequentazione. Probabilmente si creerà un impeachment per Mister Big, basato tutto su scandali sessuali. Si vedrà. A mio modo di vedere, Questo non è il modo di comportarsi di una persona che una volta diceva di "meritarsi una medaglia" per tutto quello che ha fatto. Ma che ha fatto Mister Big? Cominciamo a pesare, a misurare veramente la capacità di Mister Big. Se chiediamo all'uomo della strada come ha fatto fortuna Mister Big, questi risponderà: "Ha costruito il complesso residenziale di Milano 2, ha creato la prima TV nazionale privata, ha creato una holding finanziaria e poi è entrato in politica". Sembrerebbe tutto un percorso lineare: dapprima costruttore edile, poi imprenditore televisivo, infine manager di una società finanziaria e commericale, infine presidente del consiglio. Eppure...

Il babbo di Mister Big, Luigi Berlusconi, lavorava alla banca Rasini. In questa banca il babbo da semplice impiegato è diventato direttore generale. Sulla banca Rasini Michele Sindona (bancarottiere piduista legato a Cosa Nostra e riciclatore di denaro mafioso) dice al giornalista americano Nick Tosches, che nel 1985 gli domanda quali siano le banche usate dalla mafia: "In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca in piazza Mercanti". Cioè la Rasini. Alla Rasini tengono i conti correnti noti mafiosi e narcotrafficanti siciliani come Antonio Virgilio, Salvatore Enea, Luigi Monti, legati a Vittorio Mangano, il mafioso che lavora come fattore nella villa di Berlusconi fra il 1973 e il 1975 e che Berlusconi ha definito un "eroe". Per quanto riguarda la Edilnord, l'impresa edile con cui Berlusconi ha iniziato da solo a far fortuna, il 29 ottobre 1968 nasce la Edilnord Centri Residenziali Sas (una sorta di Edilnord 2). Al posto di Berlusconi, come socio accomandatario c’è sua cugina Lidia Borsani, 31 anni. E i capitali li fornisce un’altra misteriosa finanziaria luganese, la "Aktiengesellschaft für Immobilienanlagen in Residenzentren Ag" (Aktien), fondata da misteriosi soci appena 10 giorni prima della nascita di Edilnord 2. Berlusconi da questo momento sparisce nel nulla, coperto da una selva di sigle e prestanome. Riemergerà solo nel 1975 per presiedere la Italcantieri, e nel 1979, come presidente della Fininvest. Ma come? Non è Berlusconi l'artefice della sua fortuna? Perchè la sua impresa edile viene gestita da altri fin dagli inizi? E chi sono questi altri? Italcantieri nasce nel 1973, costituita da due fiduciarie ticinesi: "Cofigen Sa" di Lugano (legata al finanziere Tito Tettamanzi, vicino alla massoneria e all’Opus Dei) e "Eti A.G.Holding" di Chiasso (amministrata da un finanziere di estrema destra, Ercole Doninelli). Insomma, sembra che le società edili di Berlusconi, fino dagli inizi, invece di chiedere mutui alle banche (come farebbe una normale impresa) godono di particolari aiuti finanziari dalle banche della vicina Svizzera. E per quanto riguarda la TV? L'avventura inizia nel 1973 con una piccola TV via cavo "Telemilano" a Segrate. Nel 1978 nasce la Fininvest, il gruppo mediatico di Berlusconi. Nel 1980 nasce Canale 5, a cui si aggiungono Italia 1 (1982) acquisita dal gruppo Rusconi e Retequattro (1984) acquisita dalla Mondadori. Il problema è che la legge allora vietava le TV private a livello nazionale. Il 16 Ottobre 1984 alcuni procuratori di Torino, Pescara e Roma ordinano la chiusura delle reti Fininvest, ma Bettino Craxi, l'allora presidente del consiglio, appena 4 giorni dopo, il 20 ottobre 1984 con un decreto legge (strumento molto amato anche dal Mister Big politico) rende legali le reti Fininvest. Che bello avere degli amici che ti aiutano proprio nel momento del bisogno! Li avessi anch'io! Ma Mister Big non si accontenta dell'Italia. Decide di espandersi anche in Germania comprando una parte del gruppo Kirch (1995) che, però, va in bancarotta. Begli amici, i tedeschi! Non va tanto meglio con Francia e Spagna, paesi che non gli consentono di espandersi (perchè mai?). Come editore, il colpaccio Mister Big lo fa comprandosi la Mondadori a danno di De Benedetti. Diventa così proprietario di Panorama. Inoltre fonda giornali suoi come "Il Giornale", "Libero" e "Il Foglio". A "Il Giornale" c'era come direttore Indro Montanelli, una firma prestigiosa, che non era molto ben disposto a farsi mettere i piedi in testa da chicchessia. Mister Big decide di mandarlo via, per avere una gestione più "morbida" del giornale. Questa è un'altra caratteristica di Mister Big: non tollera chi li fa qualche piccola critica o chi espone un pensiero diverso. Proprio un caratteraccio! Forse è per questo che tutti i suoi collaboratori non brillano certo per iniziativa e si riducono al rango di semplici portavoce. Infine la carriere politica. Ci sono in campo grandi progetti, che oltre a includere il Ponte sullo Stretto (ma chi lo farà mai?) includono anche grandi riforme istituzionali. Si deve cambiare la costituzione, più poteri al presidente del consiglio, meno tempo per le discussioni e proposte di leggi in Parlamento (tanto bastano i decreti legge, come fece a suo tempo Craxi per salvare l'amico) e, soprattutto, meno poteri ai magistrati. Intanto ci facciamo un bel Lodo Alfano per evitare i soliti "fastidi" dai giudici. Ma la disoccupazione, la crisi nella pubblica amministrazione, il debito pubblico, l'immigrazione clandestina, il terrorismo, il problema energetico, la riduzione delle nascite, ecc... dove li mettiamo? Non dovrebbero stare al primo posto dell'agenda dei lavori? Mah! Misteri d'Italia. Intanto pensiamo a dare lavoro a quelle povere ragazze che fanno le veline, partecipano al grande fratello o alle fiction televisive. Magari le diamo un ministero o un posto all'Europarlamento. Qualcuno definisce questo nuovo cursus politico "Mignottocrazia". Ma forse non è il termine più giusto. Ormai Mister Big ci ha insegnato che non necessariamente chi prende i voti è colui che comanda. Come si dice: "prendi i voti e scappa", magari sullo yacht o sulla villa in Sardegna di Mister Big a spese dello stato. Mettiamo come candidati dei manichini o dei fantocci. Tanto la gente italiana è stupida, e un nome vale l'altro. Così come, agli inizi, nella Edilnord un imprenditore valeva l'altro. Ma di chi è, allora, la regia di tutto, se tutti sono sostituibili e chiunque può rimpiazzare l'altro? Qui Gelli docet. Comunque se tutto questo basta per meritarsi una medaglia... povera Italietta...

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